COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Stefano Montefiori per www.corriere.it
Per accompagnare la Francia fuori della pandemia, vincere le elezioni della primavera 2022 e restare altri cinque anni all’Eliseo, il più giovane presidente francese della storia scommette sui connazionali più giovani di lui.
L’attenzione di Emmanuel Macron — 39 anni e mezzo il giorno della sua elezione nel 2017 — per gli under 30 è una questione di stile e di propaganda, senza dubbio, ma anche di sostanza politica. Lui e la moglie Brigitte, di 25 anni più grande, hanno rotto da subito i codici della comunicazione una sera della Festa della musica di qualche anno fa, postando su Instagram la foto scattata all’Eliseo assieme a ballerini in maglietta traforata, canottiere scollacciate e occhiali neri.
La scommessa: far di testa sua
Molti gridarono al sacrilegio delle nobili stanze, cuore della République, ma il presidente mostrò di non preoccuparsene troppo e pochi mesi dopo, in visita nelle Antille francesi, replicò facendosi fotografare sorridente accanto a un ventiduenne a torso nudo che faceva il dito medio all’obiettivo.
Il ragazzo si rivelò essere un pregiudicato per rapine, e certo lo staff presidenziale avrebbe potuto fare più attenzione, ma quell’immersione tra i giovani di Saint Martin fece capire due cose.
La prima: Macron avrebbe provato a scuotere e rinnovare la società francese anche a colpi di azzardi mediatici. La seconda: il presidente avrebbe fatto sempre di testa sua, con giovanile cocciutaggine, ascoltando poco o nulla i suggerimenti di chi gli stava accanto. Tranne quelli di Brigitte, unica vera consigliera e anche lei, da ex insegnante di francese, attenta ai giovani (la première dame sta lanciando con i fondi del gruppo del lusso LVMH la sua rete di scuole per 25-30enni rimasti fuori dal mercato del lavoro).
Nemo, il labrador di Emmanuel Macron in un video contro l’abbandono degli animali diventato virale su Tik Tok. A fianco il presidente sulla piattaforma socialNemo, il labrador di Emmanuel Macron in un video contro l’abbandono degli animali diventato virale su Tik Tok. A fianco il presidente sulla piattaforma social
Chiudere le scuole, ultima risorsa
I giovani sono l’ossessione di Macron, e lo si è visto anche nella gestione della crisi Covid. Il governo francese è apparso spesso esitante, incline a contraddirsi - «Le mascherine non servono a nulla», «Le mascherine sono fondamentali», «State in casa», «State fuori» - e responsabile di troppi tentennamenti nel prendere l’unica via di uscita possibile, quella della vaccinazione di massa.
Ma nell’anno del Covid appena trascorso Macron è rimasto fedele a un’unica strategia, ha avuto un’unica bussola: chiudere le scuole solo come ultima risorsa. Nella scelta drammatica tra sacrificare l’istruzione e quindi il futuro dei giovani o privilegiare la tutela dei più anziani, il presidente non ha mai avuto dubbi. Prima di tutto i giovani. Anche quando gli epidemiologi lo scongiuravano, a gennaio, di chiudere tutto per frenare le varianti e i medici oggi protestano perché gli ospedali presto potrebbero essere costretti a tornare alla medicina di guerra (ovvero scegliere i pazienti con più possibilità di salvarsi e curare solo quelli).
Rompere con anni di immobilismo
Il giovane Macron è arrivato all’Eliseo convinto che la società francese gli avesse dato mandato di realizzare finalmente quella «rupture» promessa e mai realizzata dai predecessori, rompendo finalmente con anni di immobilismo e di incomunicabilità manifesta: «Non vi capisco, mi dispiace», aveva ammesso Jacques Chirac durante un incontro con i ragazzi in diretta tv.
mcfly e carlito emmanuel macron 5
Per esaltare il lato giovane e dinamico del Paese, Macron ha creato lo slogan della Francia come «Start-up Nation», il colmo per un Paese pronto a chiamare jeu decisif il tie break nel tennis pur di rintuzzare gli anglicismi. A protestare contro questa visione da Silicon Valley europea sono non solo le vestali della purezza della lingua, ma anche chi accusa il presidente di preferire il marketing alla politica e soprattutto di favorire un certo tipo di giovani, quelli già privilegiati usciti - come lui, diplomato all’Ena - dalle grandi scuole delle élite (ndr. dell’Ena, l’École nationale d’administration, il presidente aveva annunciato l’abolizione, l’8 aprile l’ha ufficializzata).
Invertire il calo demografico
emmanuel macron parla ai francesi
In realtà le misure prese per tutti i giovani, non solo i più fortunati, sono molte: per esempio il raddoppio delle classi nella scuola elementare, la mensa scolastica a un euro, l’obbligo di studiare o di fare apprendistato per i 16-18enni, il piano «1jeune, 1solution» con 6,5 miliardi di euro stanziati per incoraggiare le aziende ad assumere lavoratori sotto i 25 anni.
Macron poi si trova a governare in un momento particolare per la Francia. La tradizionale generosità dello Stato sociale francese aveva reso la Francia il Paese in cui si facevano più figli in Europa, ma da dieci anni la demografia francese è in calo e rischia di allinearsi a quella esangue di Paesi come l’Italia. Il presidente cerca di invertire la tendenza negativa, e con qualche successo.
IL CANE DI MACRON FA SESSO DAVANTI A TUTTI
È vero che nel 2020 sono nati in Francia solo 735 mila bambini, il numero più basso dalla fine della II Guerra mondiale, per colpa anche della pandemia. Ma la diminuzione della natalità a dicembre 2020 rispetto all’anno precedente è stata solo del 7% in Francia, contro il 22% in Italia.
Il ricorso agli youtuber famosi
«I minorenni non votano», fa notare chi è scettico sulle conseguenze elettorali della politica macronista. «Ma i loro genitori e i loro nonni sì», ribatte Frédéric Dabi, studioso dell’istituto Ifop.
Al di là della pura contabilità elettorale, parlare ai giovani significa mostrare a tutti i francesi che il governo pensa al futuro, ha una visione a medio-lungo termine, coltiva una speranza per il Paese. Per questo Macron va a cercare i giovani ovunque si trovino: visita le scuole e i centri di formazione, dà interviste a nuovi media online come Brut, incoraggia il premier Jean Castex a fare lo stesso su Twitch e apre account su Tik Tok (ndr. lo ha fatto il 7 luglio 2020, guarda il video su Youtube).
Nell’ultimo slancio giovanilista, Macron ha chiesto aiuto a McFly e Carlito, due tra i più popolari youtuber francesi, per convincere i coetanei a rispettare le misure di protezione dal Covid: «Se fate un video su questo e superate i 10 milioni di visualizzazioni, il prossimo lo girerete all’Eliseo». Sfida vinta, ovviamente (guarda il video-articolo su Corriere.Tv).
Il diritto di voto ai sedicenni
Nell’anno che lo separa dalle elezioni il presidente cercherà la «grande idea», la proposta di portata anche simbolica che dovrà riassumere il suo impegno pro-giovani. Tra le possibilità si parla di un reddito minimo per gli under 25; oppure l’estensione a tutti della «garanzia giovani» riservata oggi ai disoccupati (un aiuto all’autonomia che va dalla redazione del curriculum ai consigli su igiene di vita e gestione del budget); e c’è anche chi, come il deputato della maggioranza David Corceiro, propone a Macron di prendere spunto dall’idea del neosegretario del Partito democratico italiano, Enrico Letta, dando il diritto di voto ai sedicenni.
mcfly e carlito 1CANE DI MACRON CON BRIGITTE 2
Ultimi Dagoreport
RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
FLASH! - LA GIORNALISTA E CONDUTTRICE DI CANALE5 SIMONA BRANCHETTI, STIMATA PROFESSIONALMENTE DA…
DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
FLASH! - AVVISATE CASTAGNA, GIORGETTI, FAZZOLARI, MILLERI E CALTAGIRONE: UNICREDIT PASSA ALL'AZIONE …
DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E…