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Stefano Montefiori per il Corriere della Sera
Per la prima volta un sondaggio dà Emmanuel Macron in testa al primo turno dell' elezione presidenziale, al 26%, davanti a Marine Le Pen ferma al 25% (terzo François Fillon, eliminato dal secondo turno con il 20%).
Il risultato dell' indagine, diffusa ieri da Harris Interactive e commissionata dal servizio pubblico France Télévisions, è importante soprattutto dal punto di vista simbolico: da circa due anni la leader del Front National era considerata regolarmente vincitrice del primo turno (23 aprile) delle presidenziali francesi, ponendosi nel gioco politico come la candidata da battere. Al ballottaggio del 7 maggio poi Marine Le Pen perderebbe nettamente, con il 35% contro il 65% attribuito a Macron.
Altri sondaggi sul primo turno offrono risultati leggermente diversi: per esempio, l' Ifop ieri sera ha indicato Le Pen ancora di poco avanti a Macron, ma con quest' ultimo in recupero di mezzo punto: la sensazione è che in questi giorni la dinamica politica favorisca il candidato del movimento «En Marche!».
«Macron ha un lato "pigliatutto" che per il momento gioca a sua favore - dice Frédéric Dabi, direttore dell' istituto di sondaggi Ifop -. Per la prima volta nella Quinta Repubblica queste elezioni potrebbero vedere l' assenza al ballottaggio di entrambi i grandi partiti storici della destra (Rpr poi Ump adesso Républicains) e della sinistra (il Ps). A quella contrapposizione destra-sinistra se ne sostituisce una nuova: non è un caso che i due candidati in testa siano quelli che parlano di più di Europa. A favore (Macron) o contro (Marine Le Pen)».
La buona fase di Macron deriva dall' alleanza con il centrista François Bayrou che ha rinunciato a candidarsi per appoggiarlo, dalla recente presentazione del programma e anche dal sostegno dell' ex sindaco socialista di Parigi Bertrand Delanoë, che ha rotto le esitazioni e annunciato di preferire Macron al candidato di partito Benoît Hamon, troppo spostato a sinistra. «Macron è l' unico in grado di fermare Marine Le Pen e il voto utile deve andare a lui», ha detto Delanoë, aprendo la strada a un esodo di socialisti verso il candidato di «En Marche!».
Macron sta cominciando a godere di un effetto bandwagon , come gli americani chiamano in politica la tendenza a salire sul carro del presunto vincitore, con i rischi che questo comporta. Il favorito rischia di vedere compromessa la sua immagine «né di destra né di sinistra». «Macron deve fare attenzione a non apparire come il garante della continuità con Hollande - dice il sondaggista Dabi - . Un sostegno esplicito del presidente uscente sarebbe per lui il bacio della morte».
EMMANUEL MACRON BRIGITTE TROGNEUX
MARINE LE PEN
MARINE LE PEN DURANTE LA VISITA IN LIBANO
hollande e emmanuel macron
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