DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
Leonardo Martinelli per "La Stampa"
Emmanuel Macron non l'aveva calcolata. Eletta a sorpresa candidata dei Repubblicani alle presidenziali dalle primarie di questo partito della destra moderata e dalla tradizione neogollista, Valérie Pécresse si sta rivelando un candidato temibile per lui.
I due sono molto vicini politicamente (probusiness e proeuropeisti), ma Valérie ha una carta in più: è una donna. Nel 2007, nella sfida contro Nicolas Sarkozy, la socialista Ségolène Royal soffrì del fatto di esserlo, ma oggi in Francia le cose sembrano cambiate.
Pécresse si definisce «un terzo di Thatcher e due terzi di Merkel». Sottovalutata a lungo dalla sua stessa formazione politica (giudicata troppo scolastica e prima della classe), i sondaggi la stanno premiando.
Uno l'ha data addirittura vincente al ballottaggio finale contro Macron. In precedenza, per le altre inchieste erano l'attuale presidente e Marine Le Pen a superare il primo turno, con Macron (sempre) vittorioso al secondo. Contro la zarina dell'estrema destra, lui può far giocare la carta «tutti con me in difesa della democrazia», ma con Pécresse, una sua copia al femminile, è diverso.
Ieri un nuovo sondaggio (di Odoxa-Mascaret) indicava che il 61% degli elettori di Macron ha una buona opinione di Pécresse. E che lei è, dietro all'ex premier Edouard Philippe, la seconda personalità politica più apprezzata dai francesi (dal 36%, dodici punti percentuali in più rispetto al mese precedente).
Che i macronisti abbiano paura, è chiaro. Ieri Gabriel Attal portavoce del governo e molto vicino al presidente, ci è andato giù duro, affermando che Pécresse «ha la febbrilità come motore e l'ipocrisia come carburante».
Lei fa notare che Macron è circondato solo da uomini (tutti uguali, urbani e superlaureati). Valérie, 54 anni, proviene da una famiglia dell'alta borghesia. Il padre dirigeva Bolloré Telecom, del gruppo della famiglia di Vincent Bolloré. Ha vissuto tutta la sua vita tra Neuilly-sur-Seine, sobborgo chic di Parigi, e Versailles, città simbolo della destra cattolica.
Studentessa modello, ha preso la maturità con due anni di anticipo e si è poi laureata a Hec, rinomata scuola di business, e all'Ena, l'alta scuola di amministrazione. Ministra dell'Università e poi del Bilancio sotto Sarkozy, è presidente dell'Ile-de-France, la regione di Parigi, dal 2015. È sposata a un noto manager: hanno avuto tre figli. Questa è la grande occasione della sua vita.
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