donald trump emmanuel macron

MACRON SARÀ ANCHE UNO SNOB ANTIPATICO, MA È L’UNICO IN EUROPA CHE PROVA A TENERE TESTA A TRUMP – MENTRE LA MELONI FATICA A PRENDERE LE DISTANZE DAL SUO AMICO AMERICANO, IL PRESIDENTE FRANCESE SFIDA WASHINGTON: "GLI INVESTIMENTI A VENIRE O APPENA ANNUNCIATI DEVONO ESSERE SOSPESI, FINCHÉ NON ABBIAMO CHIARITO LE COSE CON GLI STATI UNITI. CHE MESSAGGIO DAREMMO, NEL MOMENTO IN CUI GLI AMERICANI CI DANNO ADDOSSO? È IL MOMENTO DI UNA SOLIDARIETÀ COLLETTIVA" – LA RISPOSTA EUROPEA SARÀ IN DUE TAPPE: “LA PRIMA A METÀ APRILE, LA SECONDA…”

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Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

emmanuel macron

Di solito attento a usare toni concilianti verso Donald Trump, il presidente francese Emmanuel Macron ieri non ha saputo trovare frasi di circostanza per bilanciare il suo disappunto.

 

[…]  Macron si è rivolto ai francesi definendo i nuovi dazi americani «uno choc per il commercio internazionale» risultato di una «decisione brutale e infondata». E ha fatto appello a quanti stanno per impegnarsi negli Stati Uniti o lo hanno già fatto nelle ultime settimane (per esempio l’armatore Rodolphe Saadé di Cma Ccg, che un mese fa aveva annunciato 20 miliardi di investimenti): «Gli investimenti a venire o appena annunciati devono essere sospesi, finché non abbiamo chiarito le cose con gli Stati Uniti.

 

EMMANUEL MACRON IN TENUTA DA COMBATTIMENTO

Che messaggio daremmo, nel momento in cui gli americani ci danno addosso? È il momento di una solidarietà collettiva».

 

L’Europa risponderà in due tappe: «La prima a metà aprile, con le tasse già decise su acciaio e alluminio; la seconda risposta, più massiccia, a fine mese dopo uno studio settore per settore, e un lavoro con gli Stati membri».

 

L’obiettivo è costringere Trump a fare marcia indietro e «smantellare i dazi». L’Europa può riuscirci, perché «siamo un mercato di 450 milioni di abitanti, più grande degli Stati Uniti».

 

Ma i Paesi più vicini a Trump (per esempio l’Italia, seppure non citata esplicitamente) non cedano a trattative separate: «Dobbiamo restare uniti e determinati. I Paesi europei più grandi potrebbero voler giocare da soli. Non è una buona idea».

 

giorgia meloni emmanuel macron foto lapresse

Quanto alla Germania, l’annuncio di Trump significa che anche il 2025 sarà con ogni probabilità un anno di recessione, il terzo consecutivo. Secondo i calcoli del KIW, l’Istituto di Kiel per l’economia mondiale, il più autorevole think tank sul commercio estero, i dazi «reciproci» costeranno alla Germania lo 0,5% di crescita economica nel primo anno dopo l’entrata in vigore. La crescita prevista — al netto dello stimolo di Merz, che però entrerà a regime solo nella seconda parte dell’anno — era dello 0,4%, e i dazi daranno il colpo finale. […]

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