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MACRON, TRUMP E LE MANOVRE GEOPOLITICHE INTORNO AL CONCLAVE – IL TOYBOY DELL’ELISEO SPINGE L’ARCIVESCOVO DI MARSIGLIA AVELINE, TRUMP SOSTIENE I CARDINALI CONSERVATORI AMERICANI, A COMINCIARE DA DOLAN - L’UNGHERIA DI ORBAN È RAPPRESENTATA DALL’ARCIVESCOVO DI BUDAPEST, ERDO. LA MELONI GRADIREBBE UN PAPA ITALIANO. COME PURE LA SINISTRA CHE GUARDA CON FAVORE A ZUPPI COME IDEALE FRANCESCO II. MA SAREBBERO BENE ACCOLTI ANCHE PAROLIN O PIZZABALLA…

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Stefano Folli per “la Repubblica” - Estratti

 

Jean Marc Aveline Francois Bustillo Philippe Barbarin emmanuel macron cardinale cardinali

Ha suscitato una certa curiosità la notizia che il presidente francese Macron, a Roma per i funerali del Papa, abbia riunito i cardinali francesi per poi lasciar trasparire sui media il suo discreto appoggio per l’arcivescovo di Marsiglia, Aveline. Anche a Trump viene attribuito parecchio attivismo con i cardinali americani, a cominciare da Dolan: non perché questi sia un candidato verosimile — non lo è — ma in quanto possibile regista di una robusta corrente geopolitica. Non è strano.

 

Trump sa bene cosa Francesco pensava di lui ed è plausibile che tenti di spendere qualche carta per avere un pontefice meno diffidente. In fondo alla stessa logica obbediva la visita a Roma del vicepresidente Vance, ricevuto con cordialità dal segretario di Stato, Parolin, poche ore prima della scomparsa di Bergoglio, al quale l’ospite americano ha avuto l’opportunità di rivolgersi per qualche minuto. Queste pressioni ricordano alla lontana quelle che un tempo erano prerogative dei grandi sovrani cattolici. Fino al 1904 esisteva una forma di veto che permetteva in casi estremi di bloccare un candidato sgradito.

 

 

EMMANUEL MACRON IN VERSIONE CARDINALE

(…)

Ma più dei motivi religiosi pesavano gli equilibri di potenza in Europa. L’eco di quei lontani eventi lo avvertiamo persino oggi. Di Trump, moderna versione in chiave euro-atlantica di quello che fu l’imperatore d’Austria, si è già detto. Nessuno si stupisce se in queste ore il cardinale Dolan sta organizzando una sorta di fronte conservatore e soprattutto filo-occidentale.

 

cardinale erdo orban

Del resto nel Conclave non ci sono russi di cui tener conto: c’è invece una presenza ucraina e il tema non è insignificante. L’altra volta le tattiche nord-americane portarono all’elezione del cardinale Bergoglio — un riformista poi percepito quasi come un rivoluzionario. Stavolta c’è da credere che qualcuno vorrà esser sicuro di non prendere un altro abbaglio. E la Francia? Come detto, Macron ha capito e non da oggi l’importanza della posta in gioco, perciò si sforza di cucire i fili di una strategia opposta a quella trumpiana.

 

trump dolan

A tal fine pesano anche i suoi eccellenti rapporti con la Comunità di Sant’Egidio. Parigi non è forte a sufficienza per influenzare un gruppo consistente di elettori, specie di fronte a una platea davvero globale come quella voluta dal pontefice deceduto. Tuttavia può contribuire a consolidare un nucleo solido, se riuscisse a creare un’intesa con la forte chiesa tedesca (peraltro divisa al suo interno) e poi a estenderla a qualcuno dei Paesi dell’Est — dalla Polonia ai Baltici — uniti tra l’altro da una linea di dichiarata ostilità alla Russia di Putin. Esclusa, s’intende, l’Ungheria di Orbán, peraltro rappresentata a Roma da un cardinale molto stimato: l’arcivescovo di Budapest, Erdo.

 

Tuttavia non è chiaro se e come può coalizzarsi un simile fronte centro-europeo; tanto più che la Germania si trova ancora priva del governo Merz, figlio delle recenti elezioni. In tutto ciò l’Italia conserva una linea di cautela, diremmo quasi di neutralità rispetto alle trattative tra i cardinali. Non è nella tradizione italiana favorire cordate o addirittura riunire le porpore per influenzarle. La storia secolare del Vaticano sul Tevere a qualcosa serve, insieme al distacco degli ultimi pontefici rispetto ai giochi politici romani.

 

GIORGIA MELONI IN VERSIONE CARDINALE

Certo, a destra come a sinistra, si gradirebbe un Papa italiano. E senza dubbio a sinistra si guarda con favore a Zuppi come ideale Francesco II. Ma sarebbero bene accolti anche Parolin o Pizzaballa. L’Italia si prepara al nuovo pontefice senza scivolare nelle inquietudini e nelle manovre di altri, non abituati ad avere il Papa in casa.

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