
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
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Grandi manovre per accaparrarsi la poltrona di sindaco di Milano, in vista delle elezioni della prossima primavera. Il più tarantolato della compagnia è Corrado Passera, alla guida del suo partito mignon “Italia Unica”.
corrado passera giovanna salza e la nonnina
Il sessantunenne marito di Giovanna Salza ha tampinato Silvio Berlusconi per ottenere la nomination come candidato di tutto il centrodestra, ma la risposta è stata tranchant. “A Milano non c’è possibilità che Forza Italia ti appoggi perché qui si vince solo con la Lega Nord e la Lega non ti vota”, ha spiegato il Cavaliere. Del resto Passera, oltre ai trascorsi da banchiere, agli occhi si Matteo Salvini sconta anche la presenza da ministro nell’odiatissimo governo Monti.
Corrado Passera e Giovanna Salza
E poi ci sono i sondaggi, che sono impietosi. Forza Italia ha fatto testare tre nomi: Giuliano Pisapia, Mariastella Gelmini e Passera. I risultati sono questi: Pisapia prenderebbe il 42%, la Gelmini il 33 e l’ex ministro si fermerebbe al 15%. Game over.
Ma ad Arcore non sono senza alternative e, anzi, il Banana ritiene di avere in mano la carta perfetta per conquistare Palazzo Marino: Paolo Del Debbio. Il conduttore di “Quinta colonna” e “Dalla vostra parte” è uno dei fondatori di Forza Italia, ha fatto l’assessore nella giunta Albertini, avrebbe l’appoggio della Lega ed è sufficientemente moderato da allargare i consensi.
MATTEO RENZI A QUINTA COLONNA DA PAOLO DEL DEBBIO
Certo, alle prime voci, Del Debbio si è chiamato fuori, ma il diniego ha una spiegazione tattica. Il giornalista Fininvest (classe 1958) non vuole che la Gelmini e La Russa vadano per conto loro e aspetta di ricevere dal Cavaliere una candidatura blindata.
A sinistra, il gioco delle parti è ancora più sottile. Tutto il mondo del pd renziano è in pressing su Giuliano Pisapia per fargli cambiare idea e ottenere il suo via libera alla candidatura per un secondo mandato. Il sindaco nicchia e si fa desiderare, ma chi gli è più vicino ammette che la sua decisione di gettare la spugna è stata un modo per accrescere il proprio potere e far toccare con mano a Matteo Renzi che lui su Milano è totalmente scoperto.
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