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“MADRE PER GENEROSITA’” - NICHI VENDOLA PARLA DELLA NASCITA DEL FIGLIO: “SI CHIAMA GESTAZIONE PER ALTRI, LE DONNE NON SONO DISAGIATE, SCELGONO COME GESTO D’AMORE DI METTERE A DISPOSIZIONE IL LORO CORPO” - LA DONNA PARE SIA CALIFORNIANA - “PER TOBIA SARA’ UNA SPECIE DI ZIA”

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Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

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«Quando tornerà in Italia, Nichi spiegherà tutto. E allora vedrete che la storia di Tobia Antonio è molto diversa da come è stata raccontata...».

Sperando che passi presto la tempesta politica con cui è stata accolta la notizia della nascita del figlio di Vendola, gli amici del leader di Sel provano a mettere a fuoco un' immagine che appare nebulosa anche ai loro occhi. E delineano i contorni di un quadretto familiare che, sperano, avrà un impatto sui giudizi di chi ha parlato di utero in affitto, contratto padronale e compravendita di esseri umani.

 

Cosa ha voluto dire l' ex presidente della Puglia quando, per rispondere agli «squadristi della politica», ha detto che Tobia è «figlio di una grandissima storia d' amore»? Si riferiva all' unione che lo lega a Eddy Testa, o voleva comunicare altro? Perché ha aggiunto che la donna che lo ha portato in grembo «e la sua famiglia» sono parte della sua vita e di quella del compagno canadese?

 

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Da sabato scorso questi e altri interrogativi assillano familiari e amici, giacché Nichi - raccontano - ha scelto la linea del silenzio, persino con i fratelli. Ai quali ha dato la notizia della gravidanza solo a Natale, per poi annunciare il lieto evento attraverso il gruppo «family». Ed è sempre per mezzo di WhatsApp che Vendola ha inviato alle persone che gli sono care la foto del figlio, uno scatto che gli amici custodiscono gelosamente e per il quale un giornale patinato avrebbe offerto 35 mila euro. Tobia Antonio, che alla nascita pesava poco più di tre chili, è disteso di fianco sul cuscino bianco di un fasciatoio e sfoggia una curiosa bandana color pastello che copre i capelli di neonato, lisci e castani.

«Siamo già pazzi di lui e non vediamo l' ora di abbracciarlo», ha confidato la sorella di Nichi, Patrizia.

 

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L' incontro però è rimandato, perché lui non tornerà in Italia prima di aprile e, fino ad allora, non rivelerà i dettagli della maternità surrogata a cui ha fatto ricorso. Ma la «versione di Nichi» comincia a prendere forma. Ieri notte Matrix , il programma condotto da Luca Telese su Canale 5, ha mandato in onda un' intervista registrata il 26 gennaio scorso, dove Vendola allontana da sé l' ombra dello sfruttamento: «La strumentalizzazione mercantile di una donna può essere veramente un pericolo. E ci sono Paesi, come Israele, Stati Uniti e Canada, dove questo non accade».

 

C' è dunque «un' altra realtà», prosegue Vendola parlando come di una cosa che lo riguarda: «È quella della gestazione per altri. Cioè di donne che non sono in condizioni economiche disagiate e che scelgono, come gesto d' amore, di mettere a disposizione il loro corpo per una gravidanza per altri».

 

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Una maternità surrogata di tipo «solidale» insomma, come la descrivono gli amici scambiandosi le (scarne) informazioni: «Vicino San Diego c' è una associazione che mette in contatto la coppia gay con una volontaria. Si chiama Extraordinary Conceptions e se ne è parlato mesi fa in tv, a Servizio pubblico... ».

 

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La donna che ha aiutato Nichi ed Eddy portando in grembo il loro primogenito lo avrebbe fatto «per generosità». Dicono sia californiana e non indonesiana e assicurano che i due neopapà l' avrebbero contattata due anni fa: «Sarà per Tobia una specie di zia, che magari il giorno di Natale starà con loro a Terlizzi». Quanto ai soldi, di certo Vendola ha dovuto sborsarne, essendo volato in California «tre o quattro volte» prima del lieto evento. Ma chi gli vuole bene giura che «non sono tanti come si è scritto».

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Se davvero l' associazione a cui Nichi ed Ed si sono rivolti è la Extraordinary Conceptions di Carlsbad, i rimborsi spese per le volontarie che si offrono di portare in grembo il bambino vanno dai 25 mila ai 45 mila dollari. «Non le sfruttiamo, sono le madri surrogate a venire da noi» hanno dichiarato i proprietari dell' agenzia, che accolgono solo donne che hanno una casa e una situazione economica stabile. Se poi la coppia sceglie la «surrogazione completa» si può arrivare anche a 150 mila dollari tra donatrice dell' ovulo, spese legali di agenzia e onorari dei medici.

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La vera storia di Tobia Antonio è ancora tutta da scrivere. Nell' attesa, papà Nichi invita gli italiani ad andarci piano con commenti e interpretazioni. «Io credo che queste cose vadano attraversate con molta delicatezza e che parlare a nome o per conto degli altri, senza sapere quali sono le loro scelte, sia sbagliato».

 

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