RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Antonella Mascali per il “Fatto quotidiano”
Tutti si aspettavano le dimissioni da presidente dell' Anm, invece Pasquale Grasso si è dimesso dalla sua corrente, Magistratura Indipendente.
Cosa è successo nella riunione di sabato scorso a porte chiuse della sua ex corrente?
Non le riferirò particolari, voglio mantenere il mio tratto signorile. Posso dirle che c' era un clima molto ostile nei miei confronti. Mi sono ritrovato isolato pur nel dichiarato rispetto delle mie posizioni, che sono stato libero di esprimere.
Facile immaginare che lei, a differenza dei vertici di MI , era per le dimissioni dei tre consiglieri del Csm di quella corrente che hanno partecipato a un incontro, tra gli altri, con il parlamentare e imputato Luca Lotti, con il parlamentare e mentore di MI , Cosimo Ferri (magistrato in aspettativa e deputato) e con il pm romano, indagato a Perugia, Luca Palamara.
Secondo la mia considerazione personale, il solo fatto di aver partecipato a quell' incontro, anche senza interloquire, è un vulnus all' istituzione, al Consiglio. Io mi sarei dimesso. Per le mie convinzioni, sarei andato via subito anche se gli interlocutori avessero parlato di sport, di macchine. Ma potrebbero esserci delle diverse responsabilità tra i consiglieri presenti. Finora abbiamo solo generici resoconti di stampa. Se, per esempio, qualcuno dei consiglieri è andato via quasi all' istante, la valutazione per quel caso sarebbe diversa.
LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA
Tornando alle sue dimissioni da MI , c' è chi dice che ha lasciato perché la nave è in cattive acque
Sono malignità. Ci troviamo di fronte a una situazione critica senza precedenti, le condotte in concreto di MI non rispecchiano più gli ideali in cui credo. Parafrasando una canzone di Fabrizio De André, se le cose sono cambiate, non si deve chinare il mento per paura di sentirsi dire che stai abbandonando la barca.
Lei è ancora presidente dell' Anm, ma era stato votato tra i rappresentanti di MI a cui toccava la guida del sindacato delle toghe, per il principio di rotazione che vi siete dati. Non crede che avrebbe dovuto dimettersi anche da questa carica?
È vero che sono stato scelto come rappresentante di MI , ma una volta diventato presidente, e lo dissi in tempi non sospetti, sono diventato il presidente di tutti i magistrati.
Domenica ci sarà un "parlamentino" dell' Anm convocato d' urgenza dalle correnti Area, AeI e Unicost contro MI che si è schierata contro le dimissioni dei consiglieri del Csm autosospesi, anche se pochi giorni prima la stessa Anm le aveva chieste. Insisto. Come fa ad arrivare a quell' assemblea da presidente?
È il cambio di passo che ci chiede la società. Dobbiamo andare oltre le correnti o renderle come dovrebbero essere, luogo di scambi di idee, di ideali, non devono essere come dei partiti. Vedremo se i miei colleghi voteranno la sfiducia nei miei confronti.
Da parte mia ricorderò che siamo tutti magistrati e che le situazioni di crisi si affrontano insieme. Dimettermi da presidente dell' Anm per me sarebbe stato un atto di codardia, lo testimoniano i tanti messaggi di solidarietà della base.
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