DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Tasse corporate, alle imprese, dal 39 al 20 per cento, quattro aliquote in tutto per i privati cittadini, la più alta al 39%, le altre tre al 12, 25 e 35%, intoccati i risparmi per il pensionamento, via però’ la maggior parte delle deduzioni locali, decise da Stati e città; 12% in tutto sui capitali di aziende che rientrano nel Paese. I repubblicani presentano una riforma delle tasse molto attesa, non ne è stata pensata una nuova da quella di Ronald Reagan del 1986, e quella di oggi ha ambizioni analoghe.
Completamente diversi i momenti storici, questo presidente e’ contestato nella sua legalità con tutti i mezzi legittimi e illegittimi, e non solo dall'opposizione democratica, ma dell'intero corpo tecnocratico e burocratico, da giornali e tv. Non più dal mondo della finanza, che pure non lo voleva.
Un superprocuratore indaga su ingerenze e collusioni con il governo russo con tutte le implicazioni che questo comporta nei rapporti internazionali, discorsi di impeachment vengono eseguiti tutti i giorni, ma fino a ora né una prova né una notizia di indagine sul presidente sono emerse. Il terrorismo è tornato a colpire l'America due giorni fa a New York.
Sono elementi che di solito preludono a stagnazione e depressione economica, comunque all'incertezza che uno stato di crisi porta, invece la situazione economica e’ florida, l'attesa di questa riforma è forte, i segnali dalla Finanza molto vistosi; soprattutto la disoccupazione è al 4%, minimo storico, mentre è al massimo, 82%, la fiducia degli americani che si traduce sempre nella convinzione di farcela a perseguire e conquistare l'American dream.
La fiducia riguarda soprattutto un'economia che viene considerata risanata e il ritorno ai posti di lavoro e a una ricchezza mantenuta all'interno del paese. Il sondaggio lo ha eseguito il Pew Research Center. Nel 2014, per fare un esempio, il CNN’s American Dream project testimoniava che il 60% degli americani riteneva irraggiungibile il suo sogno e pensava anche che mai avrebbero potuto ottenerlo i loro figli.
Un anno fa la Ripon Society riferiva che il 70% della classe media era certa che la generazione seguente non avrebbe goduto delle stesse garanzie di oggi, che per milioni e milioni di americani Il sogno americano ormai era da dimenticare. Ora addirittura un 36% dice che l'ha raggiunto e un 46% che ce la farà presto.
Della rinnovata fiducia fa sicuramente parte l'attesa della riforma delle tasse che è centrale nella classe media nonostante i democratici già accusino la riforma di essere pensata con un occhio di favore ai milionari come Trump, insinuino soprattutto che il buco di bilancio che sarà creato verrà prima o poi pagato dei meno abbienti.
Certo, sulla strada della riforma c'è la mancata abolizione della riforma della sanità, l'Obamacare, che è un costo altissimo e nei prossimi 10 anni andranno trovate le coperture per 1,5 triliardi di dollari.
I repubblicani rispondono abbastanza naturalmente, in modo perfino scontato, che il rischio è calcolato e che gli sgravi avranno un grande impatto sia sui consumi che sulla produzione, che ci saranno posti di lavoro e vantaggio economico dal ritorno delle grandi multinazionali che in questi anni avevano riparato all'estero per evitare le tasse di Obama.
Per i privati cittadini la tassazione del 25% comincia a 45mila dollari, quella del 35 a 200mila dollari, del 39 a 500mila dollari. Le coppie sposate che fanno denuncia comune sono favorite, 25% a 90mila dollari, 35% a 260mila, il 39% a 1milione.
IL WASHINGTON POST FACT CHECK SUI DEMOCRATICI
Un sistema piu forte di deduzioni standard dovrebbe sostituire e alleggerire le proteste per il taglio alle deduzioni locali di Stati o di città, come per esempio New York, che vengono aboliti. Aumentano infatti da 6 a 12mila per gli individui, da 12mila a 24 mila per le coppie sposate.
Questi sono i primi dati, è una riforma complessa, va studiata con attenzione, così come vanno seguite le polemiche. Una prima curiosità. Il Washington post, che come noto detesta Trump e la sua politica, ha fatto un primo factcheck delle dichiarazioni dei democratici secondo le quali le classi medie pagheranno di più e ha dedotto, documentato e titolato che i democratici mentono.
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