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AMERICA FATTA A MAGLIE - SE TRUMP METTE UNA BELLA TASSA SULLE VENDITE DI AMAZON, FAREBBE MOLTO CONTENTA LA SQUINTERNATA ''ROSEANNE'', ALIAS ROSEANNE BARR, 9 STAGIONI DI SUCCESSO CHE È TORNATA FACENDO IL BOTTO SU ABC - JIMMY KIMMEL LE RINFACCIA IL SUO ESSERE UNA LIBERALE CHE VOTA TRUMP: ‘IO SONO SEMPRE LA STESSA, NON SONO ANDATA DA NESSUNA PARTE, SIETE VOI CHE SIETE ANDATI TALMENTE OLTRE CHE NON VI È RIMASTO PIÙ NESSUNO’ (VIDEO)

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

BEZOS E TRUMP

Quanto popolare sarebbe, Corte Suprema permettendo, una bella tassa sulle vendite di Amazon?

 

 Si potrebbe chiedere a Roseanne, alias Roseanne Barr, alias Roseanne Conner, che è tornata a interpretare la mitica sit-com degli anni 90, protagonista una famiglia della working class, con un successo tale da lasciare senza fiato la ABC che la trasmette per gli altri Network TV.

 

Alla domanda che attanaglia le borse risponde per ora Donald Trump.

 

roseanne lo show 6

Aspettare il tweet per credere. “Ho chiarito le mie preoccupazioni rispetto ad Amazon ben prima delle elezioni. A differenza degli altri, pagano niente o poche tasse ai governi statali e locali, usano il nostro sistema postale come il loro fattorino, causando tremende perdite agli Stati Uniti, e stanno facendo fallire molte migliaia di attività”’.

 

Quindi sì, è vero quanto scritto  da Axios su una intenzione non ancora meglio precisata del presidente di castigare Jeff Bezos, ovvero uno che da proprietario del Washington Post gli spara addosso tutti i giorni, ma, da proprietario di Amazon vendite online, ha ricavato tanti di quei soldi in pochissimo tempo dal benessere economico dell'ultimo anno, da diventare l'uomo più ricco del mondo.

roseanne lo show 4

 

Ciò detto, c'è di mezzo un pronunciamento della Corte Suprema e un nuovo ricorso, inutile agitarsi più di tanto, anche se i mercati sono nervosetti e reagiscono a ogni stormir di fronde. Soprattutto, il gran casino è stato gonfiato ad arte dai media per sostenere che, mentre è ossessionato da Amazon, Donald Trump non si mostra in alcun modo preoccupato dalle vicissitudini e dalle polemiche che circondano Facebook e la vendita di informazioni sulle persone. Aspettando Zuckerberg in audizione al Congresso il 9 o 10 aprile.

 

roseanne lo show 2

 Una bella tassa sulle vendite di Amazon piacerebbe molto a Roseanne. Nove stagioni di ininterrotto successo, in Italia si chiamava sciaguratamente “ pappa e ciccia”, e Dio  perdoni i titolisti perché io non ci riesco, in America era ed è semplicemente  Roseanne, vita di working class tra una busta paga e l'altra, le carte di debito, le scuole dei figli, junk food e chili di troppo, gravidanze indesiderate, lavori precari, sempiterne camicie a quadri rossi, la vita dura quotidiana senza dimenticare di farsi quattro risate.

 

roseanne lo show 1

Ci potete scommettere che la protagonista sarebbe d'accordo col suo presidente nel credere che le notizie sulla propaganda russa “siano tutte bufale”, e che sarebbe felice di constatare che il suo presidente sia un uomo d'affari della vecchia scuola; uno che, come scrive Axios nell'articolo su Amazon, quasi fosse un crimine o un peccato, “vede il mondo in termini di beni concreti, come l'immobiliare, i servizi di consegna, i negozi di alimentari”.

 

Rosanna è tornata alla ABC dopo 21 anni dall'ultimo episodio, e ha totalizzato 18,4 milioni di ascoltatori, una roba incredibile per molte ragioni, perché dopo 21 anni l'audience si è completamente rinnovata e una signora di 65 anni ha tenuto inchiodato un pubblico fra I 18 e I 49; perché il pubblico conquistato è lo stesso che negli ultimi tempi ha disertato eventi spettacolari e costosi come le grandi partite di football, i Grammy e gli Oscar, per una ragione politica quasi del tutto; e perché i grandi network di fronte a una risposta del genere non possono che dover ripensare la propria offerta.

roseanne 2018

 

È gia’ virale online la  preghiera di Roseanne, seduta a pranzo con marito figli e sorella di sinistra, con la quale sono, guarda un po', da un anno ai ferri corti.

 

La preghiera di ringraziamento a Dio prima di cominciare a mangiare resta una consuetudine nelle famiglie della lower e middle Class americana, solo che Roseanne, con la sua inconfondibile voce chioccia e al tempo stesso acuta, conclude “but Most of all Lord Thank you for Making America Great Again” ,ma soprattutto grazie Dio per aver fatto di nuovo grande l'America, e le facce disgustate del marito, delle figlie e della sorella sono meglio di una manifestazione di “me too”.

 

TOM ARNOLD AI TEMPI DEL MATRIMONIO CON ROSEANNE BARR

Trump ha colto fino in fondo la forza e l'intensità dell’ omaggio, anche se la sitcom e’ soprattutto la storia di come l'America sia inesorabilmente e litigiosamente divisa in questa era, e ha telefonato a Roseanne Barr. Sono amici da molti anni, a essere onesti, ma ora quello e’ il presidente, e la sitcom, scritta da un paio di straordinari autori rigorosamente di sinistra, parte dall'accettazione di una realtà troppo spesso contestata, ovvero che i voti a Trump glieli ha dati quella categoria di gente la’, quella dei conti per arrivare a fine mese, dei figli separati con prole che tornano a casa, della fatica interrazziale nei piccoli centri, dei cognomi che finivano in osky e asky e sono stati  anglofonicamente accorciati, gente per la quale era molto più lontano e aristocratico e ostico il magico mondo degli Obama di quello del miliardario di Trump Tower.

TOM ARNOLD AI TEMPI DEL MATRIMONIO CON ROSEANNE BARR

 

E’ così, ed è per questo che è straordinario il risultato di ascolti, il 10% in più di coloro che videro l'ultima puntata del 1997, quando non c’era Netflix ne’ altre piattaforme e non c'era stata l'esplosione di fiction  e sitcom di oggi. John Goodman, reduce da Saturday Night Live, dove imitava un esilarante Rex Tillerson  ormai scomparso dalle scene, e’ il marito Dan Conner ( credo che lo abbiano resuscitato, perché nel 97 era morto di infarto a conclusione della serie), un po’  bestione, un po' paziente, della squinternata strepitosa inarrivabile Roseanne, una che per fare una battuta caustica sacrificherebbe dieci anni di vita. 

 

Sono tutti e due un po' più magri degli anni 90, e sono affiancati dalla bravissima Laurie Metcalf, la sorella progressista, che alla fine non ha votato per Hillary Clinton, come ammetterà obtorto collo, ma per la candidata verde, Jill Stein, e che si ripresenta in casa Conner dopo un anno di grande freddo, dovuto al dissenso politico, ma in realtà la politica copre antiche rivalità affettive e dolori dell'infanzia.

 

“ Ha parlato di posti di lavoro e di cambiare tutto quello che non va bene. So che ti potrà stupire ma noi abbiamo quasi perso la nostra casa per come andavano le cose prima”,

“ Hai visto le notizie? Adesso le cose vanno peggio”. “ Non nelle notizie vere”.

 

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Dialoghetto tra sorelle, ed ecco servita la situazione americana con tanto di scontro sui media che fanno la guerra a Trump. Da qualche parte gli americani la verità la dicono sempre.

 

Come ha detto la sua verità brutalmente, ma poi buttandola in grandi risate, Roseanne Barr, ospite del Jimmy Kimmel Show. Lui forza la situazione chiedendo a lei, non al suo personaggio, perché mai abbia votato per Donald Trump.” “Ti sapevo una liberale dal punto di vista sociale, che ti è successo”?, e la domanda è già un rimprovero. Ma lei non ci sta e gli risponde a brutto muso: “Io sono sempre la stessa, non sono andata da nessuna parte, siete voi che siete andati talmente oltre che non vi è rimasto più nessuno”, chiaro riferimento al Partito Democratico, i suoi militanti di Hollywood e dei media.

roseanne lo show 5

 

Poi l'affondo: “C'è un sacco di gente che, non importa per chi ha votato, non vuole che ora il presidente fallisca, che cada. Tu vuoi per caso il suo posto lo prende il dannato Pence?”. Il riferimento al temutissimo vicepresidente sortisce l'effetto voluto, e Kimmel risponde che no, non lo vuole. “Allora chiudi quella fottuta bocca", conclude lei in puro stile Roseanne, e tutti risero.

 

Nove puntate, e se le cose continuano così, si passa alla seconda serie. Tutto da vedere, come per la presidenza Trump.

JEFF BEZOS LARRY PAGE SHERYL SANDBERG MIKE PENCE DONALD TRUMP PETER THIEL