alberto villani

MACELLERIA MESSICANA - IL 37ENNE ALBERTO VILLANI, BROKER DI PAVIA, E’ STATO TROVATO MORTO IN UNA CITTADINA A 100 KM DA CITTA’ DEL MESSICO - E’ STATO GIUSTIZIATO CON DUE COLPI DI REVOLVER ALLA TESTA E IL CADAVERE E’ STATO RITROVATO IN UN SACCO CON LA SCRITTA “QUESTO MI È SUCCESSO PER ESSERE UN LADRO” - CHE FINE HANNO FATTO I TRE NAPOLETANI SCOMPARSI IN MESSICO? 

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Da www.lastampa.it

 

ALBERTO VILLANI

Il cadavere di un italiano, un intermediario finanziario che abitava a Pavia, è stato ritrovato in un sacco di plastica a Tlaltizaplan, una cittadina a circa 100 chilometri da Città del Messico. La vittima, Alberto Villani, di 37 anni, è stata uccisa con due colpi di revolver alla testa. Lo riporta La Provincia Pavese secondo la quale accanto al cadavere dell’uomo, è stato ritrovato un cartello con la scritta in spagnolo: «Questo mi è successo per essere un ladro».

 

La Polizia messicana non è in grado di avanzare ipotesi sull’omicidio del broker che era spesso in viaggio per lavoro. Il corpo di Villani è stato trovato il 26 marzo e l’ultimo contatto con la convivente, una donna originaria di El Salvador, con cui viveva a Pavia era stato il 20. È stata lei ad allertare la Questura attivando le ricerche. 

 

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La notizia dell’omicidio è stata comunicata dalle autorità messicane ai funzionari dell’ambasciata italiana di Città del Messico. E nella notte tra venerdì e sabato, è stata informata la convivente di Villani, Corina Astrid Rodriguez, una donna di 28 anni originaria di El Salvador. Alberto Villani abitava a Pavia, in via Olevano, dal mese di novembre del 2016. Viveva con Astrid dalla quale aveva avuto due figli maschi., uno di 4 anni, e l’altro di 4 mesi. Secondo quanto riporta la Provincia pavese, sembra che l’uomo avesse salutato moglie e figli il 23 febbraio scorso per volare in Messico.

 

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Un viaggio per motivi di lavoro che si è concluso in tragedia. «Alberto - spiega Astrid Rodriguez in lacrime - era partito per il Messico perché doveva fare da intermediario per l’apertura degli uffici di una società finanziaria. Alloggiava in un albergo di Cuautla, a una centinaio di chilometri dalla capitale. Lo sentivo al telefono ogni giorno e mi sembrava tranquillo. Mi spiegava che il lavoro proseguiva bene e, anzi, aveva prolungato il soggiorno in Messico. Del resto aveva un biglietto di ritorno aperto sino a fine marzo».

 

L’ultimo contatto telefonico con la convivente era avvenuto la sera del 20 marzo scorso dall’aeroporto di Città del Messico. «Era andato li in taxi - spiega la donna - perché doveva cambiare dei soldi. Mi aveva detto che mi avrebbe richiamato dopo due ore quando sarebbe rientrato a Cuautla. Invece in albergo non l’hanno più visto.

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La telefonata non arrivava e ho avuto un presentimento. Sentivo che era successo qualcosa di molto grave. Ho chiamato la nostra ambasciata e, dopo molte insistenze, la polizia è andata in albergo. Alberto non c’era ed era anche sparita la sua valigia». Da lì Astrid Rodriguez ha sporto denuncia di scomparsa in questura a Pavia. E il 26 marzo scorso il corpo del broker pavese è stato trovato chiuso in un sacco di plastica. L’autopsia ha accertato che l’uomo è stato ucciso con due colpi di pistola alla testa.