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ALLA MAL-DESTRA GIORGIA MELONI TOCCA SPERARE NEL SINISTRATO SANCHEZ – AL VERTICE NATO DELL’AJA, LA PREMIER RASSICURA TRUMP SULL’IMPEGNO ITALIANO DI INVESTIRE IL 5% DEL PIL IN DIFESA, LASCIANDO IL PREMIER SPAGNOLO SOLO A ESPORSI CONTRO LE SPESE MILITARI. MA SE IL BEL PEDRO RIUSCISSE A OTTENERE UNO “SCONTO”, ANCHE L’ITALIA NE BENEFICEREBBE. ANCHE PERCHÉ PER RISPETTARE LE PROMESSE SERVONO ALMENO 3 MILIARDI ALL’ANNO. UNA MISSIONE PRATICAMENTE IMPOSSIBILE, CON I DISASTRATI CONTI ITALIANI…

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Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

GIORGIA MELONI AL TAVOLO CON TRUMP ALLA CENA DEL VERTICE NATO DELL'AJA

Siede accanto a Donald Trump. Al tavolo c'è anche Erdogan, il re d'Olanda, il segretario generale della Nato Mark Rutte e il presidente ceco Petr Pavel (non invece Volodymyr Zelensky, sempre più trascurato dal tycoon, con soddisfazione di Vladimir Putin).

 

Quella della cena inaugurale del summit dell'Alleanza all'Aia è una fotografia che Giorgia Meloni considera spendibile sul piano interno, ma anche in sede continentale. Perché da settimane prova a mantenersi in equilibrio tra gli eccessi di Washington e le critiche degli europei alla Casa Bianca. E almeno qui, in Olanda, può mostrare una contiguità al leader Maga. Fisica, oltreché politica.

 

meloni trump g7 canada

Con lui discute a lungo di Medio Oriente, poi gli promettendo che l'Italia manterrà i nuovi impegni […]

 

La relazione con Trump resta una priorità politica e strategica, per Meloni. L'Italia ospita basi americane e si garantisce in questo modo uno scudo nucleare: non è un dettaglio a cui Roma intende rinunciare, soprattutto in previsione del prevedibile disimpegno Usa in Europa, a vantaggio dell'indopacifico.

 

Poi, certo, quello che la presidente del Consiglio pensa davvero delle montagne russe diplomatiche che Trump impone al mondo è tutta un'altra storia.

giorgia meloni al senato foto lapresse

 

Qualche indizio emerge durante l'incontro al Quirinale a cui partecipa assieme ad alcuni ministri prima di decollare per l'Olanda. È l'occasione per aggiornare il capo dello Stato sugli appuntamenti internazionali […]. In ogni analisi, prevale un dato ormai consolidato, vale a dire «l'imprevedibilità» del tycoon. È l'impossibilità di prevedere le sue mosse, che rende impossibile sbilanciarsi sull'esito del summit, sul dossier dei dazi, sul rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente.

 

pedro sanchez giorgia meloni 2

Anche l'annuncio del cessate il fuoco tra Tel Aviv e Teheran, arrivato all'improvviso, ha spiazzato diverse cancellerie, Roma compresa. Della crisi iraniana, comunque, Meloni discute faccia a faccia con Sergio Mattarella, appartandosi per una decina di minuti prima del pranzo al Colle.

 

A sera, […] la premier si ritrova a tavola con il presidente degli Stati Uniti. A lui intende consegnare rassicurazioni sul fatto che Roma garantirà gli impegni con la Nato. Come?

 

Il progetto che il governo lascia circolare in queste ore è di aumentare in modo progressivo e stabile le spese militari, con un incremento dello 0.15% (3,2 miliardi) ogni anno fino al 2035. Si tratterebbe, a regime, di circa 32 miliardi in più di oggi. Risorse da spendere in modo strutturale.

 

VOLODYMYR ZELENSKY - GIORGIA MELONI - CONSIGLIO EUROPEO - FOTO LAPRESSE

Questa promessa dovrà necessariamente fare i conti con la realtà. Per ora, comunque, la premier esalta la flessibilità ottenuta all'Aia, grazie a un pressing condiviso con Gran Bretagna e Francia. La Spagna, invece, confligge su questo punto con Trump.

 

Ufficialmente, Roma lascia che Madrid si esponga, senza sostenerla. Derubricando anzi la questione a beghe di politica interna. Se però Pedro Sanchez dovesse ottenere uno "sconto", anche l'Italia ne beneficerebbe con soddisfazione e senza essersi sbilanciata nella contesa.

 

A Trump, poi, Palazzo Chigi garantirà un altro impegno: quello per nuovi aiuti militari all'Ucraina (su cui invece Washington continua a mandare segnali ambigui).

 

giorgia meloni al senato foto lapresse

È in preparazione in questi giorni […] un dodicesimo pacchetto di aiuti a Kiev. In linea, questo sì, con il sostegno delle capitali europee a Zelensky. Uno scenario che piace al commissario Ue alla difesa, Andrius Kubilius. Conversando nella hall di un hotel dell'Aia, spinge affinché Roma prosegua nel suo sforzo: «Noi europei abbiamo fornito meno dello 0,1% del pil all'anno agli ucraini, quindi c'è ancora spazio per sostenerli». L'altro consiglio a Meloni è di prendere fondi dal Rearm, sfruttando la clausola di flessibilità: «Può essere vantaggioso per l'Italia».

zelensky abbraccia meloni alla messa di intronizzazione di papa leone xiv