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Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”
A Malta ha la licenza e sede legale, a Londra gli affari, dall' Azerbaigian arrivano i suoi migliori clienti, per i quali talvolta si è sorvolato sulle norme antiriciclaggio. Chi ha mai sentito parlare della Pilatus Bank?
È l' undicesima banca nel ranking del più piccolo dei Paesi membri dell' Unione Europea. A Malta la conoscono per le inchieste della giornalista-blogger Daphne Caruana Galizia, assassinata lunedì scorso.
In particolare una inchiesta, dirompente, la Malta-Azerbaigian connection, cioè la denuncia che dai conti della Pilatus fossero transitati fondi della famiglia del dittatore azero, Ilham Aliyev, diretti a società offshore della famiglia del premier maltese Joseph Muscat, che ha sempre negato.
Pilatus, che ha aperto i battenti nell' isola nel 2014, è uno strano animale finanziario. Seguirne le tracce, comprese quelle del suo dichiarato azionista di maggioranza, Ali Sadr, un iraniano con passaporto di St.
Kitts e Nevis, è un viaggio con qualche sorpresa che ci porta anche in Venezuela e a sospetti trasferimenti di denaro in Iran all' epoca dell' embargo. È uno di quegli intermediari di denaro che popolano, con uffici lucidi e impiegati che si fanno chiamare «banker», il sottobosco della grande finanza, formalmente in regola con tutte le norme. Anche se l' anno scorso perfino le autorità maltesi antiriciclaggio avevano contestato diverse falle nel sistema dei controlli di Pilatus.
In particolare nel censire i rapporti con i clienti politicamente esposti che - rilevava il rapporto della Financial Intelligence Unit - nella maggior parte erano dell' Azerbaigian. E non gente qualsiasi ma oligarchi e membri della famiglia Aliyev.
Ci si potrebbe chiedere perché la ricchissima famiglia presidenziale abbia utilizzato per i propri risparmi l' undicesima banca di un minuscolo Stato nel Mediterraneo e la risposta può essere semplicemente che la banca di fatto è loro. Comunque, con questi precedenti e con queste ombre Pilatus decide di aprire una sede a Londra dove spalancano le porte senza farsi troppe domande (del resto anche i paradisi del «nero», Cayman e Isole Vergini, sono perle della Corona). E lì, nella City, continua a fare il suo mestiere di private banking, cioè banca per clienti molto benestanti, magari anche figli di capi di Stato.
Ufficialmente il numero uno è Ali Sadr ed è anche l' azionista di maggioranza ma attraverso una finanziaria di Hong kong, la Alpene limited. E questa complicazione è naturalmente funzionale a una certa esigenza di copertura. Ali Sadr, residente negli Usa e domiciliato a Dubai secondo alcuni documenti, è giovane (37 anni) ma non è un novellino. Ha gestito anche finanziarie svizzere tra cui una piccola società in un paesino, Freienbach, sul lago di Zurigo: la Clarity Trade & Finance.
A nome di Clarity nel 2011 è stato aperto un conto presso la Hyposwiss Private Bank sul quale, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche dell' epoca, transitarono flussi di dollari dal presidente Hugo Chávez verso manager iraniani.
auto di daphne caruana galizia
È sempre un gioco di sponda con una banca in mezzo.
E oggi Pilatus Bank con un piede nella Ue, l' altro a Londra, i migliori clienti in Azerbaigian e il proprietario iraniano-americano con passaporto di St. Kitts, è più che mai in mezzo al traffico internazionale.
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