DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratti dall'articolo di Tommaso Ciriaco per ''la Repubblica''
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MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN
Va bene un posto a Italia Viva, insomma. Ma quale? Il più ambito resta quello di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, detenuto da Conte. Secondo Palazzo Chigi, i renziani l’avrebbero richiesto per Ettore Rosato. Il premier, ovviamente, non ha alcuna intenzione di cederlo. Ha fatto di quella poltrona un punto di forza della sua gestione delle cose di governo – nonostante le forti critiche ricevute e la pressione del Pd per ottenerla – e non intende regalarla a IV.
Semmai, è disposto a proporre a Renzi un posto di sottosegretario: alla Giustizia per Gennaro Migliore, oppure all’Economia per Luigi Marattin. L’economista renziano potrebbe anche essere dirottato alla guida di una commissione parlamentare, visto che le presidenze scadono a maggio. Per lui potrebbe esserci la Bilancio. In alternativa, la maggioranza potrebbe indicare Maria Elena Boschi per la commissione Affari costituzionali.
Ritocchi minimi, si diceva. E questo vale anche per il Pd, diviso al suo interno tra chi spinge per entrare nell’esecutivo e chi ritiene l’attuale assetto l’unico possibile, in sintonia con lo stesso Conte. A questa seconda corrente di pensiero si sono iscritti ultimamente Nicola Zingaretti e Dario Franceschini, i due dirigenti che hanno in mano il partito. E così, l’ipotesi di vedere Andrea Orlando all’Ambiente, oppure Maurizio Martina di nuovo nell’esecutivo, o ancora l’ipotesi che circola di un staffetta tra Graziano Delrio e Paola De Micheli – il primo alle Infrastrutture, la seconda alla guida del gruppo dem della Camera – rischia di restare soltanto una suggestione.
Per non parlare dei Cinquestelle. Ci sono tre ministri nel mirino del Movimento: Nunzia Catalfo (Lavoro), Lucia Azzolina (Istruzione) e Paola Pisano (Innovazione tecnologica). Per ragioni diverse, ricevono critiche dai grillini, dal Pd e pure dai vertici del governo. Pisano, in particolare, a causa dei ritardi sulla app di tracciamento del contagio. E però toccare anche solo una casella rischia di far saltare il puzzle 5S, già complesso di suo. Discorso a parte vale invece per Alfonso Bonafede: legatissimo all’avvocato, è considerato inamovibile, anche se i nemici interni gli chiedono un passo indietro almeno da capo delegazione 5S.
giuseppe conte nicola zingaretti 1DIEGO FUSARO E LUCIA AZZOLINAcatalfo
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