DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
1 - LOTTA DI CLASSE
Massimo Gramellini per “il Corriere della Sera”
Grillo ironizza sulla piazza «benpensante» di Torino, avamposto dell'Italia che tifa per la crescita. I grillini, e nei giorni dispari anche Salvini, fanno coincidere i loro critici con la borghesia e quest' ultima con i salotti, dove i mantenuti di Stato malignano sul governo sorseggiando champagne e giornaloni. In quella piazza erano pochi i giovani, i precari e gli esclusi: lo zoccolo duro del grillismo.
Ma chi c'era non appartiene al mondo degli imprenditori che campano di commesse pubbliche. Basta scorgere la biografia delle organizzatrici, le ormai famose «madamin»: architette, pubblicitarie, avvocate: non proprio delle parassite snob. A meno che, nella terza repubblica dei rancorosi, il successo professionale e il benessere economico siano diventati una condotta antisociale e un privilegio insopportabile.
Questa borghesia, che a Grillo fa così schifo, ma che al Salvini dei giorni pari non dispiace affatto, pensa che fare sia comunque meglio di proibire. Che i miliardi del reddito di cittadinanza andrebbero usati per costruire ferrovie e scuole, offrendo ai disoccupati un lavoro anziché un'elemosina.
Che un sindaco non vada giudicato da una sentenza, ma da quante buche e rifiuti lascia per strada. E che, quando un medico ti dice di vaccinarti, lo faccia perché è un medico, non un venduto. Pensa - questa borghesia «benpensante» - che non sia da benpensanti, ma da rivoluzionari battersi per il partito che in Italia ha sempre perso tutte le elezioni. Quello del buonsenso.
2 - IL BORGHESE ARRICCHITO DISPREZZA I «BORGHESUCCI»
Alessandro Gnocchi per “il Giornale”
beppe grillo su yacht in sardegna foto di davide serra 3
Il sarcasmo di Beppe Grillo si abbatte sulla borghesia. In una lettera al Fatto quotidiano, firmata «Grillo e il suo neurologo», il comico se la prende con la piazza torinese che ha mandato al diavolo il Movimento 5 stelle, principale esponente del partito del no a qualsiasi cosa. La borghesia, secondo il fondatore del Movimento, è «punto di riferimento per la noia di vivere».
Tocca ai borghesi «negare i diritti della gente che lavora», fare «cuscinetto fra Amazon e i suoi dipendenti sottopagati», nutrirsi con le «prelibatezze accompagnate dal sudare dei ragazzi a domicilio». Ed ecco le conclusioni di Beppe (e del suo neurologo, che immaginiamo piuttosto allarmato): «Quello che importa è che siete tornati voi borghesucci: manca solo Gaber a prendervi in giro».
beppe grillo su yacht in sardegna foto di davide serra 2
Giorgio Gaber magari potrebbe prendere in considerazione di prendere in giro Beppe Grillo, un piccolo borghese fatto e finito, asceso al gradino superiore. Oggi Grillo è un borghesone. Giuse (questo il vero soprannome) nasce in una famiglia modesta ma senza problemi. Il padre, Enrico, aveva un'azienda di fiamme ossidriche, la «Cannelli Grillo». Giuse, diplomato in ragioneria, pianta economia e commercio e si butta nel ramo abbigliamento ma i suoi jeans nessuno li vuole. Inizia a esibirsi nei locali. Si trasferisce a Milano.
beppe grillo a malindi da briatore
Pippo Baudo lo nota e lo lancia. Siamo alla fine degli anni Settanta. Il resto è noto: la conduzione del Festival di Sanremo, la pubblicità dello yogurt, la battuta su Craxi a Fantastico, l'allontanamento per breve tempo dalla tv di Stato, ancora Sanremo, gli spettacoli teatrali, l'amicizia con Gianroberto Casaleggio e il blog da cui nascono i 5 stelle. Diventa l'anima e il predicatore del nuovo Movimento. La base programmatica si riduce a cinque lettere: Vaffa. Tratta da «vecchia puttana» Rita Levi Montalcini; storpia Umberto Veronesi in «Cancronesi»; utilizza il termine «autismo» come insulto per i soliti politici.
Beppe il piccolo borghese nel frattempo è diventato un borghesone pieno di palanche. Nel corso degli anni viene ripetutamente criticato per una discrepanza tra quello che predica e lo stile di vita che pratica. Dice di essere un «francescano». Però le ferie di Grillo sono a 5 stelle, come il partito.
Bagni, al Pevero in Sardegna.
Un paradiso. Peccato solo per lo yacht «Gio II» finito sugli scogli. Grillo ama il caldo e il mare. Famoso il capodanno celebrato a Malindi, nel resort a cinque stelle di Flavio Briatore. Ha guidato Ferrari, Porsche, Chevrolet, Maserati. Pioniere nell'uso dei Suv, precipitò in un burrone con una Chevrolet, causando la morte di tre amici. Ha immobili a Genova, in Sardegna, Torino, Valle d'Aosta e una villa in Toscana.
Per due volte ha fatto ricorso al condono edilizio (1997 e 2002) e una a quello fiscale (2003). Sostiene che gli siano rimaste solo due abitazioni a Genova e in Toscana. La Ferrari sarebbe stata sostituita da una Toyota. Insomma, il messaggio è chiaro. Grillo ci assicura di condurre una vita sempre più semplice e distaccata, proprio come il poverello d'Assisi.
capodanno malindi beppe grillo
Prendersela con i piccoli borghesi è comunque un classico. I piccoli borghesi furono oggetto di una campagna derisoria sotto il fascismo, che produsse, ad esempio, i racconti di Piccola Borghesia del fascista Elio Vittorini. La piccola borghesia fu poi l'oggetto delle rampogne dei comunisti. Vessati dalle tasse, disprezzati dagli intellettuali, i piccoli borghesi si oppongono al cambiamento con le loro misere aspettative.
Pensano solo a mandare avanti la bottega ereditata dal padre, far laureare un figlio e altre nefandezze di questo genere. Vorrebbero le infrastrutture necessarie per commerciare e resistere alle sfide della globalizzazione. Il Movimento 5 stelle ha altri programmi: spegnersi un po' alla volta, decrescere, premiare i fannulloni con i soldi di chi lavora. Per questo i piccoli borghesi sono nel mirino dei 5 stelle. Le accuse sono le solite. Visti i precedenti, c'è poco da stare tranquilli.
capodanno malindi beppe grillo
3 - ODE ALLA BORGHESIA (SIETE TORNATI, DOVE ERAVATE?)
Beppe Grillo e il suo Neurologo per http://www.beppegrillo.it
Le classi sociali sono come gli organi, tutti importanti. La borghesia oggi appare con l’occhiale spesso e strano, con infinite magliette ed infiniti colori da spalmarci sopra, non devono certo farsele sponsorizzare dall’elettrauto sotto casa. Hanno una tradizione di “gente studiata” e, oggi, non si vergognano di dare agli altri dell’ignorante. E’ ricomparsa, ed è anche cambiata. E’ la borghesia di questo primo scorcio di millennio, un po’ più aggressiva e sempre più benpensante. La globalizzazione gli ha fornito tanti elementi su cui benpensare.
E così, a vederli in piazza a manifestare per la TAV ho provato un senso di nostalgia ed affetto per i tempi andati. Tutta quella dissimmetria ideale e fattiva fra l’enorme buco da fare, le tonnellate di polveri, il clangore delle merci che passano, l’appoggio ideale della destra salviniana, insomma: tentare un nuovo MOSE, tentare un nuovo ponte di Messina.
beppe grillo discorso capodanno
Benpensanti che vedono nella TAV non fatta l’italia che non entra nel mondo, ma la TAV di cui si parla da decenni non è stata proprio fatta, non c’è, così come è chiaro quanto –nei trasporti- la velocità la facciano gli snodi e non le tratte libere (i porti ed il loro funzionamento e non i mari).
Ma anche questo è uno dei caratteri distintivi della cara vecchia borghesia che saluto felice, bisognava mettere in discussione uno dei loro feticci per vederli ricomparire.
beppe grillo a malindi nel 2015
Questo è un periodo storico importante, perché in modo figurato - oppure un po’ meno – l’Italia si sta colorando di tutti gli ingredienti degli anni del boom: i lavoratori, la borghesia, i compagni, i fascisti, ma… mancano soltanto i rossi, magliette si… ma quelle non centrano niente. Abbiamo i parrucconi, che si sono trasferiti nei talk show abbandonando i salotti buoni dove lasciano i figli annoiati a tirare su ed iniettarsi dolci nettari d’oblio per scordarsi almeno qualche ora dell’ipocrisia.
la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 9
Stanno tornando tutti, puliti e lindi nei loro licei di pregio… che classificano ogni anno, rinchiusi dentro una gabbia di provinciale cerchio intorno alla testa. Non manca nulla, chi se la prende con gli immigrati personalmente e non come problema epocale di trasferimento di manodopera a basso costo (e così via), chi se la prende con i congiuntivi di Di Maio e chi cede alla tentazione di far rivivere Kossiga al ministero dell’interno…
la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 8
Insomma, c’è da essere contenti, l’Italia cambierà molto più lentamente di quello che speravamo ma, intanto bentornata borghesia: faro sempre fisso, punto di riferimento per la noia di vivere ma, anche, fucina delle menti di tutta Europa. Ma, ricordate, come dice la storia, tocca a voi negare i diritti della gente che lavora, siete voi il cuscinetto fra Amazon ed i suoi dipendenti sottopagati, a voi arrivano prelibatezze accompagnate dal sudore dei ragazzi a domicilio.
la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 7
Davvero, sono contento, perché il paese potesse cambiare era necessario che si ricomponesse: non importa se la TAV in italia non esiste proprio, nemmeno un Km, quello che importa è che siete tornati voi borghesucci: manca solo Gaber a prendervi in giro e l’italia sta tornando (forse) se stessa? Questa borghesia rediviva ci aiuterà soprattutto in una cosa, determinante, trasformare aspri conflitti sociali in questioni da salotto e questioni da salotto in tragedie: bentornati ancora.
la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 5la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 6
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