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MARCARE STRETTO BOLLORÈ – IL PREMIER CAZZONE VEDE IN SEGRETO IL FINANZIERE FRANCESE E GLI STRAPPA TRE GARANZIE SU TELECOM: INVESTIMENTI SULLA RETE, NIENTE INGRESSO DI ORANGE E SOPRATTUTTO CHE SPARKLE RESTI ITALIANA (ISRAELE E USA LO IMPONGONO)

DAGONEWS
 

RENZI INSTAGRAM renzi palazzo chigiRENZI INSTAGRAM renzi palazzo chigi

Ad agosto, in quel di Palazzo Chigi, si erano solo annusati. Adesso si sono studiati sul serio e nel corso di un secondo incontro, blindatissimo, hanno trovato un accordo. Vincent Bollorè e Matteo Renzi non si faranno la guerra su Telecom Italia, anzi.

 

Il premier cazzone, com’è noto, ha paura che il gruppo finisca in mani cinesi, oppure che cambi nazionalità in modo eclatante, finendo nelle fauci di un operatore straniero. Ma la scalata morbida del finanziere bretone, che è appena arrivato al 20% e secondo alcuni sta ancora rastrellando titoli, tutto sommato gli va bene finché resta una manovra finanziaria di un signore che in fondo fa già parte dell’establishment italiano. Bollorè ha infatti l’8% di Mediobanca e siede nel patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. Insomma, non è un barbaro sconosciuto.

 

Renzi ha ottenuto dal patron di Vivendi tre garanzie, o impegni che dir si voglia.

 

renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta biancarenzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca

Innanzitutto Telecom Italia continuerà a fare investimenti adeguati nella rete, e in particolare sulla fibra ottica, aiutando Palazzo Chigi a centrare l’obiettivo di portare internet veloce alla stragrande maggioranza degli italiani entro il 2020. Oltre a tutto, il governo ha messo sul piatto un bel gruzzolo di soldi pubblici per gli operatori. Quindi per Telecom non dovrebbe essere un gran sacrificio.

 

In secondo luogo Bollorè ha promesso che non farà entrare i francesi di Orange in Telecom Italia, un’operazione della quale si era parlato con una certa insistenza nella scorsa primavera ma che periodicamente torna a galla.

 

FIORINA CAPOZZI - VINCENT BOLLORE IL RE DEI MEDIAFIORINA CAPOZZI - VINCENT BOLLORE IL RE DEI MEDIA

L’’ultimo punto del grande patto telefonico riguarda il futuro di un asset strategico per l’Italia come Telecom Sparkle, che gestisce chilometri e chilometri di cavi sottomarini. Renzi ha chiesto a Bollorè di impegnarsi a non venderla mai e il perché è presto detto. La punta di diamante della rete Sparkle riguarda i collegamenti di Israele con il mondo e la sua italianità interessa molto gli alleati israeliani e americani. La preoccupazione di Renzi, pressato dagli alleati, non è casuale, perché nei mesi scorsi si erano fatti avanti i cinesi.

 

Sul fronte interno, invece, l’avanzata di Bollorè nel libro soci di Telecom ridisegna anche gli equilibri al vertice. Il presidente Giuseppe Recchi sembra bene in sella, anche grazie al buon rapporto con Alberto Nagel, l’amministratore delegato di quella Mediobanca dove lo stesso Bollorè ha un peso determinante. Chi invece è in bilico è l’amministratore delegato Marco Patuano, che ha qualche problema proprio con Piazzetta Cuccia.

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIATARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

 

Il finanziere francese non perde poi di vista i rapporti con Silvio Berlusconi, attraverso il grande amico Tarak Ben Ammar. Bollorè sa che il Biscione ha di fronte sfide terribili e mena colpi un po’ all’impazzata, come spendere 700 milioni per i diritti della Champions o investirne 130 in un business maturo come l’editoria di carta della Rizzoli. Quando Berlusconi avrà preso le sue decisioni sul futuro di Mediaset, Bollorè sarà pronto. E intanto prosegue sulla sua strada, che è quella di costruire un grande gruppo che metta insieme reti e contenuti.

BOLLORE HAVASBOLLORE HAVAS

 

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italiaRECCHI RECCHI