“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA…
1. GIGI PROIETTI: MI SCONVOLGE CHE STIA ANCORA LONTANO MENTRE IO PROVO DOLORE
Silvia Fumarola per "la Repubblica"
IGNAZIO MARINO SUB ALLE BAHAMAS
«Sono a Ponza, provo a fare le vacanze, mi chiamano tutti… Che dobbiamo fa'?». Gigi Proietti tenta una debole difesa, poi si appassiona a parlare di Roma, la sua amatissima città, che da romano «deluso e faticosamente ottimista » vorrebbe veder risorgere. «Leggo quattro, cinque giornali, ma non arrivo a capire come ci siamo ridotti così. Da romano posso semplicemente dire che sono addolorato, un dolore misto a un sentimento di abbandono a cui siamo abituati nel nostro paese - " le cose si risolveranno" - ma stavolta non so davvero come finirà. Cerco con fatica di essere ottimista».
Proietti, cosa vorrebbe dire al sindaco Marino?
«Torna, 'sta casa aspetta a te come recita una vecchia canzone. Ma non ho voglia di scherzare».
Cosa la colpisce di più?
«Proprio l' assenza di Marino. Confesso che un sindaco che interviene via Skype non l'avevo mai visto. Il fatto che non torni a Roma, se non fosse drammatico sarebbe un film comico. Succede tutto - pure i funerali dei Casamonica, una cosa incredibile - e lui resta in vacanza. Non capisco come faccia a stare lontano, davvero mi sconvolge».
Secondo lei sarebbe dovuto rientrare?
«Certo. Non stai in America e intanto appari su uno schermo. La politica è sempre più distante, questa è la mia lamentela, ed è inaccettabile. Quello di Marino lo trovo anche un atteggiamento misterioso».
In che senso? Pensa che sia un modo per tirarsi fuori?
«Non riesco a farmi un' idea, ma le posso dire come agirei io. Mi trovo in una situazione delicata in cui mi attaccano? Bene: mi presento e la affronto. Chiariamoci, non mi preoccupo per Marino, mi chiedo quale sia il prossimo futuro della nostra città. Molti parlano, sfoggiando una facondia formidabile, ma fra tre mesi che succederà?».
GIGGI PROIETTI RENATA POLVERINI GIGI PROIETTI
Il prefetto Gabrielli affiancherà il sindaco, ecco cosa succederà.
«Anche questo mi pare curioso: la città ha un sindaco, il prefetto fa il suo mestiere. Ma se può servire… So che ci sono tante persone al lavoro, ma costruire qualcosa di positivo oggi mi sembra così difficile. Non dico niente di nuovo, ma nonostante quello che leggiamo, di quello che succede a Roma sappiamo ancora poco. Ti senti impotente, non sai come dare una mano. In che modo un cittadino può rendersi utile? Comportandosi civilmente certo, ma non basta: è arrivato il momento di fare qualcosa. Non so cosa».
Cosa l'ha ferita di più?
«Puoi immaginare imbrogli, ma a livello di Mafia Capitale no, è ignobile pensare che si siano arricchiti sui centri di accoglienza, su chi aveva più bisogno. Non è più questione di destra o sinistra. E' un orrore».
In effetti Roma non era mai caduta così in basso.
«E non fa piacere finire come esempio negativo sulla prima pagina del New York Times . Ora si avvicina il Giubileo, avremo gli occhi puntati addosso. Questo ci dovrebbe dare una spinta a fare le cose perbene ».
Soluzioni?
«Basta emergenza continua. Forse per ricostruire bisognerà rivedere tutto, cominciare una stagione in cui non c' è più la politica ma la "pulitica", l'arte di fare le cose pulite, alla luce del sole. E non è una battuta».
2. MARCHINI: ‘’MEGLIO IL VOTO DI QUESTO PASTROCCHIO’
da Il Tempo
Allora Marchini, dopo la seconda ondata dell’inchiesta su Mafia Capitale, ha invocato le dimissioni di Marino, a ritiene ancora che Marino dovrebbe lasciare il passo?
«Le chiediamo da dicembre 2013 quando tutti gli altri ci davano degli irresponsabili perché facevamo ostruzione contro l’approvazione del bilancio degli scandali ed invocavamo il commissariamento».
Un giudizio sui provvedimenti del Consiglio dei Ministri?
«Un pastrocchio. Hanno commissariato il sindaco invece di commissariare il Comune. La cosiddetta nuova politica ci ha regalato un capolavoro che farebbe rivoltare nella tomba anche il Divo Giulio».
Addirittura?
«Un prefetto che dovrebbe fare il sindaco,un sindaco che continua a fare il palombaro ai Caraibi, due senatori chiamati a fare da assessori badanti a Marino, l’ex assessore al bilancio che uscita dalla porta rientra dalla finestra di Palazzo Chigi e un presidente del consiglio nonché segretario del partito del sindaco che si rifiuta di parlarci... ma la dignità il signor Marino dove l’ha dimenticata?».
Franco Gabrielli è stato definito il nuovo sindaco "de facto" di Roma. Ritiene sia la persona adatta in questo momento? E che ne pensa dei rumors su una candidatura nel 2017 voluta da Renzi?
«Gabrielli è noto come un ottimo servitore dello Stato e lui stesso, declinando ipotesi di future candidature a sindaco, ha rivendicato pubblicamente con giusto orgoglio questa sua identità di "poliziotto", servitore delle istituzioni e non certo di servitore del Pd».
Sarebbe stato più giusto sciogliere il Comune per mafia?
«Sarebbe stata una tragedia, questa soluzione è più semplicemente una commedia triste, ambigua e priva del minimo coraggio politico. La via maestra era e rimane quella di ridare la parola agli elettori che è l’unico modo per restituire autorevolezza alla politica e futuro a Roma».
Lei che giudizio ha di Marino?
«È un gran furbone con uno straordinario cinismo grazie al quale si porterà nella tomba parecchia gente che ancora oggi si illude di saperlo gestire e manipolare».
Si parla molto della sua partecipazione alla manifestazione anti-clan del Pd in programma il 3 settembre. C’è chi le ha chiesto, come Storace, di ripensarci. Qual è il senso di questa partecipazione?
«Da tempo affermo che a Roma serva una proposta politica che vada oltre i vecchi partiti e che coinvolga le migliori risorse di questa città. Solo così si potranno risolvere le grandi criticità di Roma. Se invochiamo per le nostre proposte questo modello, vale anche per gli altri, abbattendo vecchi steccati usati in passato per spartire e non certo per rivendicare rispettabili diversità di storie e valori».
Quindi andrà o si limiterà ad una adesione simbolica?
«Se sarà una manifestazione con interventi politici di Orfini o magari anche del sindaco palombaro assolutamente no. Se invece sarà una manifestazione civica senza interventi e alla quale aderiranno tutti, dai sindacati alle principali organizzazioni sociali, industriali e civiche allora ritengo che tutti noi che abbiamo ruoli di responsabilità nella città abbiamo il dovere di esserci. Vedremo lunedì».
Crede che fra gli errori commessi per il funerale dei Casamonica ci siano anche responsabilità della Prefettura?
«A Roma ormai non è mai colpa di nessuno. Credo che un capo se è tale debba anche assumersi le responsabilità del ruolo e non solo gli onori della ribalta. Mi ha scioccato che nessuno abbia chiesto scusa ai Romani per questa ennesima figuraccia.
Marino è stato in vacanza oltreoceano per più di 2 settimane, saltando anche il d-day del 27 agosto. Avrebbe agito diversamente?
«Ma lei si immagina un Petroselli al posto di Marino comportarsi in un modo così provocatoriamente irrispettoso e infantile? E la sua assenza al consiglio dei ministri è stata anche una mancanza di rispetto a tutto il Paese e l’ennesimo guanto di sfida lanciato palesemente a Renzi che ha incassato un altro colpo basso».
In molti le imputano di essere un "assenteista" dell’Aula.
«Rivendico con orgoglio di essermi autosospeso da un consiglio comunale paralizzato e inutile. Io non ci sto a fare da passacarte lucrando anche sui gettoni di presenza. Se altri pur di restare attaccati alle loro poltrone fanno finta di poter incidere, è un problema che lascio alla loro coscienza».
Faccia un esempio altrimenti rischia di essere una risposta di comodo?
«Mancano solo tre mesi al Giubileo e dopo sei mesi dall’annuncio ancora non sono venduti in consiglio i progetti esecutivi per le opere giubilari».
Forza Italia punta su di lei da oltre un anno, Ncd si è accodata, gli indipendenti di centrodestra le strizzano l’occhio e ora anche FdI e Lega sembrano ragionare su una sua possibile candidatura per il dopo-Marino. Di fatto, lei sembra riuscito nel miracolo di riunire il centrodestra, eppure a volte sembra flirtare anche a sinistra: ha deciso da che parte stare?
«Ringrazio per tanta attenzione. Per quanto riguarda i nomi da lei citati, sono assolutamente d’accordo con tutti coloro i quali da Brunetta a Salvini fino al simpatico Storace antepongono i contenuti ai nomi. Aggiungo che i contenuti devono prevedere obbiettivi concreti, tempi, mezzi finanziari e procedure per realizzarli. E soprattutto una visione di quella che deve essere la Roma del futuro».
IGNAZIO MARINO - MATTEO RENZI - VIGNETTA DI BENNY
Quale dovrebbe essere secondo lei?
«Bisogna coniugare le quattro funzioni di Roma : Capitale della Patria. Capitale dell’Europa essendo una delle tre principali. Capitale del Mediterraneo. Capitale della cristianità. Come dimenticare che tra quattro anni dovremmo già prepararci al Giubileo del 2025? Qui invece di ragionare con questa prospettiva si riducono alle ultime settimane per tappare le buche delle strade».
Se i piani di Renzi e Orfini andranno in porto, nel 2017 potrebbe correre contro proprio contro Franco Gabrielli, oltre che con il candidato dei 5 Stelle.
«Le battaglie della mia vita le ho sempre combattute e vinte mai contro qualcuno ma sempre per qualcosa. Mi batto da due anni per una nuova politica che vada oltre i recinti dei vecchi partiti. Non c’è una proposta politica e una civica. C’è un solo coraggio civico della politica senza il quale ci sono solo interessi e affari personali».
Secondo lei come se la caverà la città di Roma in questo Giubileo 2016?
«A questo punto non ci resta che confidare nello Spirito Santo».
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