
DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL…
maria elena boschi gentiloni renzi
Luigi Bisignani per “Il Tempo”
Maria Elena Boschi, il petalo più profumato del fu giglio magico, deve avere davvero qualcosa di magico. Conquistato il centro più nevralgico del potere come Sottosegretario alla Presidenza ha gia stregato tutti. Con quel volto da Madonnina svelata si ispira al più autorevole dei suoi predecessori, Gianni Letta, che tutto leggeva e tutto sapeva.
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri ha messo subito sotto il tacco lo stesso Presidente il quale candidamente ha tentato di dire che l'aveva scelta lui, l'austero ma debole Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e le inadeguate Banca d'Italia e Consob. E lo ha fatto su un terreno scivoloso, quello delle banche popolari impedendo che nel decreto mille proroghe venisse posta una norma che spostava di qualche mese ,come richiesto da tutti, le assemblee per le trasformazioni in spa.
Il solo parlare di Popolari avrebbe richiamato il disastro di Banca Etruria in cui e' rimasto impigliato il suo papà e dal quale lei stessa e' riuscita a divincolarsi. Maria Etruria, come l'ha soprannominata perfidamente il geniale Dagospia, in poche mosse ha dato scacco a Gentiloni che non si è portato neppure la fedelissima Lorenza Bonaccorsi. Una manovra a tenaglia favorita dal piccolo inciampo giudiziario di Luca Lotti.
Come Segretario Generale ha fatto confermare il suo Paolo Aquilanti, proveniente dal Senato, che era gia' riuscito ad imporre a Renzi dopo il breve regno di Mauro Bonaretti. E insediando a Palazzo Chigi in un posto chiave Cristiano Ceresani, conoscitore di tutti i segreti nei bilanci e nei disavanzi di Montecitorio, che si è abbeverato in passato a Ciriaco De Mita quando ne e' stato genero per poi diventare funzionale nelle varie trasformazioni dell'ex PCI.
Ma per conquistare definitivamente il Palazzo la Boschi punta a far sloggiare verso il Consiglio di Stato la sua 'nemica amatissima' Antonella Manzione, la vigilessa, dall'ufficio legislativo. Per quell'incarico, nome in codice <MEB>, ha già pronto un candidato, Roberto Cerreto, ombra di Enrico Letta, ds per tutte le stagioni, e suo ex capo di gabinetto. Al PD invece sa di non avere problemi perché in una stanza c'è il Segretario Matteo Renzi e in quella vicina il suo ex fidanzato storico e confidente Francesco Bonifazi. Per la Madonnina Boschi una strada di nuovo in discesa? Fino a che Gentiloni lascerà fare. Cioè sempre.
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