
DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO…
1. COMUNE DI ROMA, ALFANO AFFIDA AL PREFETTO L’ACCESSO AGLI ATTI
Rinaldo Frignani e redazione di “Corriere.it”
RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha delegato il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, a esercitare i poteri di accesso e di accertamento nei confronti del Comune di Roma. Giuseppe Pecoraro era atteso al Viminale martedì 9 per riferire al ministro gli sviluppi dell’inchiesta «Mafia Capitale» e analizzare le possibili misure urgenti da adottare dopo lo scandalo che ha travolto esponenti della criminalità, imprenditori ma soprattutto politici, della maggioranza come dell'opposizione capitolina.
Pecoraro ha riesaminato le carte della Procura con un apposito gruppo di lavoro e ha aggiornato Alfano. Niente scioglimento del Comune, dunque, per ora. Per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, avrebbe significato darla vinta ai criminali: «Sono valutazioni che spettano agli organi preposti, ma questo era l’obiettivo di chi si organizzava contro l’arrivo di Marino in Campidoglio, visto come garante della legalità e della pulizia».
«FATTI GRAVISSIMI» SEGNANO IL DESTINO DEL COMUNE
RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO
Entro martedì sera, dunque, si conoscerà il destino del Campidoglio. Il responsabile del Viminale sarebbe favorevole a un «accesso agli atti»: una delle tre ipotesi che il prefetto aveva prospettato domenica. Le altre sono «lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l’attività giudiziaria», aveva spiegato lo stesso Pecoraro, ricordando poi che «la procedura prevede che io mi confronti con il ministro dell’Interno, il quale potrebbe poi portare la questione al Consiglio dei ministri per l’eventuale scioglimento del Comune».
Il rischio, nonostante le indiscrezioni dall’entourage di Alfano, rimane reale. Perché se è vero, come dice il prefetto, che questo provvedimento si prende «solo di fronte a fatti gravissimi», è anche vero che «l’inchiesta prende in considerazione precedenti amministrazioni e quella attuale, con il presidente del Consiglio comunale, un assessore, il responsabile della Trasparenza...».
Alfano ha anche avuto un colloquio con il premier Matteo Renzi per il quale lo scioglimento del Comune, con la nomina di un commissario in attesa di nuove elezioni, sarebbe una soluzione non percorribile. Eppure secondo il senatore di Forza Italia Francesco Giro, «Renzi ha già deciso lo scioglimento del Comune di Roma», perché «nel suo discorso ai giovani del Pd romano, non solo non ha mai citato il sindaco di Roma ma ha fatto di più , ha evocato il caso Venezia nel quale il sindaco della città lagunare Orsoni travolto dallo scandalo del Mose è stato costretto dal PD a dimettersi».
Resta il fatto che il ministro Alfano è comunque pronto a ricevere anche una proposta di scioglimento, qualora il parere tecnico del prefetto vada in questa direzione. «Ho parlato con il prefetto, valuteremo il da farsi - ha spiegato sempre Alfano, ospite lunedì sera dello speciale di ‘Quinta colonna’ su Rete4 -. Credo ci sia un giudizio tecnico dal quale deve nascere la proposta di sciogliere la giunta comunale, ma sta emergendo un quadro che investe anche amministrazioni precedenti: quella di Gianni Alemanno e anche la precedente».
MIRABELLI (CORTE COSTITUZIONALE): ECCO I PRESUPPOSTI
Paura nelle periferie, strette tra immigrazione e campi nomadi. Chiusura dei commissariati non centrali. Poche forze dell’ordine e troppo pochi vigili urbani rispetto al numero di abitanti. Illuminazione troppo scarsa nelle strade, la videosorveglianza è un progetto ormai tramontato e nelle scuole non è in funzione il registro digitale. Sono i punti che cita Mariarosaria Rossi, senatore e tesoriere di Forza Italia, per arrivare a dire che «il Consiglio comunale di Roma va sciolto. Non esiste altra soluzione».
Ma Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, ribadisce che «per lo scioglimento del Consiglio comunale non basta la mera commistione, occorre che vi sia un’infiltrazione mafiosa in tutte le strutture del Comune, amministrative, di governo e rappresentative, in particolare un’intrusione strutturale negli organi politici di governo».
NON CONFERMATO INCONTRO CON «IL CICLISTA» MARINO
Dal Campidoglio sottolineano che «sindaco e prefetto si vedranno» subito dopo l’incontro di Alfano con Pecoraro. Ma l’incontro non è confermato, dato anche che tra Pecoraro e Marino c’è stata nei giorni scorsi qualche frizione dopo la proposta del prefetto di rinforzare la scorta al primo cittadino, oggetto di minacce e insulti nelle intercettazioni sul «mondo di mezzo» e sulla banda di Massimo Carminati, e di evitare l'uso della bicicletta. Cosa che Marino, invece, ha puntualmente fatto.
«ERANO COME TOPI NEL FORMAGGIO»
«Al Viminale non parteciperò a un vertice - spiega però Pecoraro -. Sarò impegnato in una riunione interna con i miei collaboratori che stanno studiando tutte le carte dell'inchiesta, anche quelle nuove degli ultimi giorni. L'accesso agli atti? Non ho ancora deciso». E Alfano ha definito lunedì gli appartenenti al clan «come topi nel formaggio: si annidavano in tutte le forze politiche. Il formaggio era tutto, dalla gestione delle strade ai campi rom. Per quante leggi vengano firmate in Italia, non c'è un livello di consapevolezza tale da sapere che i soldi rubati ti verranno tolti».
2. MAFIA CAPITALE, ONORATO: «MARINO MENTE SULLA SUA SCORTA, 9 AGENTI LO SEGUONO OVUNQUE»
«Perché Marino mente sulla sua scorta? Se non dice la verità su questo, figuriamoci sui gravi problemi che la città sta affrontando. Basta con l'assurda pantomima del sindaco che fa finta di andare in bici e di non avere la scorta», così dichiara Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio.
«Marino la scorta ce l'ha eccome - aggiunge Onorato - e dal giorno del suo insediamento: è fatta dagli agenti della Polizia di Roma Capitale che lo seguono ovunque, sono 9 divisi per turni. Basta guardare con attenzione le immagini dell'arrivo di Marino alla convention dei Giovani democratici di sabato scorso: si vede benissimo un'auto bianca sullo sfondo e un uomo che lo segue da vicino in bici. Le macchine che fanno quotidiano servizio di scorta sono ben due con tanto di lampeggiante e paletta. Vorrei proprio capire perché Marino si ostina a negare la realtà: non è certo un problema il fatto che il sindaco di Roma abbia la scorta, ma lo è la sua costante abitudine a mentire».
DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO…
DAGOREPORT – LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER…
DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE…
DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN…
TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL…
DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE…