DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Lillo e Valeria Pacelli per il Fatto Quotidiano
Luigi Marroni voleva trovare un incarico per la compagna Laura Frati Gucci nella Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di cui è consigliere Marco Carrai, il fiorentino molto vicino a Matteo Renzi. Per questo, l' amministratore delegato di Consip ne parla con Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open e con Filippo Vannoni, numero uno di Publiacqua
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Il 16 novembre quindi chiama Alberto Bianchi. Le cimici captano solo le parole di Marroni che dice: "Marco non s' è fatto più vivo e io c' ho anche da gestire un po' questa cosa con Laura tu glielo avevi detto a Marco () Se c' era interesse la cosa era stata fatta non c' é niente da dire, però parlo a Marco e cioè all' Alberto amico e in 15 giorni se ci doveva dire non posso far niente, si cerca un attimo qualche altra soluzione O non siamo più né in tempo neanche a cercà un' altra soluzione non mi sembra molto corretto () Dico vabbè, grazie Io chiedo ad altro no? Oppure lasciamo perdere
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La conversazione continua e l' ad della principale stazione appaltante italiana aggiunge: "Non è che entro venerdì deve presentare Mi faresti un piacere se mi ci dai un' occhiata e se glielo dici al babbo dai".
Per gli investigatori il "babbo" al quale si riferisce potrebbe essere Tiziano Renzi. Annotano i carabinieri del Noe in un' informativa del 3 febbraio: "Se da un lato è vero che i toscani sono soliti appellare il padre, appunto, babbo, è altrettanto vero che il babbo a cui sovente si fa riferimento nelle vicende della presente informativa é il padre di Matteo Renzi, con cui Bianchi ha un rapporto molto stretto".
Per gli investigatori questa conversazione avviene in un contesto che "è verosimilmente inquadrabile nelle attività che Marco Carrai svolge in seno alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
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tuttavia non è chiaro a cosa faccia riferimento Marroni quando si lamenta del fatto che Carrai "non si è fatto sentire" con la compagna, "tant' è che in modo molto esplicito si raccomanda Bianchi di intervenire".
Il giorno dopo, il 17 novembre 2016, viene captata negli uffici Consip una conversazione tra Marroni e Filippo Vannoni. I due parlano del referendum costituzionale, ma anche della volontà di Marroni di "puntare a Terna", l' azienda della rete elettrica nazionale
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Ad un certo punto i due citano anche Diego Piacentini (estraneo all' indagine), manager di Amazon poi diventato Commissario straordinario per il Digitale con il governo Renzi e parlano di Terna.
Marroni: Sto lavorando molto con Piacentini, la cosa ti puo' interessare per queste gare d' informatica (). E puntiamo la Terna () perchè a Terna non c' è neanche bisogno del bilancio.
Vannoni: Ah no lì si sta bene () non fate fatica èh! Devi sistemarle a qualcuno (). Non devi fare un cazzo, è tutto pronto!
M: Dai che si puo' fare (). Sai chi è un po' stronzo? Carrai. () Lalla lo sta cercando per la Cassa di Risparmio.
V: No ma guarda è una roba () non lo pigli
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"Vannoni - è scritto nell' informativa - inizia a scrivere utilizzando lo stesso sistema che si è visto utilizza Romeo nel corso dei suoi incontri quando, per la delicatezza dei temi trattati e dei soggetti interessati, ricorre alla scrittura".
La conversazione tra i due prosegue finchè Vannoni interrompe l' ad di Consip e gli chiede: "Ma comunque sei andato dal babbo?". Le risposte di Marroni non sono comprensibili. Poi proseguono.
Vannoni: Sì va bene va bene, non importa.
Marroni: Però ormai sai il risultato ha detto lui a 29.000 euro, gli ha detto
Il riferimento ai 29 mila euro non è chiaro neanche agli investigatori
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Alla fine tornano a parlare del referendum costituzionale, preoccupati per l' esito e quindi per le future nomine: "È uno spartiacque - dice Vannoni - lui (Matteo Renzi, ndr) ha già detto che il governo tecnico non lo farà".
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