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Stefania Tamburello per il “Corriere della Sera”
L’avvio del ricambio al vertice della Cassa depositi e prestiti è atteso per martedì, quando è in calendario una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione. In quell’occasione dovrebbero essere annunciate le dimissioni del rappresentanti del ministero dell’Economia, che farebbero decadere l’intero consiglio, presidente compreso. A quel punto le procedure prevedono la convocazione dell’assemblea con all’ordine del giorno il rinnovo degli organismi di gestione. Certo potrebbero anche verificarsi direttamente le dimissioni dell’intero consiglio, ma al momento restano alcuni interrogativi sull’atteggiamento dei vertici uscenti.
L’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, che è anche presidente del Fondo strategico (Fsi), di fronte alla richiesta del Tesoro ha subito dato piena disponibilità ad individuare un percorso di uscita. Tra dimissioni (sono 8 i consiglieri indicati dal ministero dell’Economia) e decadenza, diversa potrebbe essere la posizione del presidente, Franco Bassanini, espressione delle Fondazioni bancarie, azioniste di minoranza, quindi in grado di resistere e puntare su una rielezione.
andrea guerra matteo renzi leopolda
Sicuramente saranno importanti i colloqui che immancabilmente ci saranno nel fine settimana, dopo i chiarimenti diretti avuti dai due protagonisti passivi del ribaltone con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e con lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Un’altra incognita riguarda la posizione delle Fondazioni che hanno dato mandato al presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti di verificare col governo il cambio di strategie della Cassa con l’ottica di preservare la redditività del loro investimento e che hanno rimarcato come l’indicazione sulla nomina e sulle dimissioni del presidente spetti a loro.
Per il ricambio - nel quadro di un mutamento di ruolo della Cdp – restano in lizza Claudio Costamagna per la presidenza e Fabio Gallia per la sostituzione di Gorno Tempini. Il quale potrà comunque uscire di scena con la soddisfazione di aver fatto crescere la Cassa sotto la sua gestione. I numeri non lasciano dubbi in proposito: dal 2010 (Tempini si è insediato in maggio) al 2014 l’attivo della Cassa è cresciuto da 249,2 a 350,2 miliardi e i dividendi distribuiti da 700 a 853 miliardi con gli utili rimasti stabilmente sopra i 2 miliardi.
Complessivamente nel periodo sono state mobilitate risorse per 73 miliardi. Già perché, al di là dei numeri, Gorno Tempini ha puntato ad allargare l’attività di Cdp dal tradizionale finanziamento degli enti locali all’intervento sul mercato con la costituzione di Fsi, per acquisire partecipazioni strategiche senza ripercorrere il vecchio modello Iri. Ma anche del Fondo per le Pmi o di quello per il sostegno all’export. Anche sul lato della raccolta, fondata in gran parte sul risparmio postale, Cdp ha recentemente innovato lanciando sul mercato il primo bond destinato al pubblico.
Il Governo intanto ha avviato anche su altri fronti la campagna dei rinnovi. Ieri il Tesoro ha comunicato che alla guida dell’Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo, arriverà come amministratore delegato una donna, Roberta Neri mentre presidente sarà Ferdinando Beccalli Falco.
Al vertice della Consip è stato confermato il presidente Luigi Ferrara,mentre è stato nominato amministratore delegato Luigi Marroni, ex direttore generale dell’Asl di Firenze e attuale assessore alla sanità della Regione Toscana. Alla Sogei confermato il presidente e amministratore delegato Cristiano Cannarsa, mentre la guida di Invimit è affidata a Massimo Ferrarese (presidente), confermato il Ceo Elisabetta Spitz.
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