DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
papa francesco e, a sinistra, l'infermiere Massimiliano Strappetti
[…] Nei mesi scorsi, Francesco ha rilasciato una serie di interviste nelle quali ha lasciato intendere intenzioni non sempre coincidenti: fino a precisare, di fronte a voci interessate di possibili dimissioni, che il papato è tendenzialmente a vita. Ma in precedenza aveva affermato che potrebbe dimettersi per motivi seri di salute, o se capisse di perdere lucidità; che se rinunciasse non resterebbe in Vaticano; che non andrebbe nemmeno in Argentina; che forse si ritirerebbe in una parrocchia romana, o nella basilica di San Giovanni in Laterano; che non si chiamerebbe «Papa emerito» come il predecessore ma «vescovo emerito di Roma»; e che non indosserebbe più l’abito bianco.
Il problema è che di colpo, da due giorni queste ipotesi astratte debbono fare i conti con un cedimento fisico improvviso, non prevedibile. E dunque diventano speculazioni meno teoriche sul futuro prossimo del suo pontificato.
Lo testimonia l’agitazione febbrile e un po’ scomposta che anonimamente mostrano amici e avversari, per motivi opposti. I primi, perché temono che quanto è accaduto avvicini non solo la rinuncia ma la resa dei conti in una Chiesa profondamente divisa. Gli altri, perché confidano che l’indebolimento di Francesco acceleri un Conclave dai contorni misteriosi, ma considerato tra i più difficili e conflittuali degli ultimi decenni. […] rispunta […] la divisione quasi tribale sopravvissuta a ogni papato […]
È un conflitto sordo che il Papa percepisce, e del quale soffre. Nei giorni scorsi, ricevendo una delegazione di profughi, avrebbe evocato ancora nemici all’interno del Vaticano, oltre che fuori. E di certo non lo ha confortato l’uscita del prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, che al Corriere aveva confidato prima del malore papale: «Credo che non pochi cardinali avrebbero vissuto bene se Angelo Scola fosse stato Pontefice». […]
L’impressione è che in Vaticano stiano un po’ tutti col fiato sospeso, e in un silenzio che conferma il disorientamento e l’incertezza. Sottotraccia, però, le manovre per il Conclave, mai interrotte, si stanno intensificando. Qualcuno fotografa il paradosso di un pontificato argentino affiancato, se non condizionato per quasi dieci anni dall’ombra dell’«emerito» Benedetto; e da appena tre mesi ritornato alla normalità dopo la morte di Joseph Ratzinger. Invece, proprio quando finalmente si era riaffermato un solo Papa regnante, è arrivata questa crisi respiratoria, abbinata a una sofferenza cardiaca: come se Francesco e Benedetto fossero pontefici con traiettorie esistenziali difficili da separare.
papa francesco e, a sinistra, l infermiere Massimiliano StrappettiPAPA FRANCESCO
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