"Ero solo contro tutti i partiti. Tutti proprio, eppure la gente ha apprezzato questi cinque anni di amministrazione. Ai miei cittadini avevo detto: 'Ho cantato a Sanremo, mo' canto qui con voi'".
Mastella ha cantato a Sanremo?
"Sì, nel 2004, con Bossi, in un dopofestival. Lui scelse una canzone napoletana, io Roma nun fa' la stupida stasera".
È stupito dell'entità del successo di Manfredi a Napoli?
"Vabbé, lei non conosce la psicologia del napoletano: se capisce che un candidato è perdente in partenza si butta su quello vincente".
Lei se lo aspettava?
"Così no. Ma Manfredi ha fatto come De Luca: tredici liste, capirai".
Una era la sua, Noi campani. Com'è andata?
"Ho conquistato due seggi e ho la metà dei voti dei Cinquestelle. E io a Napoli nun tengo nisciuno, mentre loro esprimono il ministro degli esteri e il presidente della Camera".
I Cinquestelle hanno un futuro?
"Letta non può arroccarsi nella sola alleanza con Conte. Servono i voti del centro per vincere le politiche".
Perché la destra è andata male?
"Salvini e Meloni sono due ragazzini che litigano tra loro".
Non sono maturi?
"Non per i grandi traguardi".
Salvini farà tremare Draghi?
"Ci prova, ma non gli riesce. Draghi è imperturbabile".
Come lo vede Salvini?
"La sua avanzata al Sud è finita, tengo più voti io di lui in tutta la Campania".
Per chi tifa al Quirinale?
"Per il mio amico Casini".
Il favorito non è Draghi?
"Draghi ce la farà se promette che non si andrà a votare, altrimenti altro che 101. Ne avrà trecentouno contro".