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MATTARELLA FA IL CULO ALLE TOGHE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LANCIA UN AVVISO AI MAGISTRATI: NON DEVONO SENTIRSI AL DI SOPRA DELLA LEGGE - UGO MAGRI: “FORTE E CHIARO È IL NO DI MATTARELLA ALLA COSIDDETTA ‘GIUSTIZIA CREATIVA’, SECONDO CUI IN ASSENZA DI NORME CHIARE TOCCA AL GIUDICE SUPPLIRE DANDO SFOGO A ‘IMPROPRI DESIDERI DI ORIGINALITÀ’. OGNI OPERATORE DI GIUSTIZIA DOVREBBE RIFUGGIRE SEMPRE DALLE ‘TESI PRECOSTITUITE’, VALE A DIRE DAI CLASSICI TEOREMI GIUDIZIARI, E ANCOR DI PIÙ DALL'’ACCANIMENTO’ CONTRO GLI IMPUTATI PER TIGNA O PER PARTITO PRESO”

Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “la Stampa”

 

sergio mattarella al plenum del csm

Il caso ha voluto che Sergio Mattarella intervenisse sulla giustizia proprio mentre il governo si apprestava a metterci mano […] Per cui s'è avuta quasi la sensazione che il presidente volesse rammentare i confini entro cui la riforma targata Carlo Nordio dovrà contenersi, se vorrà ottenere un via libera dal Quirinale.

 

Ma […] non è andata così: l'incontro con i giovani magistrati tirocinanti era fissato da tempo, così com'era scritto in anticipo il discorso presidenziale rivolto alle future toghe che contiene una sfilza di raccomandazioni tra cui quella (più volte ripetuta) a comportarsi in modo irreprensibile e riservato, per esempio senza esagerare coi social.

 

sergio mattarella tra i magistrati

Quanto al perimetro tracciato dal presidente, sarebbe una forzatura considerarlo un altolà indirizzato al Parlamento o al governo, alla maggioranza o all'opposizione. L'unico monito, se tale possiamo considerarlo, riguarda il rispetto della Carta costituzionale, a cominciare dall'articolo 104 che riconosce autonomia e indipendenza all'ordine giudiziario. I magistrati sono soggetti, rammenta Mattarella, «soltanto alla legge».

 

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI

Il che comporta due conseguenze […] La prima: giudici e pubblici ministeri non debbono sentire sul collo il fiato della politica. Il loro compito è applicare le norme per quel che c'è scritto, senza piegarsi ai potenti di turno e tantomeno agli umori delle piazze. L'altra conseguenza, citata dal presidente, è che nessuno deve sentirsi al di sopra della legge, tantomeno un magistrato. Forte e chiaro è il no di Mattarella alla cosiddetta «giustizia creativa», secondo cui in assenza di norme chiare tocca al giudice supplire dando sfogo a «impropri desideri di originalità».

 

magistrati

Altrettanto fermo è il richiamo […] al senso di responsabilità cui ogni operatore di giustizia dovrebbe attenersi rifuggendo sempre dalle «tesi precostituite», vale a dire dai classici teoremi giudiziari, e ancor di più dall'«accanimento» contro gli imputati per tigna o per partito preso. L'accusa deve poter reggere nei vari gradi di giudizio. […] Nella sintesi che […] raccomanda, il magistrato non sarà mai un giustiziere solitario, ma nemmeno un braccio armato al servizio di qualcuno.