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Marco Antonellis per Dagospia
casellati fico conte mattarella
Nelle ovattate stanze del Quirinale dove ieri si è svolta la tradizionale cerimonia del Ventaglio non si parlava d'altro: "Mattarella sta blindando Conte in vista dell'autunno".
I timori del Colle sono molti soprattutto in vista della legge di bilancio, ovvero quando si faranno i giochi che contano e si decideranno entrate e uscite dello Stato italiano.
Il Quirinale non perde tempo e tra moniti formali e, sempre più spesso, messaggi informali sta facendo sapere a chi di dovere che il governo Conte non dovrà essere trascinato fuori dai limiti previsti dalla Costituzione e dai Trattati internazionali, tutte materie sulle quali è il Capo dello Stato il massimo garante, il controllore. "Mattarella stavolta non si limiterà a fare il notaio" si commentava ieri tra una tartina e l'altra dopo la cerimonia alla presenza del Capo dello Stato.
MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Tra un Vincenzo Morgante in grande spolvero (è il neo direttore di Tv 2000, la tv dei vescovi italiani) Chicco Mentana e Mario Orfeo impegnati a parlare in circolo, tra camerieri in livrea e corazzieri in alta uniforme il refrain che andava per la maggiore era: "Mattarella sta facendo di tutto per blindare il governo Conte prima dell'arrivo dell'autunno caldo".
Il 'metodo' è quello di creare un vero e proprio cordone sanitario mediatico, istituzionale e politico attorno al premier Conte in modo che possa resistere con forza alle richieste e alle pressioni che dopo l'estate inevitabilmente arriveranno copiose dai leader di Lega e 5Stelle.
Le preoccupazioni principali per il Colle vengono infatti soprattutto dai due amici-nemici Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Per il capo dello Stato l'euro e l'Alleanza Atlantica non debbono essere messi in discussione così come il Quirinale è pronto a scendere in campo in difesa dei conti dello stato, ovvero del super ministro dell'economia Giovanni Tria. Il Quirinale teme fortemente che ci possano essere sbandamenti in materia di conti pubblici e che qualcuno punti anche a cambiare il ministro.
"Ma è bene ricordare che la scelta di un eventuale nuovo ministro dell'economia deve sempre essere concordata con il Colle..." si faceva osservare. Come a dire, se volete cambiare Tria non pensiate di poter fare come vi pare. Il rischio vero è che mandare a casa il ministro dell'economia possa significare la caduta dell'intero governo e questo certamente non farebbe piacere al Capo dello Stato da sempre fautore della stabilità istituzionale. Anche se poi, nei palazzi del potere nostrani ma anche dalle parti di Bruxelles c'è ancora chi non ha abbandonato il sogno di portare il Pd al governo insieme ai 5Stelle.
Ma dalle parti del Quirinale c'è perplessità anche sulla figura del premier Conte che viene giudicato troppo debole e accondiscendente nei confronti dei leader di Lega e 5Stelle: "Al Colle preferirebbero che il premier avesse maggiore autonomia e peso decisionale cioè che non fosse il mero esecutore del 'contratto di governo'". Insomma, nei palazzi che contano si auspica che Giuseppe Conte in futuro non si limiti solamente ad eseguire gli ordini provenienti da Di Maio e Salvini ma possa trovare una propria sintesi politica.
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