DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Estratto dell'articolo di Laura Cesaretti per il Giornale
Elly Schlein si dilegua: il giorno dopo la batosta del Molise e della «foto di Campobasso», la segretaria Pd vola a Bruxelles e non dedica neppure una parola a quella che nel suo partito quasi tutti ammettono come una sconfitta di proporzioni inaspettate.
Dal Nazareno si cerca di circoscriverla: «Sapevamo tutti che vincere in Molise era altamente improbabile», e comunque le liste del Pd sono in testa alla coalizione e sono «andate meglio che alle politiche». Non che fosse difficile: dal 9% si è passati al 12%, ma con molti meno votanti e a pari merito con Forza Italia. E allora perché, si chiedono smarriti anche tra i supporter della segretaria, andare a «mettere la faccia su un risultato negativo», e fare della regione una sorta di laboratorio del «campo largo» con M5s e propaggini rosso-verdi, con tanto di photo opportunity del «patto della limonata» con Conte e Fratoianni?
«Ora evitiamo psicodrammi», è il messaggio lasciato da Elly prima di volare a Bruxelles per gli incontri di rito prima del vertice Ue.
Ma in casa dem i malumori ribollono: «Nel 2024 si vota in 5 regioni, oltre che alle Europee», ricorda Salvatore Margiotta. «Invece di minimizzare la batosta in Molise, andrebbe fatta un’analisi seria».
«Forse sarebbe meglio ragionare di voti veri più che di sondaggi», è la perfida battuta dell’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Il riferimento alle parole di Schlein in direzione, quando - dopo la batosta subita ai ballottaggi - ha rivendicato di aver recuperato «20mila voti al giorno» nei sondaggi, è tutt’altro che casuale.
Commenti duri arrivano anche dal presidente della regione Toscana Giani: «Per il Pd è un ulteriore, campanello d’allarme, diciamocelo. È una sconfitta chiara» che segna la necessità di «recuperare l’area moderata».
L’alleanza coi 5S non funziona, nota il siciliano Fausto Raciti: «Non fa vincere noi e ammazza loro: veramente valeva la pena di passare sopra il fatto che Conte ha aperto la crisi di Draghi, e che sull’Ucraina siamo inconciliabili in cambio di un’alleanza perdente?» Anche la schleiniana Chiara Gribaudo avverte che forse l’aver regalato ai 5S il candidato è stata una scelta «generosa» ma che «non ha funzionato» e va «ripensata».
nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein roberto gravina nicola fratoianni giuseppe conte roberto gravina elly schlein.
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