DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Alessandro Sala per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni al senato - foto lapresse
Un organo politico a cui viene attribuita la stessa valenza di uno tecnico-scientifico per i pareri su calendari venatori e specie cacciabili; e una stretta alla possibilità di presentare ricorsi agli organi regionali di controllo per evitare, o quanto meno limitare, le possibilità di sospensiva. Si parla di caccia, ma l’emendamento che sta accendendo gli animi in Parlamento è stato presentato a margine della legge di Bilancio.
Porta la firma della deputata di FdI Maria Cristina Caretta ed è stato considerato ammissibile dal presidente della commissione Bilancio, Giuseppe Mangialavoro, di Forza Italia. L’opposizione in Parlamento insorge. E ancora di più si scalda l’arcipelago ambientalista e animalista: 14 tra le principali associazioni che operano in Italia hanno scritto un appello congiunto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere un intervento a garanzia della legalità.
Intanto per il metodo: l’emendamento agisce sulla legge 157 che dal 1992 regola l’attività venatoria. Nulla, quindi, che abbia a che fare con i conti della nazione per il 2025, oggetto del dibattito. E poi per il merito, perché due anni fa è entrata nella Costituzione, all’art. 9, la protezione degli animali e dell’ambiente e secondo i firmatari la diminuzione delle tutele — data dal combinato disposto tra la riduzione di fatto del valore del parere scientifico di Ispra sullo stato di salute e la diffusione delle specie cacciabili (che oggi è spesso il riferimento per i giudici quando sospendono i calendari venatori regionali) e la maggiore difficoltà di adire a vie legali contro le decisioni dei governatori — non risponde al principio di tutela espresso nel dettato costituzionale.
Di qui la richiesta di intervento del capo dello Stato affinché non avalli il provvedimento. Le associazioni — tra le altre Enpa, Lav, Leidaa, Legambiente, Lipu, Wwf — parlano di un favore alla lobby della caccia. Il testo della missiva è anche più esplicito [...]
Sia FdI che Lega, del resto, si contendono questo elettorato. Le associazioni ricordano che sono stati già almeno sei dall’inizio della legislatura i tentativi di cambiare le norme sulla caccia (tra cui la proposta di dare la licenza ai 16enni, poi rientrata). [...]
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