DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE…
MELONI, DALLE STELLE…ALLO STALLO! ALTA TENSIONE NEL CENTRODESTRA SU TEMPI E CANDIDATI PER LE REGIONALI – LA STATISTA DELLA GARBATELLA VUOLE ASPETTARE L’ESITO DEL VOTO NELLE MARCHE (DOVE CORRE IL SUO ACQUAROLI) PRIMA DI DECIDERE I FRONTRUNNER PER VENETO, CAMPANIA E PUGLIA - SALVINI INVECE CHIEDE DI ACCELERARE, MA IL VERTICE DI MAGGIORANZA PREVISTO MERCOLEDÌ, POTREBBE SLITTARE – LA LEGA CONTINUA A RIVENDICARE IL VENETO. E ZAIA, CHE ATTENDE IL VIA LIBERA A UNA LISTA CIVICA A SUO NOME, APRE AL VICE-SEGRETARIO DEL CARROCCIO ALBERTO STEFANI PER LA SUCCESSIONE…
Gab.Cer. per "la Repubblica" - Estratti
La trattativa, nel centrodestra, è ancora in stallo. Fratelli d'Italia vorrebbe legare la scelta dei candidati alle prossime elezioni in Veneto, Campania e Puglia all'esito del voto nelle Marche in programma il 28 e 29 settembre, dove è in corsa il governatore uscente Francesco Acquaroli del partito della premier.
Dunque, Giorgia Meloni vorrebbe la garanzia che venga riconfermato il suo presidente e alla luce di questo decidere i prossimi passi con gli alleati.
Matteo Salvini invece chiede di accelerare, ma il vertice di maggioranza previsto in settimana, la data ipotetica era mercoledì, potrebbe slittare. «Non siamo in ritardo, stiamo lavorando», dice il leader di Forza Italia, Antonio Tajani.
MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE
Niente è deciso, si ripete in via della Scrofa. Anche se, ufficialmente, il capogruppo FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, considera «plausibile» che il dossier si chiuda prima del voto di fine settembre.
Sta di fatto che la segretaria del Pd, Elly Schlein, ai microfoni del Tg3 ha gioco facile per dire che «il centrosinistra è unito» mentre «la destra continua a litigare con i candidati e si dimentica di governare». E anche in Veneto la numero uno del Nazareno, con il candidato Giovanni Manildo, afferma di voler «giocare per vincere» proprio perché questa regione rappresenta il nodo principale per gli avversari.
La Lega continua a rivendicarla. Salvini sabato scorso ha parlato pubblicamente della corsa del suo 32enne vice Alberto Stefani, sciogliendo la riserva su chi vedrebbe come erede di Zaia. Quest'ultimo ha apprezzato: «Non è una sorpresa ma adesso dobbiamo attendere di capire quale sarà la scelta del tavolo nazionale». E sempre il tavolo nazionale dovrà stabilire se dare il via libera o fermare una lista civica a suo nome, che Salvini si è limitato a definire un «valore aggiunto», rinviando tuttavia anche questa decisione
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