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MELONI, FINITA OSTAGGIO DI TRUMP, ORA TEME DI RESTARE ISOLATA – BUFERA SULL’ASSENZA DELLA DUCETTA AL VERTICE DI KIEV (TRE ANNI FA LO STORICO SCATTO DI DRAGHI, MACRON E SCHOLZ IN TRENO. OGGI SU QUEL VAGONE AL POSTO DEL PREMIER ITALIANO C’ERA KEIR STARMER) CON LA “STATISTA DELLA GARBATELLA” CHE SI E’ COLLEGATA DA REMOTO MA È RIMASTA FUORI DALLA SCENA (E DALLE FOTO) – HA PREVALSO LA VOGLIA DI MELONI DI SEGNARE LA DISTANZA DA MACRON E MARCARE LA VICINANZA A TRUMP CHE PERÒ IERI HA PARTECIPATO A UNA TELEFONATA CON I 4 LEADER PRESENTI A KIEV. LA RELAZIONE CON TRUMP, AL DI LÀ DEGLI ELOGI INCASSATI ALLA CASA BIANCA, DEVE ANCORA PRODURRE RISULTATI CONCRETI…

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Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti

 

MEME SULL INCONTRO TRUMP MELONI - BY FAWOLLO

Gli inviti sono stati recapitati in questi giorni: venerdì l’Italia ospita un summit europeo della difesa. Il format è l’E5, che comprende oltre al nostro Paese Germania, Francia, Regno Unito e Polonia. Esattamente i paesi presenti ieri a Kiev. Il vertice è a livello di ministri della Difesa: a organizzarlo è stato dunque Guido Crosetto, informando la premier Giorgia Meloni. L’appuntamento era nell’aria da tempo, ora è stato fissato.

 

 

E per il governo può anche essere il tentativo di un rilancio, dopo la foto sul treno per la capitale ucraina, in cui stavolta, a differenza del 2022 con Mario Draghi, l’Italia non c’era.

 

Chi ha parlato con la premier nelle ultime ore, restituisce questo suo ragionamento: «Non contano le foto, ma la sostanza». Ma anche la comunicazione è sostanza, ai tempi d’oggi. E con realismo persino nella cerchia della leader della destra c’è chi si mostra consapevole di come nel dibattito italiano questa assenza sia stata raccontata, con le opposizioni scatenate a parlare dell’«irrilevanza» del governo, soprattutto di uno sgretolamento del fronte Francia-Germania-Italia, con la Polonia del popolare Donald Tusk che ci avrebbe rimpiazzato, più il Regno Unito, che con il laburista Keir Starmer si è riavvicinato al blocco di testa dell’Ue. «Strumentalizzazioni» delle minoranze, è ovviamente la linea ufficiale.

 

starmer macron merz

Quello di Meloni è stato comunque un rischio calcolato: a Kiev era stata invitata da giorni, come altri leader europei. E se avesse accettato l’invito, è la linea che filtra da Palazzo Chigi, sarebbe stata pure a bordo del convoglio con Macron, Merz e Starmer. Anche se fonti di altre cancellerie, nella giornata di ieri, lasciavano trapelare meno certezze a riguardo.

 

Perché Meloni non è andata, ma si è collegata da remoto, pare direttamente da casa? Non per prendere seriamente le distanze da Kiev

 

(...)

 

Keir Starmer Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul treno verso Kiev

Più che per le divisioni sul sostegno all’Ucraina nella maggioranza (la posizione della Lega è arcinota), secondo fonti governative ha prevalso la voglia di smarcarsi dal progetto dei volenterosi guidato da Macron e Starmer, soprattutto per l’attivismo del francese. Dettaglio significativo: Meloni non cita mai questa parola, «volenterosi», nemmeno nel testo diffuso dopo il summit da Palazzo Chigi. Si parla genericamente di «una riunione dei leader sul sostegno all’Ucraina». Ma lo stesso Volodymyr Zelensky alla vigilia l’aveva descritto così: un incontro «con i leader della coalizione dei volenterosi».

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

Anche nella call di ieri, la premier ha ribadito la linea del governo sul possibile coinvolgimento dell’Italia in una missione di peacekeeping europea. E cioè: Roma non è disponibile. Lo farebbe, in caso, solo sotto l’ombrello dell’Onu. Certo non nel breve termine. Segnare la distanza da Macron, dunque. E marcare la vicinanza a Donald Trump. Che però ieri ha partecipato a una telefonata con i quattro leader presenti a Kiev.

 

Più delle foto, Meloni teme l’isolamento dal blocco di paesi che guida l’Europa. Sa che Macron sta lavorando per rinsaldare l’asse franco-tedesco. Non a caso la premier sente di frequente il neo-cancelliere tedesco Merz. Ma gli equilibri tradizionali sono complicati da rimaneggiare.

 

giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 1 foto lapresse

E la relazione con Trump, al di là della batteria di elogi incassati alla Casa bianca, deve ancora produrre risultati concreti: il vertice Ue-Usa a Roma pare più tramontato che vicino. Anche per questo ieri la premier ha rilanciato l’appuntamento di luglio, un summit già previsto sulla ricostruzione in Ucraina (i lavori preparatori si terranno lunedì a Verona). Il colpaccio naturalmente sarebbe Trump. Saranno invitati anche gli altri leader europei. Ma non è detto che tutti accettino l’invito.

GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresseDonald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapressekeir starmer emmanuel macron Friedrich Merz volodymyr zelensky donald tustk a kiev Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresseDonald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapressedonald trump giorgia meloni foto lapresse