RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Matteo Pucciarelli per www.repubblica.it
giuseppe conte e rocco casalino
Quasi 9 milioni di euro di 'disponibilità liquide' per il gruppo della Camera, un 'avanzo finanziario' di poco più di 7 milioni di euro al Senato. Eccolo qui il tesoretto dei 5 Stelle, l'ormai ex non-partito contrario ad ogni finanziamento pubblico ma che ha - giustamente - compreso che fare politica ha un costo. I bilanci 2020 del M5S a Montecitorio e a Palazzo Madama offrono un quadro di serenità finanziaria: l'anno si è chiuso con un attivo, rispettivamente, di circa 1,5 milioni e 1,8 milioni.
La prima premessa da fare è che i fondi per i gruppi parlamentari non possono essere destinati all'attività politica classica di un partito, ma devono essere spesi per le attività inerenti al lavoro in Aula. Ad esempio, con questi soldi il M5S non può pagare sedi o campagne elettorali: è denaro, insomma, vincolato. Perlomeno sul piano formale. Questo finanziamento, poi, viene erogato direttamente da Camera e Senato ed è parametrato sul numero degli eletti. Ad esempio per il 2020, visti i 191 deputati, il gruppo di Montecitorio ha avuto un contributo di 8,9 milioni di euro.
M5S, la scissione costerà 5 milioni di euro
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
Come vengono quindi spesi i fondi? Gran parte (circa due terzi del totale) va nella retribuzione dei collaboratori, personale dipendente ma anche consulenti. Sono 85 persone alla Camera, altre 61 al Senato. La comunicazione è il settore che più di tutti impegna la squadra a supporto degli eletti. A fronte di una potenza di fuoco considerevole sul piano comunicativo, le spese per l'acquisto di giornali, libri o riviste è irrisorio: poco più di mille euro al Senato.
VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO
Tornando invece a Montecitorio, la redazione di 39 persone dello staff che cura appunto la comunicazione non è bastato visto che "oltre ai consulenti professionali fissi della struttura organizzativa - si legge nel bilancio - si è mantenuto il contratto di consulenza con una società specializzata nell'organizzazione di campagne di comunicazione per il gruppo attraverso l'utilizzo di social-media come Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, nonché per la programmazione e l'allestimento grafico degli eventi di divulgazione all'esterno dell'attività parlamentare, società che ha messo a disposizione fissa del gruppo ulteriori 4 risorse umane". Contratto che però non è stato rinnovato per il 2021, viene puntualizzato.
giuseppe conte dopo l incontro con mario draghi 1
Un'altra parte dei fondi, poi, sono andati a finanziarie la campagna referendaria di sostegno all'approvazione della riforma costituzionale che ha introdotto il taglio del numero dei parlamentari a decorrere dalla prossima legislatura.
GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO IN CONFERENZA STAMPA
Sempre restando alla Camera, per quest'anno "aumenteranno le risorse destinate allo studio e all'approvazione di specifici provvedimenti legislativi volti a sostenere l'emergenza sanitaria ed economica scoppiate a seguito della pandemia per Coronavirus; saranno ulteriormente incrementati gli investimenti in piattaforme tecnologiche utili all'organizzazione di incontri di confronto, discussione e studio in apposite stanze virtuali su piattaforme web; inoltre saranno implementate le attività di studio, ricerca e formulazione di proposte legislative riguardanti l'innovazione tecnologica e la transizione ecologica".
Dopodiché per l'anno in corso, a causa dei numerosi addii di parlamentari al Movimento sia alla Camera sia al Senato, specie dopo il sì al governo di Mario Draghi, sono previste decurtazioni del contributo annuo. Al contempo sono aumentate le spese: solo per assumere Rocco Casalino, ex portavoce di Giuseppe Conte quand'era presidente del Consiglio, i gruppi scuciranno oltre 100 mila euro l'anno da qui a fine legislatura.
rocco casalino con giuseppe conte
Di sicuro la sicurezza economica dei 5 Stelle, che per come sono stati storicamente strutturati fanno combaciare perfettamente la struttura istituzionale con quella interna, è una delle ragioni che hanno portato Conte e i suoi a non spingere troppo sull'acceleratore dello strappo con Beppe Grillo, nelle settimane scorse. Quando poi la legislatura terminerà, il gruppo ha la facoltà di trasmettere gli utili a quello che in futuro si costituirà, a seguito delle prossime elezioni. Le rimanenze del quinquiennio 2013-2018 furono lasciati alle Camere, quindi alla collettività. Non sarà così al prossimo giro, quando peraltro è prevedibile una ulteriore contrazione numerica degli eletti.
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