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Flaminia Bussotti per “il Messaggero”
Operai extracomunitari specializzati fornai, impiantisti termici e altra manodopera con qualificazione tecnica avranno aperto il mercato del lavoro in Germania per sei mesi anche nel caso abbiano fatto richiesta di asilo e sia stato loro rifiutato.
L' intesa è stata raggiunta dai ministri competenti di Cdu-Csu e Spd, un segnale di armonia ed efficienza del governo dopo mesi di crisi. I migranti provenienti da Paesi fuori dell' Ue avranno in futuro «sei mesi di tempo per cercarsi un lavoro in Germania», ha annunciato il ministro degli interni, Horst Seehofer (Csu) al termine di un lungo negoziato con i ministri del lavoro, Hubertus Heil (Spd) e dell' economica, Peter Altmaier.
Ora l' obiettivo è preparare quanto prima la bozza di un disegno di legge da far approvare dal governo entro l' anno. Il tema stava molto a cuore agli alleati socialdemocratici della cancelliera Angela Merkel (Cdu), i quali da mesi martellavano col concetto dello Spurwechsel (cambio di corsia), ovvero la facoltà di consentire di rimanere nel Paese anche a quei migranti cui è stato negato l' asilo ma che sono qualificati e hanno chance nel mercato del lavoro.
La Csu bavarese invece, che fra due settimane ha il voto nel Land, era contraria. Per migranti extracomunitari integrati e con un lavoro, anche se si sono visti respingere la domanda di asilo, sarà più facile sperare in un permesso di soggiorno.
OSTACOLI
La strada però presenta ostacoli. La nuova norma pone infatti delle condizioni: i migranti interessati devono comunque disporre di competenze qualificate nel settore in cui cercano una occupazione e devono sapere il tedesco.
Inoltre, durante i sei mesi in cui potranno cercarsi un lavoro, dovranno essere in grado di mantenersi da soli. Escluso che sia consentita loro una migrazione nei sistemi sociali, ed escluso anche il diritto all' ingresso nel Paese.
Un visto di ingresso, si sottolinea, potrà essere rilasciato esclusivamente dalle ambasciate tedesche nei rispettivi Paesi in base alle procedure di esame previste. Di cambio di corsia, termine che era diventato una specie di mantra per la Spd, e che invece la Csu respingeva, non se ne parla: «Ma che vuol dire tutta questa discussione teorica sui concetti - ha tagliato corto Seehofer - nell' insieme abbiamo raggiunto un accordo per gestire meglio l' immigrazione di manodopera qualificata come previsto dagli accordi di coalizione».
SEPARAZIONI
Accanto alla possibilità di concedere visti temporanei per rimanere in Germania sei mesi in cerca di lavoro, si prevede di velocizzare le procedure per il riconoscimento dei titoli di studio. Il governo intende però conservare la separazione fra diritto di asilo e migrazione con finalità occupazionali: al riguardo «stabiliremo chiari criteri» di distinzione, è scritto nel documento.
Chi lavora qui, ha precisato Seehofer, non potrà contare sul ricongiungimento della famiglia, per chi viene da paesi di provenienza sicuri questa possibilità non sarà data. «È un giorno di successo per la Germania, l' economia e la società», ha commentato Altmaier riferendosi al fatto che in Germania la mancanza di manodopera qualificata è un problema annoso.
Bisogna evitare gli errori del passato, quelli compiuti negli anni '60 e '70 (quando i Gastarbeiter erano anche italiani). Soddisfazione anche dagli imprenditori: «era l' ora che ci si arrivasse», ha detto l' amministratore dell' Associazione dei datori di lavoro (Bda), Steffen Kampeter.
Secondo gli osservatori, il compromesso è dettato anche dai disastrosi sondaggi di tutti e tre i partiti della maggioranza dopo settimane di liti nel governo: i populisti dell' AfD tallonano la Cdu-Csu a soli 7,5 punti di distanza e hanno già sorpassato di 2,5 punti la SPD.
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