massimo dalema francesco merlo

“MASSIMO D'ALEMA È DIVENTATO UN BROKER, L'ARCHETIPO È MICHAEL DOUGLAS NEL FILM OSCAR ‘WALL STREET’…” - FRANCESCO MERLO SI CUCINA “BAFFINO” E IL SUO MOVIMENTISMO NEL PROCACCIARE AFFARI: “SI OCCUPA DI PROFITTO E DI TRANSAZIONI SPREGIUDICATE CON STILE E PASSIONE TALI CHE NON CONSENTONO PIÙ IL MORALISMO DI CHI, AD OGNI INTERVISTA, ANCORA PARLA ED È ASCOLTATO COME UN PADRE NOBILE DELLA SINISTRA. E’ LA SINISTRA CHE SI È DISSIPATA, ESTENUATA E CORROTTA PROVANDO A LIBERARSI E A LIBERARCI DALL'IDEOLOGIA, MA SENZA RIUSCIRE A DIVENTARE MODERNA RESTANDO SINISTRA”

BRAVO PROVENZANO: IL BROKER D'ALEMA E LA SINISTRA DI GOVERNO, NON D'AFFARI

Da “Posta e risposta” – “la Repubblica”

 

francesco merlo

Caro Merlo, non mi sorprende che Massimo D'Alema, che ha trovato un compratore qatarino della raffineria di Priolo, da bravo campione di supercinismo spacciato per super intelligenza, sia ora diventato un lobbista, un procacciatore d'affari internazionali. Mi sorprende invece che il vice segretario del Pd Giuseppe Provenzano glielo abbia finalmente detto, così, sul grugno.

 

Dai candidati alla segreteria del Pd Elly Schlein, Stefano Bonaccini, Matteo Ricci, sinora avevo sentito solo vacuità retoriche: ripartire dal basso, tornare agli operai, battersi per i diritti: ma va? E invece, evviva, Peppe Provenzano ha detto qualcosa di sinistra; non le demagogie a 5 stelle (sponsorizzate, guarda caso, da D'Alema), ma qualcosa di semplice da cui far ripartire la sinistra: "siamo un partito di governo, ma non un partito di affaristi". Bravo.

Lilly D'Ambrosio - Bari

michael douglas ha interpretato gordon gekko in wall street

 

Risposta di Francesco Merlo:

Massimo D'Alema è diventato un broker - l'archetipo è Michael Douglas nel film Oscar Wall Street - che si occupa di profitto e di transazioni non maligne, ma coperte e spregiudicate com' è nella natura del capitalismo internazionale. Non importa a nessuno se e quanto D'Alema ci guadagni ed è meschino il rancore dei militanti con le scarpe rotte: "Non c'è nobiltà nella miseria" dice Michael Douglas.

 

Il broker però gioca d'azzardo con uno stile e una passione che non consentono più il moralismo di chi, ad ogni intervista, ancora parla ed è ascoltato come un padre nobile della sinistra. Non sorprende insomma che D'Alema non si ispiri più alla filosofia della tombola, che prometteva "ricchi premi" nelle feste dell'Unità, ma alla filosofia del Monopoli che, attenzione, non è certo il gioco del delinquere economico.

Massimo D' Alema al timone di comando del Baltic 51 Icarus - 1998

 

Meraviglia invece che, tra tante analisi, astratte e astruse, sulla crisi della sinistra, uno solo, Peppe Provenzano, abbia indicato la strada giusta che, vedrà, non sarà seguita: "vedere ex leader della sinistra fare i lobbisti in grandi affari internazionali non è solo triste, ma dice molto sul perché le persone non si fidano, non ci credono più".

 

Provenzano fa pendant con Paolo Gentiloni sulla corruzione a Bruxelles: "I corrotti sono di destra e di sinistra. Ma è drammatico che questi episodi di corruzione riguardino i lavoratori che hanno bisogno di tutela, un valore irrinunciabile per la sinistra".

 

Provenzano e Gentiloni raccontano la sinistra che si è dissipata, estenuata e corrotta provando a liberarsi e a liberarci dall'ideologia, ma senza riuscire a diventare moderna restando sinistra. È la sinistra che ha perso perché, come dice Michael Douglas: "Non mi illudo di vincere un concorso di popolarità. Ho un "amico" che dice di me: 'Perché onoriamo quest' uomo? Siamo a corto di esseri umani?'".

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