mario draghi

LA MES È FINITA – PROBABILMENTE NEMMENO MARIO DRAGHI RICORRERÀ ALLA LINEA DI CREDITO SANITARIA DEL FONDO SALVA STATI. NON SOLTANTO PERCHÉ A SOSTENERE IL SUO GOVERNO CI SARANNO M5S E LEGA, CONTRARI AL MES, MA ANCHE E SOPRATTUTTO PER RAGIONI DI MERCATO. CON LO SPREAD SOTTO QUOTA 100 E IL CROLLO DEI RENDIMENTI DEI BTP, NON CONVIENE

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Andrea Franceschi per https://24plus.ilsole24ore.com/

 

GIUSEPPE CONTE MES

Il mancato ricorso al Mes è stato uno dei motivi che ha spinto Matteo Renzi ad aprire la crisi di governo che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Conte e all’arrivo di Mario Draghi. Dobbiamo quindi aspettarci che un governo guidato dall’ex presidente della Bce porti l’Italia a fare effettivamente ricorso al Mes sanitario? Ci sono considerazioni politiche e di mercato che lasciano intendere che non sarà così facile.

 

I nodi politici

Il Mes sanitario resta un tema divisivo politicamente e solo un cambio di orientamento, allo stato attuale improbabile, di Movimento 5 Stelle o Lega (in caso entrasse in maggioranza) potrebbe creare i presupposti politici per questa scelta. Ma anche se fosse, siamo sicuri che ci converrebbe ancora?

Mario Draghi

 

Effetto Draghi (e Bce)

Numeri alla mano gli interessi che sosterremmo ricorrendo alle linee di credito Esm sono ancora inferiori a quelli che normalmente lo Stato italiano deve sostenere quando emette debito. Ma questo premio al rischio, per via degli stimoli monetari Bce e, più di recente, della prospettiva di un governo Draghi, si è ridotto molto. Lo si può notare dal grafico che misura il differenziale di rendimento tra due titoli: un BTp e un bond emesso dall’Esm che scadono entrambi a marzo 2030.

 

mario draghi a piazza affari

La convenienza relativa

Questo spread, che misura la convenienza relativa delle linee di credito Esm, si è ridotto di molto in questi mesi: ad aprile 2020, quando fu raggiunto l’accordo per il Mes sanitario, i BTp richiedevano in media il 2% in più di interessi rispetto alle linee di credito europee oggi lo scarto è di appena 85 punti base. Un differenziale che garantirebbe ancora un risparmio di interessi.

 

Ma comunque compensato dai vincoli che, seppur minimi, impone una richiesta di finanziamento al fondo Salva Stati. Vincoli non presenti nel caso dei finanziamenti contratti con l’Ue per finanziare la cassa integrazione (Sure). Così come per il piano Next Generation Eu che il nuovo governo è chiamato a stilare.

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