1- IL METEOROLOGO LUCA MERCALLI CONTRO LA “CULTURA DEL PIAGNISTEO”: “IL CAOS A ROMA È SUCCESSO ANCHE PERCHÉ LA GENTE SI È COMPORTATA COME SE NULLA FOSSE. E INVECE QUANDO C'È LA NEVE SI SCIVOLA. SE NEVICA MI METTO GLI STIVALI, NON I TACCHI DI SPILLO” 2- “SE SEI USCITO IN MACCHINA È OVVIO CHE STAI IN CODA: NON DOVEVI PRENDERLA, LA MACCHINA. INVECE CHE PIOVA, CHE FACCIA VENTO, CHE CI SIA IL TERREMOTO, DICONO: 'IO ESCO COL MIO SUV CHE MI HANNO DETTO CHE POSSO FARE TUTTO, TANTO IO CE LA FACCIO” 3- “A ROMA UNA NEVICATA COSÌ ABBONDANTE NON LA SI VEDEVA DALL’11 FEBBRAIO 1986, PER UNA CITTÀ CON UNA COSÌ BASSA FREQUENZA DI NEVICATE TENERE IN PIEDI UN SERVIZIO DI SGOMBERO NEVE COME QUELLO DI TORINO O MILANO SAREBBE UNA FOLLIA” 4- “È TROPPO COMODO RIFUGIARSI DIETRO LA DISORGANIZZAZIONE ITALIANA. VI RICORDATE LA NEVE A LONDRA E PARIGI A DICEMBRE DEL 2010? AEROPORTI CHIUSI UNA SETTIMANA” 5- MICHELE SERRA: “MUOVERSI, SPOSTARSI VIAGGIARE È UNA FACOLTÀ. MA NON È UN DIRITTO” 6- ALL’ESTERO TUTTI HANNO L’OBBLIGO DI SPALARE LA NEVE DAVANTI ALLA PROPRIA ABITAZIONE

1- LUCA MERCALLI: MA ATTENTI AI LAMENTOSI IN TACCHI A SPILLO
Luca Mercalli per Il Fatto


Questa volta non solo le previsioni meteo hanno funzionato, ma anche gli operatori dell'informazione hanno dato talmente risalto all'arrivo dell'ondata di freddo che nei giorni scorsi vedevo gente che camminava con i Moon Boot anche quando c'era il sole. Dunque, checché ne dica il sindaco Alemanno, c'erano tutti i tempi tecnici per attrezzarsi. E infatti in tante zone è successo: a Torino ci sono stati 30 centimetri, a Bologna 70/80, a Cesena, a Urbino e nelle Marche la neve ha superato il metro, ma non sento nessuno che si sta strappando i capelli.

Il caos a Roma è successo anche perché la gente si è comportata come se nulla fosse. E invece quando c'è la neve si scivola. Punto. Mi sembra che si voglia rimanere nella normalità anche quando la situazione normale non è. Se nevica mi metto gli stivali, non i tacchi di spillo. Per carità, io sto nelle Alpi, sono abituato . Ma le istituzioni non possono dire: ‘Domani coprifuoco'. Si poteva fare di più, sicuramente, ma questo attiene anche al singolo, a milioni di singoli. Invece qui si reagisce sempre all'ultimo minuto. Se sei uscito in macchina è ovvio che stai in coda: non dovevi prenderla, la macchina. Invece che piova, che faccia vento, che ci sia il terremoto, dicono: 'Io esco col mio Suv che mi hanno detto che posso fare tutto, tanto io ce la faccio, io speravo che me la cavo'.

È troppo comodo rifugiarsi dietro la disorganizzazione italiana. Non è che in Svizzera o a New York quando Madre Natura fa il muso duro le cose vadano benissimo: vi ricordate la neve a Londra e Parigi a dicembre del 2010? Aeroporti chiusi una settimana, gente che bivaccava nei sottoscala.

È ovvio che da noi l'arrivo della neve scopre un Paese al collasso, dove le strutture (dagli ospedali alle ferrovie) lavorano al limite delle loro forze anche in una giornata di sole. Per questo da noi si precipita nel caso un po' più facilmente che in Germania.

E non dimentichiamo il tema dei costi. Se fossero gratis potremmo dire: 'Mettiamo un milione di spalatori al lavoro' . Ma gratis non sono. Quindi bisogna trovare un compromesso tra far funzionare le cose e tollerare qualche disagio. Non possiamo togliere ogni fiocco di neve che cade a terra. Non possiamo spendere milioni di euro per levare una cosa che presto se ne andrà da sola.


2- MUOVERSI, SPOSTARSI CONTINUAMENTE, VIAGGIARE È UNA FACOLTÀ. UN VANTAGGIO DEI TEMPI. MA NON È UN DIRITTO
Michele Serra per La Repubblica

Muoversi, spostarsi continuamente, viaggiare è una facoltà. Un vantaggio dei tempi. Ma non è un diritto. Non c´è tecnologia, organizzazione sociale, governo illuminato che possano garantire a tutti, sempre, comunque la possibilità di attraversare una città o una regione o un paese. I mari in tempesta, la neve e il ghiaccio, le avversità naturali e climatiche limitano la nostra libertà di movimento.

Nelle lamentele e nelle polemiche di questi giorni c´è una parte di ragione: se una città si paralizza perché nessuno ha pensato a spargere il sale nelle strade, siamo di fronte a un´omissione evitabile. Ma c´è un sovrappiù di ira e di stizza che discendono dall´illusione che tutto sia diventato facile, disponibile, agevole, così che al primo ostacolo cominciamo a inveire contro il governo ladro o il sindaco scemo o la Protezione civile inetta.

Ma un viaggio, se si è in carne e ossa e ci si muove in un paese dai contorni reali, non è una applicazione del palmare. Non si risolve in un "on" e "off". Non è garantito per contratto. Capita di doversi fermare, anche contro la propria volontà. Capita di non essere onnipotenti e onnipresenti.

3- LA FOTO E IL MESSAGGIO CHE IMPAZZANO SU FACEBOOK E TWITTER!
"Mentre la città è paralizzata e migliaia di automobilisti congelano lungo strade bloccate, Alemanno trova il tempo di farsi fotografare con due ragazze. Non ho parole"

 

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