C’ERAVAMO TANTO AMATI - E ADESSO MILANESE VUOLE GLI “ALIMENTI” DA TREMONTI!

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Martino Villosio per Espresso.it

Prima che il vortice delle inchieste giudiziarie lo risucchiasse fuori dalle sue grazie, è stato per anni l'uomo ombra di Giulio Tremonti. Marco Milanese, già consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia, oggi è impegnato a difendersi e a collaborare con i magistrati nei procedimenti che lo riguardano: il 21 marzo scorso è stato condannato dal Tribunale di Roma a otto mesi per finanziamento illecito ai partiti nel processo nato da un filone dell'inchiesta sugli appalti Enav;

a Napoli attende di sapere se sarà rinviato a giudizio per corruzione e associazione a delinquere; mentre il 10 marzo scorso si è scoperto che Tremonti è indagato insieme a lui, per finanziamento illecito a singolo parlamentare, nell'inchiesta del pm Ielo che gira intorno all'abitazione nel cuore della Capitale in cui l'ex ministro dell'Economia ha abitato dal luglio 2010 all'estate del 2011.

Scaricato a tempo di record dopo l'esplosione delle inchieste, adesso però Milanese per quella casa in via Campo Marzio presenta il salatissimo conto al professore, fresco di elezione a senatore nelle liste della Lega Nord. Un conto da 174.819,72 euro.

Tanto, sostiene l'ex parlamentare PDL dopo aver soppesato le rate pagate e i parziali conguagli versati da Tremonti, sarebbe costato complessivamente alle sue tasche l'affitto di quei duecento metri quadri a poca distanza da Montecitorio, presi in locazione dal Pio Sodalizio dei Piceni con un canone da 8.500 euro mensili. Fino a quando ha utilizzato la casa al primo piano di via Campo Marzio 24, come da lui stesso affermato, il senatore Tremonti ha contribuito al pagamento del canone versando circa metà della somma (4.000 euro) direttamente a Milanese.

Dopo che l'ex ministro ha lasciato l'appartamento, lo stesso Milanese rivendica di aver continuato a pagare l'intero importo dell'affitto come da contratto: tra agosto e aprile 2012 avrebbe versato circa 85.500 euro. Fino alla risoluzione con il Pio Sodalizio del primo maggio 2012, con una transazione da 25.000 euro liquidati in otto rate che ha sciolto l'ex parlamentare del PDL dagli obblighi di locazione per una casa nella quale non ha mai abitato.

Ora che il rapporto professionale e umano con Tremonti è mutato radicalmente di segno, per ottenere la parte di denaro versata e non conguagliata Milanese ha mobilitato gli avvocati. Una lettera con la richiesta di avere indietro quanto pagato negli anni e non rimborsato è stata spedita all'indirizzo dei legali dell'ex ministro nelle scorse settimane. Se non dovesse arrivare una risposta positiva è prevedibile che Milanese faccia causa all'uomo di cui per anni è stato il più stretto collaboratore.

Il fascicolo dell'inchiesta romana sulla vicenda di via Campo Marzio vede indagato insieme a Milanese e allo stesso Tremonti anche il titolare della impresa di costruzioni Edil Ars Angelo Proietti, come loro accusato di finanziamento illecito a singolo parlamentare. La Edil Ars ha ottenuto appalti per circa 31 milioni di euro tra il 2002 e il 2010 da Sogei, società che gestisce l'anagrafe tributaria controllata al cento per cento dal Ministero dell'Economia. Appalti ottenuti, secondo l'ipotesi al vaglio degli inquirenti, grazie alle pressioni di Milanese che in Sogei avrebbe esercitato una forte influenza negli anni in cui era braccio destro di Tremonti.

In cambio, Proietti avrebbe finanziato di tasca propria la ristrutturazione dell'immobile destinato all'ex ministro tra il 2009 e il 2010 con 250 mila euro scomputati dal canone di affitto pagato da Milanese.

La richiesta di riavere indietro i soldi spesi nella casa di via Campo Marzio arriva dopo che l'ex parlamentare PDL, convocato in procura prima di Natale, ha fornito nuovi dettagli sulla vicenda. Tremonti, ha spiegato Milanese rispondendo alle domande del pm, sarebbe stato molto di più dell'ospite occasionale che dichiarò di essere subito dopo la deflagrazione mediatica del caso.

Avrebbe scelto personalmente i divani e ordinato le librerie dal falegname, restando nell'immobile per due anni e mezzo, fino al fulmineo abbandono con tanto di trasloco avvenuto nottetempo, tra il 26 e il 27 luglio di quell'anno, come riferito a verbale dal portiere dello stabile di via Campo Marzio 24. Anche molti vicini di casa hanno riferito di aver visto entrare e uscire regolarmente l'ex Ministro, prelevato e riaccompagnato dalla scorta. Per questo Milanese confida di avere diritto al rimborso dei soldi spesi per una casa arredata e "sfruttata" di fatto da un altro. E ha dato fuoco alle polveri, in attesa della reazione di Tremonti.

 

TREMONTI E MILANESE GIULIO TREMONTI E MARCO MILANESEMILANESE E TREMONTILa casa di via Campo Marzio dove viveva Tremonti LA CASA DI VIA DI CAMPO MARZIO A ROMA DOVE ALLOGGIAVA TREMONTI LA CASA DI VIA DI CAMPO MARZIO A ROMA DOVE ALLOGGIAVA TREMONTI