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IL MULLAH TRAVAGLIO NON DA’ A CONTE SOLO LE IDEE, ORA GLI TROVA ANCHE I CANDIDATI - A MILANO L’AVVOCATO DI PADRE PIO (E DEI TALEBANI) CANDIDA SINDACO PER IL M5S LAYLA PAVONE, MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO - LA BASE GRILLINA VOLEVA ELENA SIRONI, GIA’ CONSIGLIERA DI MUNICIPIO, MA CONTE HA IMPOSTO UN’ALTRA PEDINA - A MILANO IL M5S E’ COMPLETAMENTE SFILACCIATO: DUE DEI TRE CONSIGLIERI ELETTI NEL 2016 SONO PASSATI A ALTRI PARTITI E UNO LASCERÀ LA POLITICA…

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Chiara Baldi per “la Stampa”

 

In calcio d'angolo il Movimento Cinque Stelle sceglie la sfidante di Giuseppe Sala: sarà la manager Layla Pavone, classe 1963, amministratrice delegata di Industry Innovation di Digital Magics, nonché consigliera di Italia Startup e membro del consiglio di amministrazione del Fatto Quotidiano. La scelta arriva a soli 47 giorni dal voto e dopo un'assemblea fiume che si è tenuta online venerdì notte tra gli esponenti milanesi del Movimento e il nuovo leader, Giuseppe Conte.

 

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Un confronto intenso, che ha visto da una parte le istanze della «base» del Movimento, che voleva Elena Sironi, già consigliera di municipio, e dall'altra le necessità del nuovo corso iniziato con la leadership dell'ex presidente del Consiglio. Conte voleva, infatti, una candidatura «più forte», considerando anche lo sfilacciamento del Movimento proprio a Milano: a dieci anni dall'entrata a Palazzo Marino, oggi i grillini si ritrovano con i tre consiglieri eletti nel 2016 che sono in due casi passati a altri partiti (Patrizia Bedori è capolista di Milano in Comune e Simone Sollazzo è in lista con Europa Verde) e in un caso, quello di Gianluca Corrado, all'addio: l'ex candidato sindaco lascerà la politica.

 

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«Il voto su Pavone ha dato un esito largamente positivo. Nella consapevolezza che il M5S di Milano mi avrebbe sostenuta se avessi deciso di imporre la mia candidatura, ho riconosciuto il valore aggiunto che Pavone potrebbe portare in questa sfida elettorale e ho lanciato l'invito a esprimersi liberamente», ha detto Sironi, che sarà capolista per il Consiglio Comunale. Proprio le liste ora rischiano di diventare un problema: sono in molti nel Movimento a vedere difficile la presentazione di una lista per ognuno dei nove municipi.

 

«A oggi», spiega una fonte, «ne abbiamo chiusi sei. Ma da Roma ci hanno assicurato tutto il supporto necessario per arrivare a nove». Per Massimo de Rosa, capogruppo grillino al Pirellone, Pavone rappresenta «una bella operazione, una scelta di rinnovamento che tiene insieme il nuovo corso di Conte con le istanze del territorio. Ora è chiaro, però, che il Movimento opera nel campo del centrosinistra per cui, in un eventuale ballottaggio, cercheremo l'interlocuzione con Sala».

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Dal canto suo il sindaco, che in queste settimane ha prima dato una sponda ai Cinque Stelle per un apparentamento salvo poi raffreddarsi quando ha visto le «difficoltà interne» al partito, annuncia: «Non conosco Pavone ma la chiamerò così come ho fatto con gli altri candidati». Ma resta cauto sulle convergenze: «Non è questo il momento di pensarci. Da adesso in poi ognuno deve parlare del suo programma». Per Sala resta comunque difficile una vittoria al primo turno: «A Milano è sempre difficile, è successo molto raramente, quindi non faccio neanche proclami e non dico dobbiamo provarci». -

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