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MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

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SIM SALA BIM - MEME BY EMILIANO CARLI

DAGONOTA

Se il Gip, dopo gli interrogatori di oggi, dovesse confermare le misure cautelari richieste dalla procura di Milano nell’ambito delle indagini sull’urbanistica, l’inchiesta troverebbe nuovo vigore, e lo scandalo esploderebbe in modo più deciso. In tanti, che oggi tremano nell’ombra, potrebbero iniziare a parlare…

 

LO "SPAVENTO" DI MILANO. POLITICI, EX, IMPRENDITORI TUTTI AMMUTOLITI E TERRORIZZATI: "E SE INDAGANO PURE ME?"

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”

 

[…] Hanno paura assessori e imprenditori, hanno paura collaboratori di assessori e segretarie di imprenditori, “tacere e non dichiarare”, hanno paura docenti del Politecnico perché, dicono a Palazzo Marino, “guarda che  venti di loro sono nell’indagine”.

 

I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA

Non parla l’Ance nazionale, regionale, l’associazione costruttori edili. Un ex assessore anticipa al telefono: “Lei sta conversando con un probabile indagato”. Conferma Emilio Isgrò, l’artista, il poeta, il grande padre della cancellatura, “che sì, è vero, a Milano hanno tutti paura e anche io non riesco a dire nulla. Posso soltanto dire che al momento non vedo  la cosiddetta carogna che serve a raccontare il grande scandalo”.

 

Un protagonista della città risponde al telefono, ma avvisa, “che non è il caso di fare il mio nome. Sa, di questi tempi”.

 

GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA

Racconta che “gli dèi hanno sete”, gli dèi, e che Beppe Sala ha usato una frase “pericolosissima”. Era giugno, la festa di Radio Popolare, ed era già indagato il presidente della Commissione paesaggio, Marinoni, definito dai pm “spregiudicato faccendiere”, ma Sala dice “che è tutto da vedere che abbiano ragione loro”. Si riferiva ai magistrati.

 

[…] Milano ha […] perso la sua lingua. Una città teme di finire in uno dei filoni delle indagini perché “adesso si va a strascico, nessuno è immune”. Galantuomini di destra e di sinistra parlano dell’indagine, che ha trasfigurato  Sala, come il Covid che si trasmette per starnuto. 

 

MANFREDI CATELLA beppe sala

Temono di finire “nelle carte” i trenta imprenditori, altri trenta, che costruivano a Milano e che ora aspettano: “Forse ci sono anche io”.

 

Hanno letto le agenzie e scoperto che i pm, nelle loro ispezioni in Comune, hanno sequestrato “i progetti di trenta opere”, trenta cantieri che potrebbero essere fermati “e lei capisce che se non si costruisce ora, chi restituirà i prestiti?  […]”.

 

[…]  Ricordano i funzionari del comune  che per sette lunghi anni, sette, “il responsabile dell’Anticorruzione è stato Gherardo Colombo, il magistrato che ha fatto parte del pool di Mani pulite, un nome che è prova di pulizia.

 

ANNA SCAVUZZO

Secondo lei se ci fosse stato il sacco, le ‘mani sulla città’, su Milano, Colombo non lo avrebbe denunciato?”.

 

 Il sindaco Sala, che ha consegnato temporaneamente le deleghe dell’Urbanistica alla  vice, Anna Scavuzzo, è tentato dal chiedere a Colombo di sostituire Tancredi se solo non temesse un rifiuto come quello di Franco Gabrielli, ex capo della Polizia che, e lo dice il Pd, “ha già detto no”.

 

[…]  Si è chiuso nel silenzio, un silenzio che coltivava già prima dell’inchiesta, l’ex sindaco Giuliano Pisapia, il figlio di Gian Domenico, che alla Statale, per un pezzo di Novecento, ha tenuto la cattedra di  Procedura Penale.

 

LA MILANO DA BOERI - VIGNETTA BY GIANNELLI

Non ha parlato l’ex presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, che ha concluso il mandato, a fine giugno, la presidente, prima donna, che chiedeva al comune di velocizzare le pratiche, di fare “in fretta, presto”.

 

[…]  Si lamentava l’ex presidente degli architetti di Milano, Paolo Mazzoleni, che è andato a fare l’assessore all’Urbanistica a Torino.

 

Lo hanno indagato quattro volte, sempre a Milano, e il M5s  chiede adesso al sindaco Stefano Lo Russo, del Pd, di cacciarlo. Sono tutti passati da Milano, tutti, perché non è forse vero che chi ha un minimo di qualità, in campo progettistico, lavora a Milano?

 

Poi c’è l’altra, città. Roma. La politica.

 

Dice Sandra Zampa, la senatrice del Pd che ha protestato contro la furia del M5s, la furia contro Sala, “che difenderò sempre i magistrati ma nelle intercettazioni ormai ci trovo il colore delle mutande. Posso dirlo che sono stanca delle vite annientate dalle inchieste?”.

 

Paolo Mazzoleni

[…] Nessuno sa quanto resisterà Sala, forse neppure Sala.

 

Non lo sa Claudio Lotito, il presidente della Lazio, senatore di Forza Italia, l’imperatore Adriano, il filosofo che rimprovera i tempi, questa politica raggirata dai funzionari comunali (“che, sentite a me, hanno il vero potere”) perché in Italia, dice al Foglio, l’unico modello che funziona non è Milano ma il modello “apri porta, chiudi porta”: “Gli italiani? Un cinquanta per cento ignavi, un venti per cento regge con fatica la baracca e il trenta per cento vive con il metodo ‘apri porta a chi porta e chiudi porta a chi non porta. Tu che porti?”.

BEPPE SALA E STEFANO BOERI

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stefano boeri beppe salaI MESSAGGI TRA STEFANO BOERI E BEPPE SALA - IL PEZZO DEL CORRIERE BLOCCATO DA BOERIstefano boeri articolo del corriere della sera