DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
1. LEGA, I PM A CACCIA DEI SOLDI ALL' ESTERO. CANEGRATI: "PARLO"
Davide Milosa per ''il Fatto Quotidiano''
Cercate i soldi dei leghisti. L' ordine della Procura di Monza è netto. E così terminata la fase degli arresti, ora l' indagine "Smile" su Lady dentiera Paola Canegrati e il presidente della Commissione regionale della sanità Fabio Rizzi, sterza e punta all' estero. Primo obiettivo: Svizzera.
Dove giovedì sera gli investigatori hanno sequestrato decine di documenti negli uffici della Canegrati. Ma novità decisive su altre corruzioni e altri politici importanti potrebbero arrivare proprio da Lady dentiera.
Per capire bisogna tornare alla mattina di giovedì nel carcere di San Vittore. Qui la donna è stata interrogata dal giudice. E a verbale ha messo due parole decisive: "Voglio collaborare". Dopodiché a registrazione chiusa ha svelato le carte. "Dottore - ha detto - ora ho capito, mi faccia avere un taccuino e una penna, anzi meglio due così se mi si scarica posso continuare a scrivere".
La scelta, si ragiona negli ambienti giudiziari, è dettata dal fatto che la Canegrati, 54 anni, si trova davanti alla prospettiva di una condanna pesantissima. Il suo legale si è riservato di produrre un memoriale. Intanto, l' interrogatorio con i pm è stato fissato per martedì. Anche qui la procura è chiara: sarà un interrogatorio fiume, ben oltre le dieci ore. A Milano in molti iniziano a tremare.
E poi ci sono i soldi e le tante società estere aperte dal duo Rizzi-Longo. Le intercettazioni sono chiare. La più importante è contenuta in una informativa, successiva al febbraio 2015, dove, discutendo di una società in Lussemburgo, uno dei due interlocutori chiede se dentro c' è anche il governatore lombardo. "In quella in Lussemburgo non c' è dentro anche Maroni?". Le parole sono di Stefano Lorusso.
Il presidente della Regione smentisce e minaccia querele, i carabinieri non approfondiscono. Qualche elemento in più arriverà dalle rogatorie. In quel passaggio che fissa il dialogo tra Donato Castiglioni e il leghista Mario Longo, i carabinieri annotano: "I due appaiono esasperati dal comportamento della segretaria di Rizzi accusata di parlare male alle loro spalle e, al contempo, irritati dal fatto che il loro storico amico non abbia inteso prendere in alcun modo le loro parti".
La chiacchiera svela "l' esistenza" di una società panamense. "L' attività tecnica faceva cogliere con certezza l' esistenza di un' ulteriore società - questa volta Lussemburghese - avente tra i detentori delle quote Longo, Castiglioni, Caronno, Rizzi" e la sua segretaria. Al netto della donna, l' assetto societario fotografa la "cricca leghista" al completo unita da "un patto non scritto" dove vige la regola "del tutti per uno e uno per tutti sempre e comunque, nella buona e nella cattiva sorte". Il patto è decisivo "anche perché - spiega Longo - quello che arriva a me mi arriva anche perché c' è Fabio, perché c' è Donato, perché c' è Roberto".
Il collante è l' appartenenza alla Lega. Emerge così anche la figura dell' enfant prodige piemontese Alessandro Albano (non indagato) che con Longo, sostiene l' accusa, favorisce Luca Pecchio rappresentante della Technit (gruppo della famiglia del presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca).
Ed è sempre Albano, il cui riferimento nel partito è rappresentato da Flavio Tosi, che, stando alle parole di Lorusso, "ha un assegno di una holding svizzera di 15 milioni di euro" e "ha bisogno che lo incassi qualcuno". Insomma tanti affari, tanti soldi. Le società si aprono e si chiudono. "Te ne ho aperta una a Dubai", dice Longo a Rizzi.
Dice la compagna del consigliere regionale: "Sciogliendo quanto rientra dal Lussemburgo? Quanto è rimasto?". Risposta: "40mila euro". Ancora la donna: "Cos' è la More Than Lux?". Rizzi: "Quella panamense che abbiamo fatto io e Mario". Insomma questa è la "politica estera" di cui parlano i due leghisti.
Dice Longo a Rizzi: "Gnaro bisogna spostarsi sulla politica estera (…) ci arrestano di meno (…) adesso il sistema di andare su in Svizzera mi piace". E se i leghisti puntano al Canton Ticino, Canegrati tra i suoi affari annota l' eolico da far crescere in Calabria a Palizzi, comune di nascita del suo socio Pietrogino Pezzano, soprannominato dottor Dobermann, ex direttore dell' Asl di Milano, in buoni rapporti (penalmente non rilevanti) con i boss della 'ndrangheta.
2. LADY DENTIERA, LA ZARINA DEGLI AFFARI CON I PARTITI
Davide Vecchi per ''il Fatto Quotidiano''
Chissà se "Lady Dentiera" come nomignolo la aggrada. O se preferisce "zarina".
Lei amava definirsi "Mandrake". Si autocelebrava: "Sono brava, sono Mandrake". Tradendo ben altre aspirazioni: "Sulle acque ancora non mi viene molto bene camminare ma ci sto provando", confidava. Paola Maria Canegrati è la quota rosa dell' inchiesta "Smile" che martedì ha portato in carcere per corruzione anche il consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione permanente salute, Fabio Rizzi, più altri compresa lei, Lady Dentiera.
Che dell' intero sistema corruttivo, secondo gli inquirenti della Procura di Monza, era regina indiscussa e incontrastata. La signora è riuscita a conquistare e gestire appalti per 389 milioni di euro. Tutti con la sanità. E non bastava mai. Tanto che dalla Lombardia aveva allargato le maglie in Liguria e tentava di vagliare anche il terreno in Piemonte usando i metodi che ben conosceva: avvicinare politici, trovarne di compiacenti, corromperli. Un sistema che, stando a quanto ricostruito dai magistrati, la donna ha tentato di attuare anche con i governatori di Liguria e Piemonte Claudio Burlando e Sergio Chiamparino.
centro odontostomatologico lombardo
Nata a Monza 54 anni fa, Canegrati è partita come impiegata della Servicedent diventandone rapidamente amministratore delegato. In pochi anni ha fondato un vero e proprio impero di aziende. Durante i 17 anni di regno formigoniano, Lady Dentiera aveva occhi, attenzioni e cuore per Comunione e Liberazione poi, caduto Roberto Formigoni e arrivato il leghista Roberto Maroni, s' è convertita ai nuovi detentori del potere.
mario longo braccio destro di fabio rizzi
Il linguaggio è sempre quello, l' unico che sembra conoscere lei: i danè. "Ho fatto tanti soldi, ne ho regalati tanti", riflette in auto con il suo commercialista per valutare se dare o meno 50mila euro al leghista Mario Longo, braccio destro di Rizzi. E conclude: "Non lo mando a cagare giusto perché Busto (Arsizio, ndr) me l' ha fatta prendere lui, eh.
Una parte gliela dovrò dare". E la signora non si limitava a conquistare appalti ma, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, scriveva direttamente i tariffari delle prestazioni odontoiatriche lombarde.
Lady Dentiera agiva nell' ombra.
Pur gestendo quasi l' intero sistema sanitario, ha portato il suo caschetto biondo in Consiglio regionale zero volte. Una appena al Pirellone. Tutto ruotava attorno al suo mega-ufficio in via Durini, in zona parco di Monza. E da qui sono passati più o meno tutti, Rizzi in particolare. Ma ricostruire quella che su input dei magistrati Monza Donata Costa e Manuela Massenz, il gip Emanuela Corbetta che nell' ordinanza di arresto ha definito il "sistema Canegrati", sarà piuttosto complicato.
La donna ha infatti anche una residenza in Svizzera e i pm hanno già avviato delle rogatorie internazionali per riuscire a comprendere appieno la rete finanziaria di Lady Dentiera. "Rapporti confidenziali, amicizie, corruzioni e forte sostegno della politica all' esterno", è la foto che scatta Corbetta. Una rete che ha determinato "uno spazio di manovra privo di alcun limite, idoneo a lasciare il cittadino privo di qualsiasi tutela". E la sanità lombarda è ritenuta un' eccellenza.
Ma come ha fatto l' impiegata diventata amministratore delegato a mettere le mani su quasi 400 milioni di euro in appalti? Attraverso quali canali, quali amicizie? Chi e come l' ha agevolata, sostenuta e aiutata a ottenere i risultati raggiunti?
mario longo braccio destro di fabio rizzi
La politica compiacente, come sempre sensibile al linguaggio delle mazzette, è limitata a Rizzi e ai pochi nomi contenuti nell' ordinanza d' arresto o ci sono altri livelli intervenuti in favore di Lady Dentiera? Domande che i pm rivolgeranno direttamente a lei, la Mandrake degli appalti. E se parlerà non basterà un giorno a verbalizzare tutto. Del resto, non cammina ancora sulle acque ma, dice, "ci sto provando".
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