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Fabio Scuto per "la Repubblica"
Nei miti, nelle illusioni, nei miraggi, nei misteri e nei piaceri di quell'Oriente uscito dalle pagine delle "Mille e una notte" tutto può succedere. Può accadere che l'attrice e cantante più bella e sexy del Libano si sia sposata in gioventù con Hassan Nasrallah, il capo degli Hezbollah, il leader di un gruppo terrorista da anni nel mirino dei servizi segreti di mezzo mondo?
La notizia rilanciata dal network arabo Al Arabyaha fatto il giro del Medio Oriente in un attimo, perché la cantante in questione è Haifa Wehbe, modella prima, miss Libano poi, cantante, attrice, protagonista del gossip di Beirut, una delle donne arabe più desiderate e certamente più fotografate, con quei suoi abiti che fra trasparenza e scollature offre panorami non proprio consueti per queste latitudini. Certo le sue immagini sui settimanali e i videoclip delle sue canzoni hanno spesso creato scandalo nel mondo arabo dove è notissima, proprio perché giudicati poco adatti alla morale pubblica islamica, poi in privato come spesso accade le cose cambiano.
Ma la favola d'amore tra la bella Haifa e il capo della più temibile milizia sciita libanese finanziata dagli iraniani sembra appunto destinata a restare una favola. Il gossip quando parte è però difficile da fermare e l'affascinante cantante è dovuta andare in televisione per smentire tutto. Almeno secondo quanto proprio la bella Haifa ha voluto precisare dagli schermi di una tv libanese, fissando con i suoi occhi viola e in un continuo battere di ciglia la telecamera.
«Nasrallah è l'unico che mi fa battere il cuore», ha detto con voce suadente, «lo ammiro per la sua saggezza e la sua politica ma non l'ho sposato», però poi ha aggiunto compiaciuta, «vedrete che la prossima volta mi faranno sposare con Obama». Forse non da Nasrallah, ma le proposte di matrimonio non sono certo mancate a Haifa Wehbe, classe 1976, nata da un padre libanese e madre egiziana, misure da pin-up sempre ben esibite.
Già quando aveva vent'anni era stata più di 100 volte la ragazzacopertina dei settimanali arabi, ha poi sfilato per diversi stilisti in Italia mentre coltivava la sua passione per la musica. Dopo i primi album, passati in realtà senza lasciare gran segno nella musica araba moderna, è stata la sua partecipazione al reality show "Al-Wadiy" (la versione araba della Fattoria) a portarla attraverso il piccolo schermo nelle case di tutti gli arabi e le sue tournèe anche nei paesi del Golfo si sono moltiplicate.
Ma non ha mai dimenticato il suo "impegno politico". Nel 2010 le è stato impedito di partecipare alla missione della Flotilla - le barche che hanno cercato di spezzare l'embargo della Striscia di Gaza - proprio su richiesta degli Hezbollah libanesi, che all'epoca dichiararono che «la sua nudità e i suoi vestiti immodesti avrebbero danneggiato la reputazione di tutte le altre donne che partecipavano alla missione».
Sempre sugli abiti e le scollature è stata protagonista di un braccio di ferro con le autorità religiose del Bahrein. Doveva esibirsi in un concerto che è stato sospeso perché quando la cantante è arrivata sul palco con un vestito che non lasciava nulla all'immaginazione, è intervenuta la polizia religiosa che ha interrotto il recital. Haifa ha potuto cantare la sera successiva ma con un abito molto, molto più, castigato.
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