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MAI DIRE TV! MIRACOLI DELL’INCIUCIO: DOPO DIECI ANNI L’ALA FRANCESCHINIANA DEL PD RIABILITA LA LEGGE GASPARRI - GIACOMELLI E MARGIOTTA CORRONO A OMAGGIARE L’EX MINISTRO BERLUSCONIANO, TRA SINDACALISTI E CONSIGLIERI RAI DI CENTRODESTRA

1. DAGOREPORT - L’ALA FRANCESCHINIANA DEL PD RIABILITA LA LEGGE GASPARRI

Miracoli del clima da inciucio tra Forza Italia e il Partito democratico: una parte della sinistra arriva addirittura a riabilitare la famigerata legge Gasparri. E’ successo ieri, nella ovattata sala Zuccari del Senato, in occasione del convegno “Fare il futuro – a 10 anni dalla legge Gasparri come cambia la tv”, organizzato dalla fondazione “Italia Protagonista” di Maurizio Gasparri.

DARIO FRANCESCHINIDARIO FRANCESCHINI

 

All’appuntamento è arrivato lo stato maggiore della destra televisiva, dai consiglieri Rai Guglielmo Rositani, Antonio Verro, Rodolfo De Laurentiis e Antonio Pilati al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, al presidente dell’associazione di giornalisti Rai di area “Lettera 22”, Paolo Corsini. Ovviamente sotto lo sguardo vigile dello stesso senatore Gasparri.

 

Presente anche il dg Rai, Luigi Gubitosi, a tenere banco è stata però la partecipazione in forze dell’ala franceschiniana del Pd che presidia il settore televisivo: il viceministro alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, attivissimo sulla Rai, e il vicepresidente della commissione di Vigilanza, Salvatore Margiotta.

 

MAURIZIO GASPARRIMAURIZIO GASPARRI

Dimenticandosi delle dure battaglie della sinistra nel 2003 contro l’approvazione delle legge, che fu addirittura una delle poche rispedite alle Camere durante il suo settennato dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per problemi di concorrenza e pluralismo, i due fedelissimi del ministro dei Beni culturali hanno riempito di elogi il provvedimento che porta il nome del padrone di casa del convegno e la firma dell’attuale consigliere Rai, Antonio Pilati (presenza fissa nelle stanze ministeriali di Giacomelli), accodandosi ai commenti positivi degli altri partecipanti senza ricordare le pesanti critiche di dieci anni fa.

 

2. LEGGE GASPARRI, GIACOMELLI: NON VORREI DOVER CELEBRARE ANCHE I 10 ANNI DI INFRAZIONE PROCEDURA UE

guglielmo Rositaniguglielmo Rositani

(ilVelino/AGV NEWS) - "Non vorrei che insieme ai dieci anni della legge Gasparri si dovessero celebrare pure i dieci anni di infrazione della procedura Ue". Cosi il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli in apertura del suo intervento al convegno sui dieci anni della legge Gasparri organizzato dalla fondazione Italia Protagonista a Palazzo Giustiniani, a Roma.

 

La procedura d'infrazione della Commissione europea - avviata nel 2006 perche il provvedimento e stato accusato di violare le norme europee - e stata  sospesa in attesa che il governo italiano adotti misure per garantire il rispetto del diritto comunitario ma il Parlamento non ha ancora agito secondo le indicazioni di Bruxelles.

 

 3. IL SECOLO D’ITALIA FESTEGGIA: “DOPO DIECI ANNI FINALMENTE LA SINISTRA RENDE MERITO ALLA LEGGE GASPARRI”

Guglielmo Federici per “Il Secolo d’Italia”

 

Antonio Verro foto Milestone Antonio Verro foto Milestone

?«A dieci anni di distanza la legge Gasparri presenta alcune positività, ma va aggiornata perché 10 anni nel settore delle telecomunicazioni sono tanti». Non crediamo alle nostre orecchie, dopo anni di demonizzazioni, ascoltare un esponente del Pd, il vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Salvatore Margiotta, parlare in termini obiettivi della riorganizzazione del servizio pubblico che porta la firma del vicepresidente del Senato.

 

Insomma, a giudicare da questo giudizio espresso al convegno romano Fare il futuro - a 10 anni dalla legge Gasparri come cambia la tv, organizzato da Italia Protagonista al Senato, la sfida del futuro, quindi, parte dal rafforzamento e dall`aggiornamento della "famigerata" Legge Gasparri. Dieci anni non sono pochi, ma comunque l`onestà intellettuale non ha età e non scade.

 

RODOLFO DE LAURENTIISRODOLFO DE LAURENTIIS

E sempre e comunque apprezzabile ragionare con equilibrio e senza approcci ideologici. «L`aggiornamento spiega Margiotta - deve essere fatto nel senso di consentire le grandi sfide con i giganti che adesso si affacciano sul settore.

 

Ha ragione Gasparri quando dice che con questa legge si temeva il gigantismo, invece oggi rischiamo di avere un sistema italiano nano rispetto alle sfide in corso. La prossima legge che faremo dovrà consentire di abbracciare queste sfide». 

 

ANTONIO PILATI ANTONIO PILATI

Margiotta rende onore al merito. «In commissione Vigilanza abbiamo ben lavorato sul contratto di servizio - dice - chiederemo poi al sottosegretario quali saranno i tempi per l`approvazione. Merito della legge Gasparri è stato quello di rivedere complessivamente la partita radiotv nel più ampio capitolo del sistema delle telecomunicazioni. 

 

Riusciremo a fare altrettanto? Nel riformare la Rai, non mi limiterei sui termini della concessione. Sono convinto che non si può riformare la Rai senza guardare all`intero sistema delle telecomunicazioni. Serve una legge per lavorare ad armi pari con i giganti». E indubbio che la legge 112 del 2004 ha rivoluzionato l`assetto del sistema radio-tv italiano.

Luigi GubitosiLuigi Gubitosi

 

Il passaggio tecnologico dall`analogico al digitale ha garantito una fruizione di alta qualità dell`immagine e del suono. Un`innovazione che ha avuto effetti positivi anche sull`offerta, con la moltiplicazione dei canali a garanzia del pluralismo.

 

A fare il punto ci sono un po` tutti gli attori principali, da Fedele Confalonieri presidente Mediaset, a Luigi Gubitosi, direttore generale Rai, da Urbano Cairo, presidente La7, ad Andrea Zappia, a.d. Sky, da Antonio Verro e Antonio Pilati, consiglieri d`amministrazione Rai, a Rodolfo De Laurentis, presidente Confindustria Radio Tv, A Franco Siddi, segretario della Fnsi che contesta la legge ( «La Rai è stata messa più di ieri sotto il controllo dei partiti e dei governi») Gasparri risponde che oggi «la prima emergenza è un maggiore equilibrio tra realtà consolidate e realtà emergenti tecnologicamente.

 

antonello giacomelliantonello giacomelli

Tutto il sistema deve pretendere regole più equilibrate per il web e per gli over the top: il vero problema è fare delle regole che non consentano a chi saccheggia contenuti altrui di farlo liberamente. I giornalisti - aggiunge - sono i primi depredati e i giornali sono le prime barriere che rischiano di cadere. Non è questione di fermare il progresso, ma di mettere un po` di equilibrio. Le tv, ad esempio, hanno limiti: la concentrazione, i minori, il pluralismo.

 

Lì sul web non c`è nessuna regola». Certamente qualcosa cambierà. «Deve esserci un`evoluzione, sicuramente, però - si domanda Gasparri - chi sarà l`editore? O la Rai si privatizza e la mia legge comprende norme inapplicate che potrebbero farne una public company tipo Enel o Eni. Oppure si potrà procedere a un rapporto equilibrato con il Parlamento, con una minore invadenza della politica. Anche se il Parlamento rappresenta la democrazia e non va inteso come partiti che si spartiscono la torta». 

 

4. PILATI: “DOPO 10 ANNI DI LEGGE GASPARRI AUMENTATA LA CONCORRENZA”

(ANSA) - "Questi 10 anni di legge Gasparri dimostrano che c'e' stato un grande aumento della concorrenza e questa e' per la Rai la sfida grossa". A dirlo e' il consigliere d'amministrazione di viale Mazzini, Antonio Pilati, intervenendo oggi al convegno 'Fare il futuro - a 10 anni dalla legge Gasparri come cambia la tv' Organizzato da Italia Protagonista al Senato.

Salvatore MargiottaSalvatore Margiotta

 

"Oggi la sfida della Rai - dice Pilati - e' recuperare sempre piu' competitivita', altrimenti non ce la fa a tenere in ordine i conti, a stare sul mercato e al passo con gli altri. Per questo la Rai - prosegue - deve essere piu' efficiente, deve organizzarsi meglio e lavorare meglio. E' vero, l'azienda non e' nata per avere concorrenza, per questo deve cambiare pelle o rischia di non stare ai tempi. Soprattutto, poi, occorre investire su produzioni audiovisive".

 

 

5. CONFALONIERI: “REGALI A MEDIASET? CON LA LEGGE GASPARRI AUMENTATI I CANALI”

 (Adnkronos) - Sono i grandi motori di ricerca e i giganti di Internet, i cosiddetti Over the top (Ott), "i veri avversari contro i quali oggi bisogna combattere". A lanciare un appello agli addetti ai lavori della televisione e dei media è il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri che, intervenedo ad un convegno sui dieci anni della legge Gasparri, ricorda come attualmente i broadcaster debbano seguire "mille regole", dai tetti sulla pubblicità alle quote di audiovisivo, alle regole attinenti i minori, mentre "gli over the top possono fare quello che vogliono; fatturano un miliardo e 200 milioni e pagano le tasse in Islanda.

 

Fedele ConfalonieriFedele Confalonieri

Ora –prosegue Confalonieri- leggo che anche Murdoch ha sollevato il problema e in Italia sembra essersene accordo anche De Benedetti". E' quindi su Internet che bisogna spostare l'attenzione mentre la legge Gasparri, approvata nel 2004, "in quell'epoca è stata utile –ha detto il presidente di Mediaset- ha funzionato dal momento che ha regolamentato un settore difficile in un'epoca di cambiamento.

 

E chi all'epoca ha parlato di una legge che non tutelava la concorrenza e faceva regali a Mediaset si sbagliava di grosso, visto che allora c'erano 12 canali televisivi e oggi ce ne sono 80 più tutta la programmazione delle tv locali".

 

6. ANZALDI(PD): LEGGE GASPARRI PESSIMA, ELOGI FUORI LUOGO

 "HA TUTELATO MEDIASET SENZA SFIORARE IL CONFLITTO DI INTERESSI"

 (TMNews) - La legge Gasparri sulle Tv è "pessima" e sono "fuori luogo gli elogi che arrivano dieci anni dopo", secondo il deputato Pd Michele Anzaldi: "La Legge Gasparri è stato un provvedimento pessimo: ha tutelato Mediaset senza sfiorare il conflitto di interessi e non ha permesso l`apertura del mercato a nessun nuovo entrante, quando sarebbe stato possibile. Gli elogi che arrivano dieci anni dopo sono decisamente fuori luogo, frutto di una singolare rimozione collettiva".

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

 

"Invece di regolare il sistema televisivo - spiega Anzaldi – e risolvere i gravi problemi creati all`epoca dal conflitto di interessi, la Legge Gasparri diede modo a Mediaset di non rischiare più alcun limite antitrust. La concorrenza di cui parla qualcuno è frutto di una evoluzione tecnologica, non certo determinata ma semmai frenata dal governo Berlusconi: quando una decina di anni fa ci sarebbero state le risorse nel mercato per aprirsi a nuovi entranti, la Legge Gasparri non diede nessuna opportunità di acquisire le frequenze necessarie. La cessione successiva al beauty contest è arrivata solo ora, fuori tempo massimo, con il mercato in grave difficoltà per la crisi economica".

 

"Il governo Prodi - conclude - cercò di cambiare la legge  ma non riuscì ad avere la maggioranza e il tempo per farlo. Nel frattempo, mentre il mercato televisivo è stato tenuto bloccato per non disturbare Mediaset, è esplosa la rete e oggi ci troviamo con un sistema tv terrestre obsoleto e fuori dai circuiti internazionali".