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DL SICUREZZA: DE FALCO, DA BUFFAGNI SUPERFICIALITÀ CRIMINALE
(ANSA) - "La replica non esiste. Ho sempre assunto su di me le responsabilità del mio ruolo in ogni momento, e le responsabilità del mio ruolo non le decide Buffagni".
De Falco replica: "Io non ho presentato 80 emendamenti. Questa è gente che parla senza sapere di che cosa sta parlando, con una superficialità che è essa stessa criminale". Sul voto di fiducia, De Falco dice: "Spero ancora che il provvedimento in aula possa essere all'ultimo migliorato. Nel caso in cui dovesse essere posta la fiducia, valuterò la situazione. A quel punto la fiducia non si riferisce più al provvedimento ma al governo. Se su questo provvedimento può cadere il governo? Non lo so. Chi pone la fiducia pone in discussione, non io".
da Circo Massimo - Radio Capital
Il decreto legge proposto dalla Lega fa scricchiolare il Movimento 5 Stelle. Oggi il provvedimento arriva a Palazzo Madama, e molti senatori 5 stelle hanno già espresso la propria contrarietà. Fra tutti, Gregorio De Falco, l'ex comandante della capitaneria di porto. A lui si rivolge Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Si assumerà le sue responsabilità. Se non si ritrova nella maggioranza, sono certo che si dimetterà e tornerà a fare il suo lavoro", dice a Circo Massimo, su Radio Capital, "Dobbiamo rispettare dieci milioni di cittadini e un gruppo parlamentare. Se un genio si sente più illuminato degli altri e si comporta da solista, evidentemente non riesce a far parte di una comunità che sta affrontando un percorso complicato.
GIULIA BONGIORNO MICHELLE HUNZIKER ALFONSO BONAFEDE
Non è una questione di cacciare o non cacciare", continua Buffagni, "Se sei in maggioranza e ritieni che ci sia un provvedimento che abbia criticità, discuti internamente, non presenti 80 emendamenti come se fossi in opposizione. Quello che sta facendo la Lega al dl anticorruzione è esattamente lo stesso giochino. Io sono uno che spesso alza la mano e dice non sono d’accordo, internamente è necessario far valere le proprie esigenze, soprattutto perché veniamo da storie molto diverse noi e la Lega. Ma non possiamo venire a sapere le cose dall’informazione. Queste cose lasciamole al PD".
Nella maggioranza c'è un clima di crisi legato anche all'emendamento sulla prescrizione inserito dal M5S nel ddl anticorruzione, emendamento a cui la Lega è contraria: "Non arretreremo di un millimetro. Il Parlamento serve a dibattere e confrontarsi, a maggior ragione con gli alleati di governo. Bisogna discutere su tanti temi. Credo sia necessario rimettere al centro il dibattito interno", propone Buffagni, che sulla prescrizione dice "non credo che i processi in Italia durino poco.
ALFONSO BONAFEDE MATTEO SALVINI
Penso che il ministro Bonafede abbia aperto un dibattito su un tema importante. Capisco le eccezioni, ma a questo punto bisogna capire come intervenire per evitare i casi come quello di Filippo Penati". A proposito del caso di Giulio Andreotti, che è stato difeso dalla ministra leghista Giulia Bongiorno, Buffagni ammette che si tratta di "un caso emblematico": "Parliamo di figure che hanno creato danni alla collettività e che oggi si possono permettere di essere vergini e linde semplicemente perché hanno utilizzato non l'assoluzione ma la dilazione dei termini".
A proposito degli scricchiolii nel governo, per il sottosegretario non c'è da stupirsi: "Credo che la crisi sia quotidiana quando ci sono dei temi complicati da affrontare, ci siamo candidati con forze politiche diverse e ora siamo insieme sul contratto. Minaccia continua da parte della Lega? Basta che andate a riguardare il percorso che è stato fatto per costruire il governo, vedrete quante volte la Lega tira e molla, strappa e urla, poi torna indietro e guadagna centrimetri", ragiona Buffagni, "È un loro modo di fare molto bossiano, sono abituato a conoscerli perché ci ho fatto cinque anni di opposizione quindi non mi mette neanche in agitazione".
Buffagni parla anche della sua reazione alla strage di Casteldaccia: "Sono rimasto colpito dal racconto del papà, che ha perso tutta la famiglia. Una tragedia immane. E bisogna evitare che si ripeta, quindi la prima cosa da fare, al di là dello stanziamento delle risorse, è tirare via tutte le persone che sono lungo l'alveo del fiume. E poi a me fa sorridere che addirittura andavano a dire che erano in affitto: lì c'erano due famiglie in affitto in una casa non accatastata, quindi evasione fiscale e illegalità. È un problema sociale e culturale. E non riguarda il nord o il sud: a Milano e in Brianza è pieno di condoni e abusi". A proposito di condoni, l'articolo su Ischia verrà tolto o no dal decreto Genova? "Noi ci troviamo nella condizione in cui c'è un'isola che è stata devastata e in cui ci sono pratiche in sospeso da venti o trent'anni.
DI MAIO CONTRO IL CONDONO A ISCHIA NEL 2017
Chiediamo solo di decidere se queste pratiche sono a posto o no. Nel momento in cui si va a ricostruire, solo le case che si possono ricostruire hanno degli stanziamenti di risorse per quelle parti che non sono state soggetto a condono favorevole o contrario. Il problema è che non si possono stanziare risorse per qualcosa che è ancora in balia degli eventi", dice il sottosegretario, "Chi vuole togliere questo passaggio si assume la responsabilità di far morire un'intera isola che ci invidiano in tutto il mondo?". Sulle case costruite in zone dove c'è rischio di dissesso idrogeologico, chiusura netta: "Quelle case non vanno rifatte".
Oggi c'è l'Eurogruppo, il ministro dell'economia Tria sarà a Bruxelles per discutere, ma per Buffagni "la manovra resta blindata, andiamo a spiegare le nostre ragioni. Non è che l'Europa può attivare alla velocità della luce un'infrazione solamente all'Italia quando ci si dimentica di guardare alla bilancia commerciale tedesca o agli sforamenti francesi".
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