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Andrea Greco per La Repubblica
La seconda asta in due giorni, da 7 miliardi di emissioni, conferma quel che di buono si era visto nella prima, ma anche quel che di gramo si vede da sei mesi. Il prezzo pagato dalle emissioni del Tesoro a breve termine è molto sceso, ma oltre il triennio - il tempo di restituire alla Bce i 490 miliardi prestati all´1% alle banche europee - gli investitori hanno paura a scegliere l´Italia. Così lo spread del Btp decennale sul Bund è tornato a salire: ha aperto a 515 punti base, s´è spinto a 524 dopo l´asta, ha chiuso a 518 punti. Eppure si è rivista la mano della Bce aiutare la domanda di governativi sul mercato secondario.
LO "SCUDO MAGICO"
La liquidità triennale sparsa dalla Bce agli istituti europei opera come un magico scudo per le emissioni con scadenza uguale o inferiore. Lo si era visto nelle aste spagnole, e in quelle del Tesoro di mercoledì. Lo si è rivisto ieri, collocamento senza problemi di 2,5 miliardi di Btp triennali, con cali di tassi significativi dal 7,89% al 5,62%. Ma i tassi sui titoli a lungo termine restano vicini al 7% di guardia: 1,1 miliardi a settembre 2021 (metà del quantitativo offerto) con rendimento 6,70%, altri 2,5 miliardi di Btp decennali (tutti assegnati) al 6,98%, 50 punti base meno dell´ultima asta.
Infine solo 803 milioni del Ccteu 2018, offerto fino a un miliardo e che pagherà un tasso iniziale del 7,42%. L´esito finale è in chiaroscuro, considerato anche il mercato sottile e festivo che ha aiutato chi voleva speculare. «Le aste sono andate piuttosto bene ma non consideriamo concluse le turbolenze finanziarie», ha sintetizzato Monti. Consapevole, come pure gli operatori, che nel 2012 l´Italia dovrà rinnovare quasi un quarto dei suoi 1.900 miliardi di euro di debito.
liquidità in calo
Che la situazione sia preoccupante lo comprova la statistica mensile di Bankitalia sul "Contributo italiano agli aggregati monetari nell´area euro". A novembre i flussi di M1 (l´insieme dei depositi a vista escludendo il denaro circolante) si è ridotto di 25 miliardi di euro, un calo di quasi il 4%. Lo stock di depositi M1 nel Paese è sceso a 745,2 miliardi, sui minimi da tempo. à un dato che preoccupa gli operatori, e che attesta l´assottigliarsi dei depositi italiani, sia per il riemergere della crisi sia perché si sta tornando a espatriare i fondi.
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