
FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA…
Francesco Grignetti per "La Stampa"
Veleni e sarcasmi, è davvero il momento della crisi dentro Scelta Civica. Come spesso accade, quando la coppia scoppia, all'amore segue l'odio. Così Mario Monti, che fino a qualche mese fa diceva che Casini era il migliore, ora sostiene che è Pierferdinando la causa di tutte le sue disgrazie elettorali. Quello gli risponde con rara perfidia: «Non c'è nessuna spaccatura tra me e Monti, il vero problema è che c'è una spaccatura tra Monti e il resto del mondo».
Casini insomma gli dà del disadattato. E dell'ingeneroso: «C'è una doppia morale. Quando si è a palazzo Chigi si chiede lealtà assoluta, quando governa Letta lo si seppellisce di epiteti. Questi sono vecchi giochini politici, non so se si praticano all'Università ...». E così i Professori sono serviti.
I fedelissimi di Monti, intanto, hanno avviato le procedure per la separazione definitiva. Circola un documento scritto apposta per creare una frattura non più sanabile: «Scelta Civica ritiene conclusa l'alleanza con l'Udc ritenendo che sia stato violato il patto che era alla base di tale alleanza».
Il punto è che Casini pensa e dice che il Terzo Polo «è morto». I montiani invece non rinunciano al progetto originario di una Terza forza. E su questo crinale si consumerà la spaccatura. Il primo passo è stasera, con la riunione del Direttivo del partito. Pronostico di Benedetto Della Vedova: «Immagino che prevarrà l'appoggio a Monti». Dopo di che i dissidenti saranno invitati a togliere il disturbo, a non comportarsi da «squatter».
Il documento pro-Monti si conclude con un invito alle dimissioni per il ministro Mario Mauro, capofila dei dissidenti. «Scelta Civica non si sente più rappresentata da lui». Proprio quel ministro, peraltro, che Monti stesso avrebbe pregato venerdì scorso di sostituirlo nel gravoso compito di presidente del partito.
Rivelazione scomoda, come anche quella che Monti avrebbe incontrato segretamente Berlusconi un paio di volte in questi mesi. Sottinteso: si mette in croce Mario Mauro per una cena, ma lui, il Professore, non ha fatto le sue brave trattative per il Colle o per incarichi europei in vista del dopo Van Rompuy?
S'annuncia cruciale, quindi, l'incontro di domani tra i parlamentari di Scelta Civica e poi quello di giovedì al Senato con la partecipazione degli eletti Udc. Sarà lì la vera conta tra chi sta con Monti e chi con il ministro. Perché ormai la scissione è inarrestabile. I cattolici si stanno posizionando. Andrea Olivero, ex Acli: «Minacciare espulsioni è antidemocratico».
Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera: «Curiosa dimostrazione di democrazia interna ad un movimento politico». Mario Marazziti: «Bisognerebbe evitare la caricatura dell'altro».
Si tira fuori dalla mischia Andrea Romano: «Accuse di purghe, totalitarismi, documenti segreti: fermiamoci, tutti, e discutiamo con trasparenza dove vogliamo andare».
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