
DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI…
1-MONTI: ATTENDO DI CONOSCERE VALUTAZIONI NAPOLITANO, SARANNO DECISIVE
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - "Ho preso conoscenza dei risultati sulle votazioni sulla fiducia, del loro esito positivo e delle dichiarazioni delle forze politiche. Sono stato e sono in contatto con il presidente della Repubblica e attendo conoscere sue valutazioni sul preannunciato passo" del leader del Pdl. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, sottolineando che le valutazioni del Capo dello Stato saranno "decisive" nel valutare il futuro del Governo. Monti ha risposto, durante la conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri, replicando a chi chiedeva se ha senso che il Governo vada avanti dopo che il Pdl ha deciso di togliere l'appoggio al Governo.
2- HO SENTITO PASSERA MA NON GLI HO FATTO CRITICHE
(ANSA) - 'Oggi ho parlato con Passera, ma non ho parlato delle sue dichiarazioni' su Berlusconi 'che ho letto successivamente. Se ravvisassi nelle dichiarazioni dei ministri elementi suscettibili di critica affronterei il tema con i ministri medesimi' Lo ha detto il premier Mario Monti spiegando che 'ci possono essere singole dichiarazioni piu' o meno felici' e 'bisogna considerare il contesto'.
3-GOVERNO: MONTI, COMMENTI SU CRITICHE PDL? NON MOMENTO OPPORTUNO
(AGI) - Le valutazioni negative del Pdl al governo? "Il governo ascolta, cerca di trarre il massimo insegnamento e indirizzo dalle dichiarazioni, ma il governo ha anche propria ferma opinione sulla attivita' svolta. Solo che ci possono essere momenti piu' opportuni di altri" nel comunicare queste opinioni, dice il premier, "non e' il momento opportuno questa sera".
4-MONTI "NON ANTICIPO COSA DIRÃ A NAPOLITANO, CONTINUIAMO A LAVORARE"
(ITALPRESS) - "Non mi sembra utile anticipare da parte mia singole osservazioni individuali. Non sono in grado di dare precisi indirizzi quantitativi al capo dello Stato. Intanto facciamo il nostro normale lavoro, che non ci manca". Lo ha detto il premier Mario Monti, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei Ministri, rispondendo a chi gli chiedeva quali osservazioni fara' al presidente della Repubblica in merito alla situazione del governo.
5-IL PDL LASCIA LA MAGGIORANZA
da corriere.it
Aria di crisi per il governo Monti. La goccia che fa traboccare il vaso sono le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che critica in tv il ritorno di Silvio Berlusconi. Risultato: al Senato il Pdl non vota il decreto Sviluppo-bis (pur non facendo mancare il numero legale: il dl passa ma Monti ottiene solo 127 sì). E, anche alla Camera, il partito del Cavaliere annuncia che si asterrà sul dl Regioni. «Il gesto del Pdl è irresponsabile. Se insistono, Napolitano troverà la strada» dice il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani.
A metà pomeriggio il capo dello Stato interviene, cercando di rassicurare: «Va evitata una fine convulsa della legislatura. Ci sono tensioni politiche pre-elettorali che, anche fuori dall'Italia possono essere comprese, senza suscitare allarmi sulla tenuta istituzionale del nostro Paese». Quindi indica la via: cooperare responsabilmente cercando un accordo sui provvedimenti inderogabili. Ma comunque assicura: «Mi riservo di compiere nelle prossime ore i conseguenti utili accertamenti». E chiede ai partiti una valutazione «obiettiva e serena» sui «tempi necessari e opportuni per una proficua preparazione del confronto elettorale.
C'è assoluto bisogno rilanciare il senso dell'impegno comune, dell'unitá nazionale, della solidarietá e della visione d'insieme delle nostre istituzioni». Per il capo dello Stato «nelle ultime settimane colgo con timore segni di spinte centrifughe del sistema politico e istituzionale, posto di fronte a iniziative che sembrano confliggere tra loro. Quel che ci unisce deve essere più forte di quel che ci divide».
IL VERTICE D'EMERGENZA - «In queste ore stanno accadendo cose molto gravi. I parlamentari del Pdl si sono piegati al diktat di Berlusconi» attacca il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Che, questa sera alle 19, vedrà Bersani per un vertice d'emergenza sulla situazione. L'Udc e il Pd, insieme con il Pdl, sono i partiti che hanno appoggiato finora il governo Monti.
SPREAD - In questa cornice lo spread è salito fino a 330 punti e la Borsa ha accusato un netto ribasso. Attesa anche per l' esito del Consiglio dei ministri in corso, che discute, tra l'altro, il delicato decreto legislativo sulla incandidabilità dei condannati.
REAZIONI E DISSENSI- Roberto Maroni, segretario della Lega Nord (ex alleata di ferro del Pdl) prende posizione su Twitter: «Forza Cav, forza Alfano, fuori gli attributi! A casa Monti, ridiamo la parola alla democrazia e al Popolo sovrano».
Al contrario, Franco Frattini (Pdl, ex ministro degli Esteri con Berlusconi) prende le distanze dal leader: «Non mi sento di seguire le indicazioni del gruppo e voterò la fiducia al governo Monti». Con lui, anche i deputati Giuliano Cazzola, Gennaro Malgieri e Alfredo Mantovano.
PASSERA - Ma cosa ha detto esattamente Corrado Passera, ospite di «Agorà » su Raitre, facendo infuriare il Pdl? «Non posso entrare nelle dinamiche dei singoli partiti ma come Italia dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti. Tutto ciò che può fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro non è bene per l'Italia» è la frase pronunciata dal ministro dello Sviluppo sulla possibile ricandidatura a premier, per la sesta volta, di Silvio Berlusconi alle politiche.
BERLUSCONI E IL «BARATRO» - In una nota della tarda serata di mercoledì l'ex premier aveva addotto come motivazione della sua ridiscesa in campo «il baratro» nel quale l'Italia si trova dopo un anno di politica di rigore del governo di Mario Monti.
«à una rappresentazione molto poco obiettiva... Molte delle cose citate vengono da 10 anni di cattiva gestione del Paese - ha ribattuto -. Tutti sappiamo che un anno fa il Paese era vicinissimo a scivolare verso la situazione greca che avrebbe potuto comportare una perdita di sovranità . Venivano ad amministrarci da fuori, avrebbero tagliato servizi indispensabili come salute scuola, stipendi e pensioni».
Berlusconi ha governato nell'ultimo decennio dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 fino allo scorso anno quando, con lo spread a 570 punti, è stato costretto a dimettersi.
Sul possibile impegno in politica di Passera, lo stesso ex banchiere chiamato nel governo tecnico si è limitato a dire «cominciamo a vedere se si può continuare questo lavoro e poi vedremo».
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