DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Il Ficcanaso per il freepress "Pocket" - http://www.gruppopocket.com/rivista.asp
1 - MONTI VUOLE IL MERITO, MA NON PUBBLICA IL SUO CV
''Nato il 19 marzo 1943 a Varese. Il 9 novembre 2011 è nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica''. Punto. Non una parola di più. La biografia ufficiale di Mario Monti 'postata' sul sito del Governo (http://www.governo.it/ ) non potrebbe essere più scarna. Nessun accenno alla carriera accademica; né agli anni da commissario europeo; men che meno alle consulenze con grandi banche d'affari, come Goldman Sachs. Circostanza curiosa, soprattutto se si pensa che è stato proprio lui ad insistere con i ministri affinché pubblicassero i loro curricula.
Raccontano che i collaboratori del premier abbiano cercato di convincerlo a mettere nel sito almeno i dati salienti di una carriera indubbiamente brillante e di cui andare fieri. Ma lui niente, si è sempre rifiutato. Qualche settimana fa Libero lo attaccò per aver lavorato a Moody's, l'agenzia che ha tagliato il rating dell'Italia contribuendo ad affondare il Cavaliere, suo predecessore. Per la verità la notizia era talmente nota da comparire nei cenni biografici di Wikipedia.
Ma Palazzo Chigi fu costretto a precisare che Monti era solo membro del Senior European Advisory Council di Moody's e dunque non partecipava alle decisioni sul rating. A maggior ragione, però, non si comprendono le ragioni di tanti misteri. Tra l'altro proprio da parte di un premier che ha puntato talmente sul merito da farne addirittura un provvedimento.
2 - BERLUSCONI VENDE IL 'CONDOMINIO' DI ANTIGUA, MA RADDOPPIA IN SARDEGNA
Per la serie anche i ricchi piangono: Silvio Berlusconi, complice la crisi e le pessime performance delle sue aziende, è stato costretto a ridimensionare il suo budget personale che - fra personale, proprietà , mantenimento delle ex-mogli e 'paghetta' alle papi-girls - si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro l'anno.
Gran parte dei quali, circa 25 milioni, vanno alla manutenzione di case e ville, una ventina sparse per il mondo. Per risparmiare qualcosa l'ex premier ha deciso di mettere in vendita le sue proprietà ad Antigua, l'isola caraibica dove l'ex premier ha comprato anni fa una splendida villa sulla baia di Emerald Cove.
Buen retiro che però non ha mai amato davvero: "Mi sembra di stare in un condominio'', rivelò a un amico, lamentandosi del fatto che la tenuta - nonostante le svariate piscine e le innumerevoli terrazze con vista mozzafiato - non avesse abbastanza privacy e, soprattutto, fosse troppo simile a quella dei suoi vicini (fra i quali quello che allora era un 'suo' giocatore, Andriy Shevchenko).
Nessuna sorpresa dunque che la prima proprietà che abbia deciso di vendere sia stata proprio quella. Il mandato è stato affidato al suo architetto di fiducia, Gianni Gamondi, nella speranza almeno di rientrare dell'investimento iniziale che pare sia stato di 30 milioni di dollari.
Il Cavaliere però si è subito consolato, comprandosi un'altra villa nella sua amata Sardegna. Senza per questo disfarsi di villa La Certosa che, nonostante le numerose voci girate in questi anni, resta la sua dimora preferita. Lui, però, con un amico ha tenuto a precisare: ''E' stato un affare, altrimenti non l'avrei presa''. Nessuno sa tuttavia quanto gli sia costata questa ''occasione''.
3 - E LA MERKEL DISSE NO ANCHE AL TRICOLORE
Angela Merkel ha il vizio di dire 'no', anzi 'nein': 'Nein' al meccanismo anti-spread proposto dall'Italia, 'nein' agli eurobond, 'nein' a diluire gli impegni imposti alla Grecia. Da ultimo, però, ha esagerato: ha detto 'no' persino alla bandiera italiana. Durante i vertici internazionali è consuetudine che le auto dei capi di Stato o di governo stranieri siano ornate con due bandierine sul cofano: una del Paese ospitante, l'altra della nazione del leader.
E così è successo durante la quadrilaterale di Roma sul vertice Ue di fine maggio. Sia la blindata di Francois Hollande che quella di Mariano Rajoy, infatti, avevano sia la bandiera nazionale che quella italiana. Ma non la berlina di Frau Angela: sulla sua Bmw, messa a disposizione dall'ambasciata tedesca, sventolavano solo i colori tedeschi. Niente Tricolore. Una svista del cerimoniale?
Può darsi. Ma a pensar male, come diceva quel navigato politico, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Del resto, proprio la cancelliera tedesca ha chiesto e ottenuto di anticipare il vertice pur di volare a Danzica per vedere Germania-Grecia, senza troppo badare al galateo diplomatico. Nazionalismo teutonico o semplici esigenze elettorali? Difficile a dirsi. Di certo i colleghi europei, Mario Monti in testa, non hanno gradito.
4 - BONDI E FORNERO INSIEME NELLA CASERMA DEI CARABINIERI
C'è chi giurava di averlo visto entrare in una pensione a tre stelle vicino alla stazione Termini. Chi parlava di una branda ricavata in una stanzetta del ministero dell'Economia. Di certo, nessuno si aspettava che Enrico Bondi, il commissario anti-sprechi nominato da Mario Monti, alloggiasse in un lussuoso albergo della Capitale. La sua tendenza al risparmio, del resto, è leggendaria. E infatti l'ex liquidatore di Parmalat ha scelto ancora una volta il basso profilo: una residenza gestita dall'Arma dei Carabinieri.
E' lì che, secondo quanto apprende il Ficcanaso, Bondi passa le poche ore libere in cui non taglia gli sprechi della macchina statale. Il luogo è una specie di caserma della Benemerita in cui vengono alloggiate le personalità pubbliche. E, cosa curiosa, condivide lo stesso tetto con Elsa Fornero anche lei ospitata, anche per ragioni di sicurezza, dall'Arma. Non gratuitamente, però. Sia il commissario che il ministro del Lavoro, infatti, pagano una retta, seppur modesta..
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