MORSI E FERITI - L'EGITTO SUL BARATRO DELLA GUERRA CIVILE: 200 VITTIME

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Da LaStampa.it

Dopo il venerdì di proteste al Cairo si è scatenato l'inferno. Nella capitale, dove si erano radunati migliaia di i manifestanti pro e anti-Morsi si sono verificati violenti scontri che hanno visto anche l'intervento dell'Esercito.

Fonti vicine ai Fratelli Musulmani riferiscono che il bilancio sarebbe salito a oltre duecento morti e potrebbe addirittura peggiorare. Secondo quanto denunciato da Gehad el-Haddad, portavoce della formazione islamista cui fa capo lo stesso Morsi le forze di sicurezza egiziane avrebbero compiuto un vero e proprio agguato contro il sit-in a oltranza, organizzato dai Fratelli Musulmani nella parte nord-orientale del Cairo per esprimere sostegno al deposto presidente Mohamed Morsi. «Non sparano per ferire, ma per uccidere», afferma Gehad El-Haddad, aggiungendo che i dimostranti sono stati colpiti alla testa e al petto.

Il ministero dell'Interno egiziano ha subito smentito di aver usato proiettili contro i manifestanti pro Morsi e ha accusato i Fratelli musulmani di avere aperto il fuoco. Smentite sono arrivate anche dalla polizia che attraverso il il generale Hany Abdel Latif ha puntato il dito contro gli islamisti considerati responsabili delle violenze. Gli agenti, ha detto Latif in un comunicato diffuso dalla televisione, «non hanno usato nient'altro che
i gas lacrimogeni».

Le autorità hanno anche fatto sapere che hanno deciso di intervenire per sgomberare la piazza dei sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi. Il ministro egiziano dell'Interno, Mohamed Ibrahim ha sostenuto che le forze di sicurezza agiranno «nel rispetto della legge» per disperdere le manifestazioni «al più presto».

Ibrahim ha fatto riferimento a presunte denunce arrivate dagli abitanti delle zone in cui si trovano i sit-in dei sostenitori di Morsi e dei Fratelli Musulmani. «Speriamo che i manifestanti capiscano e pongano fine a queste proteste per evitare spargimenti di sangue», ha detto il ministro. Una data per l'intervento delle forze di sicurezza non è stata annunciata. «A Dio piacendo», ha affermato Ibrahim, «presto ci occuperemo» dei sit-in. E nelle stesse ore è stato annunciato che il Consiglio nazionale di difesa egiziano si riunirà alla presenza del presidente ad interim Adly Mansour.

L'Ue condanna con forza la perdita di vite umane causata degli incidenti avvenuti durante le manifestazioni di ieri e segue con preoccupazione quanto sta avvenendo in Egitto. In una nota, Catherine Ashton, l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, invita inoltre le autorità responsabili ad interim della guida del Paese a garantire lo svolgimento di ordinate e pacifiche dimostrazioni e rivolge un appello a tutte le parti affinché si astengano da atti di violenza.

 

 

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