DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Paolo Lepri per il "Corriere della Sera"
Era stato sbattuto in prima pagina, sui giornali di tutto il mondo, come l'oscuro custode del «tesoro di Hitler». Ieri è morto a 81 anni, nella casa di Monaco dove per decenni aveva convissuto con i suoi capolavori, salutato con «rispetto» dalla ministra della Cultura tedesca, Monika Grütters, per aver collaborato, dando «un segnale esemplare», nella ricerca delle soluzioni più giuste in grado di assicurare la restituzione delle opere ai loro legittimi possessori.
Riabilitato, Cornelius Gurlitt, figlio del collezionista Hildebrand (uno studioso che aveva prestato i suoi servizi al regime nazista), porta via con sé, per sempre, la sua passione. «Non ho mai amato niente altro più che i miei quadri, volevo solo vivere con loro, in pace e in tranquillità » aveva detto in un'intervista dopo la clamorosa scoperta degli oltre mille dipinti, acquerelli e disegni ereditati dal padre, molti dei quali erano stati acquistati
per pochi soldi approfittando della necessità di denaro dei loro proprietari ebrei perseguitati o erano stati sequestrati dagli uomini del Führer negli anni della lotta contro l'«arte degenerata». Un patrimonio stimato oltre un miliardo di euro, che riuniva nomi leggendari come quelli di Marc Chagall, Henri Toulouse-Lautrec e Pablo Picasso.
E, per un altro paradosso, il caso dell'incredibile ritrovamento nell'appartamento del quartiere di Schwabing, a Monaco di Baviera, ha spinto le autorità tedesche ad affrontare con nuova determinazione il problema della ricerca degli eredi dei proprietari e della riconsegna di quanto a loro appartiene.
All'inizio, quando nel novembre scorso il settimanale Focus aveva rivelato tutto, quello di Cornelius Gurlitt era sembrato quasi un caso di follia. Dopo un controllo casuale avvenuto su un treno, dove lo strano vecchietto era stato trovato con 9.000 euro in contanti nelle tasche, la polizia aveva compiuto una perquisizione nella sua casa trovando decine di decine di capolavori, molti dei quali accatastati nel disordine.
Una collezione segreta, lontana dagli occhi di tutti, che il suo solitario e un po' stravagante sorvegliante ogni tanto privava di un pezzo per venderlo a mercanti d'arte. Molti quadri erano ben conosciuti, come la «Donna seduta» di Matisse reclamato da tempo dagli eredi del mercante d'arte ebreo francese Paul Rosenberg, nonno della giornalista Anne Sinclair, ex moglie di Dominique Strauss-Kahn.
Altri, accumulati negli anni da Hildebrand Gurlitt (morto in un incidente nel 1956), risultano però appartenere legalmente al figlio e sarebbero presto rientrati in suo possesso. Ora si tratta quindi di capire a chi andranno.
Secondo la Süddeutsche Zeitung, durante il suo ultimo ricovero in ospedale Cornelius avrebbe dettato un testamento decidendo di cedere la collezione a «un'istituzione straniera», forse in Svizzera o in Austria. Il «tesoro di Hitler» sarà così, finalmente, visibile a tutti.
hildebrand gurlitt Incontro fra Hitler e Mussolini Hitler a Napoli nel Trentotto paul rosenbergANNE SINCLAIR NEGLI ANNI OTTANTA jpeg
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