DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Da open.online
Secondo William Burns, il direttore della Cia, il presidente russo «è in uno stato d’animo in cui crede di non poter permettersi di perdere» la guerra scatenata in Ucraina e dunque, a suo avviso, è probabile che il presidente russo «sia convinto che raddoppiando gli sforzi, questo gli consentirà di fare progressi».
Difatti, secondo Burns, Vladimir Putin «ha scommesso un sacco» sulla seconda fase dell’offensiva in Ucraina. Quanto alle minacce nucleari provenienti da Mosca, però, Burns ha osservato che, al momento, «non c’è alcuna evidenza» che la Russia intenda usarle. Ma la guerra russa contro l’Ucraina, a detta di Burns, «ha influenzato i calcoli cinesi su Taiwan, ma non la sua determinazione sulle azioni future», sottolineando che attualmente Pechino studia «attentamente» il conflitto in Ucraina, mentre continua a guardare a Taipei.
E da Pechino è subito arrivata la risposta da parte del ministro degli Esteri cinese, Le Yucheng, che ha assicurato che «la Cina non si farà intimidire da eventuali sanzioni, come quelle decise dall’Occidente contro la Russia». Anzi. Qualora gli Stati Uniti dovessero “intromettersi” nella questione, «dovranno affrontare conseguenze inimmaginabili», ha assicura Le Yucheng. Nel corso del suo intervento, il ministro cinese ha accusato gli Stati Uniti di sacrificare Kiev per i propri interessi geopolitici, e di voler «testare le linee rosse per espandere la Nato fino all’Indo-Pacifico».
Le precedenti dichiarazioni di Burns sul conflitto in Ucraina
A metà aprile, il direttore della Cia aveva dichiarato che «data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, viste le battute d’arresto che hanno affrontato militarmente finora, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia del potenziale uso di armi nucleari tattiche o a bassa resa», specificando anche allora non erano stati rilevati particolari segnali di possibile utilizzo di queste armi da parte di Mosca. «Ovviamente siamo molto preoccupati – aveva aggiunto Burns -. E so che il presidente Biden è profondamente preoccupato di evitare una terza guerra mondiale, di evitare la soglia in cui un conflitto nucleare diventa possibile».
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