
DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ…
NEANCHE SI E' INSEDIATO E GUALTIERI E' GIA' NEI GUAI - PER FAR PASSARE ENTRO IL 31 DICEMBRE IL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE, HA BISOGNO CHE LE OPPOSIZIONI VOTINO A SCATOLA CHIUSA QUEL CHE PORTERA' IN CONSIGLIO: ZERO EMENDAMENTI, NÉ OSTRUZIONISMO, NÉ DIBATTITO LUNGO - "PURTROPPO CI SIAMO INSEDIATI AD OTTOBRE E NON A GIUGNO QUINDI NON SI È POTUTO FARE IN TEMPO A PRESENTARE IL BILANCIO PRIMA" - MA SE L'OPPOSIZIONE DICE NO L'ENTE ENTRA IN GESTIONE PROVVISORIA E A QUEL PUNTO NON SI POTRA' PROCEDERE A IMPEGNI DI SPESA MENSILI SUPERIORI AD UN DODICESIMO DEGLI STANZIAMENTI DELIBERATI L'ANNO PRECEDENTE…
Simone Canettieri per "il Foglio"
"Care opposizioni, dovete aiutarci. Altrimenti non riusciremo ad approvare il bilancio di previsione del comune di Roma". Oggi pomeriggio l'assessore al Bilancio Silvia Scozzese e il capo di gabinetto del Campidoglio Albino Ruberti hanno convocato i capigruppo di minoranza. Una riunione, metà in presenza e metà in call, per chiedere alle opposizioni una mano, anzi più di una mano, per approvare entro il 31 dicembre il bilancio di previsione triennale. "Altrimenti rischiamo di andare in dodicesimi", è stato il rischio paventato dalla donna che cura i conti per il sindaco Roberto Gualtieri.
Dopo una sommaria illustrazione della "manovra" si è passati alle "dolenti note". E cioè i tempi: strettissimi. Da qui la richiesta di contingentare il timer. In Campidoglio non si ricordano un bilancio di previsione in dieci giorni, anche perché da statuto prima del sì definitivo serve il via libera (non vincolante) dei quindici municipi di Roma.
L'idea di Scozzese sarebbe di chiudere con i municipi entro il 23 dicembre e poi tentare il rush finale in Aula Giulio Cesare prima che termini l'anno. "Purtroppo ci siamo insediati ad ottobre e non a giugno quindi non si è potuto fare in tempo a presentare il bilancio prima", hanno spiegato l'assessore e il capo di gabinetto.
In poche parole è stato chiesto alle opposizioni un voto a scatola chiusa: zero emendamenti, né ostruzionismo, né dibattito lungo. I gruppi di minoranza - il gruppo di Carlo Calenda, il centrodestra, il M5s e la civica di Virginia Raggi -hanno preso tempo. Per ora sono sulla linea del no. "Vogliamo rispettare le istanze dei territori". E per Gualtieri, un ex ministro dell'Economia, adesso c'è un problema non banale all'orizzonte.
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