“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
DAVIDE CASALEGGIO ALFONSO BONAFEDE RICCARDO FRACCARO
Claudio Bozza per www.corriere.it
Scoppia di nuovo l’emergerza morosi nel Movimento. Solo 53 tra deputati e senatori sugli attuali 239 totali risultano infatti in regola con il versamento mensile da 2.300 euro (minimo), le cosiddette «restituzioni» di parte dello stipendio da parlamentari, uno dei cavalli di battaglia (ormai scomparsi) della lotta dei grillini contro i privilegi della «casta». Va detto che, dal 2013 a oggi, gli eletti del M5S hanno rinunciato a circa 96 milioni: di questa cifra un terzo è stata destinata al fondo per il microcredito.
Sfogliando su tirendiconto.it la lista dei «cattivi pagatori», emergono nomi altisonanti: l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e l’ex sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro non restituiscono ormai dallo scorso settembre, così come l’ex tesoriere del gruppo alla Camera Sergio Battelli e la collega Carla Ruocco.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri risulta moroso da novembre, così come il ministro per Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà. La deputata Federica Dieni, segretaria del Copasir, addirittura non restituisce dal maggio 2020. L’unico ministro M5S del governo Draghi totalmente in regola con i versamenti è quello all’Agricoltura Stefano Patuanelli, che, pur essendo uno dei più duri contestatori di Casaleggio, ha restituito anche il mese di febbraio. Lieve ritardo, infine, per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e per il presidente della Camera Roberto Fico, ai quali mancano ancora i versamenti di gennaio.
Oggi, mentre infuria la battaglia finale tra i notabili pentastellati e l’Associazione Rousseau (cos’è e come funziona), la questione morosi assume un significato di rottura politica interna ancora più forte. Nei 2.300 euro di restituzione minima mensile ne erano stati inclusi anche 300 a testa che ciascun parlamentare doveva pagare come «contributo piattaforme tecnologiche».
Quest’ultimo è il termine tecnico con il quale veniva appunto finanziata Rousseau, la piattaforma tecnologica che ai tempi d’oro era il vessillo della partecipazione online di tutta la base grillina «dell’uno vale uno». E proprio a causa del mancato contributo, adesso Rousseau contesta al Movimento un debito di quasi mezzo milione: 450 mila euro per la precisione, una vicenda che potrebbe presto sfociare in un contenzioso in tribunale visto che gli emissari dell’ex premier Giuseppe Conte, oggi leader in pectore dei Cinque stelle, non sono riusciti ancora a trovare un accordo bonario con Casaleggio junior.
federico dinca'RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA
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